La nostra speranza

di Luca Pagnini

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  1. black cat walking
     
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    La trincea è fredda. La trincea è umida. La trincea è la vita. Fuori, c'è solo la morte. Questo budello diventato utero di un'umanità destinata a morire con la nascita, prima o poi non mi vedrà tornare. In questa guerra che non capisco, anch'io uscirò fuori e troverò la dolce consolatrice. Confuso tra i mille caduti senza ragione, allora mi presenterò davanti a Dio e gli chiederò perché. Coscritto da un paese dell'Appennino tosco romagnolo, a morire ai piedi delle Alpi, no, io non ci volevo venire.
    «Pronti all'uscita!»
    La voce rimbalza lungo tutta la linea. «Tra poco tocca a noi.» Il romano trattiene una risata mentre mi guarda con gli occhi spiritati. Non è pazzia, no, è consapevolezza, e scaramanzia assieme. Consapevolezza per ciò che accadrà; scaramanzia per quelle parole che qualcuno pensa esorcizzino l'inevitabile. Tanti si sono salvati dicendole a ogni nuovo assalto. Almeno fino a oggi. Tra poco tocca a noi, quante volte l'ho sentito dire, sarà questa l'ultima?
    «Baionetta in canna!»
    Accanto a me uno inizia a pregare. È meridionale, non so chi preghi o cosa. Non lo capisco. Sono molti i compagni d'armi che non capisco quando parlano. Veneti, sardi, bergamaschi, siciliani e napoletani, genovesi e calabresi, pugliesi... italiani di un'Italia che non si ama e non si capisce. Che Patria è la nostra, che ci chiede di morire per Lei e manco ci fa capire tra di noi?
    Giovanni però no, Giovanni lo capiamo tutti. È il più vecchio della Compagnia, è stato a Caporetto, lui. È sopravvissuto a Caporetto, lui.
    «Per l'Italia! Per il Re!»
    Quando Giovanni inizia a parlare, sembra di tornare a casa, a quando ci sedevamo accanto al caminetto e i vecchi ci raccontavano le loro storie di nevicate eccezionali o di mietiture grame. Giovanni sa farsi ascoltare. Anche se racconta della morte, che lo ha accompagnato dall'inizio senza mai chiamarlo. Anche i giovani ufficiali lo ascoltano, conquistati da quelle storie di bombe e filo spinato, di gas asfissianti e di tifo, di fucilazioni per scoraggiare le diserzioni e medaglie per incoraggiare il suicidio. E poi la grande sconfitta, Cadorna e il 27 ottobre, la rotta fino al Piave. Giovanni non è la memoria della nostra Compagnia, è la memoria dell'intero Battaglione, dell'intero Corpo d'Armata, e la speranza dell'intero Esercito italiano. Lui è tornato da Caporetto, lui è ancora qui, se ce la fatta lui, ce la può fare chiunque di noi.
    «All'assalto! All'assalto!»
    Appena esco dalla trincea il cuore inizia a battermi negli orecchi. I fischi delle pallottole, il crepitare delle mitragliatrici, le esplosioni delle mine, non riescono a sovrastare il mio cuore che batte, che vuole continuare a battere. Il commilitone meridionale cade dopo tre passi. Correre, devo correre fino a una buca. Pochi metri e mi butto. Sul fondo, il fango copre quello che doveva essere un crucco; le gambe non ci sono. Dopo un attimo arriva anche il romano. «Ahò, semo ancora vivi!» e ride. Sopra di noi passa di tutto. Il fischio del tenente si fa sempre più vicino, poi cessa di colpo. Proviamo a mettere fuori la testa, ma è una follia il solo pensare di uscire. Dopo un'eternità arriva finalmente l'ordine di ritirata. Strisciando come vermi riportiamo il nostro misero corpo dentro mamma trincea. Ferito nel profondo, lui ricorderà tutto. Ci guardiamo, qualcuno conta. Qualcuno prega. Mi addormento. Quando mi sveglio Giovanni sta raccontando. Un altro giorno è passato, la nostra speranza è ancora viva.
     
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  2. black cat walking
     
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    postfazione
    Ce ne saranno sicuramente altri, ma due refusi li segnalo subito da solo perchè sono per me indigeribili. Chiedo venia... :(
    CITAZIONE
    Coscritto da un paese

    in un :huh:

    CITAZIONE
    se ce la fatta lui

    l'ha :blink:
     
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  3. Pecorella75
     
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    SPOILER (click to view)
    Anche tu storia di guerra per questo Usam? Anche io...
    Non è male, però la storia è poca roba. Sono più che altro riflessioni e considerazioni, ma viste da un'angolatura solita, nel senso che non c'è neanche un punto di vista particolarmente originale a cui appigliarsi.
    Certo, comunque scritto abbastanza bene, e con pochi errori. A parte quelli da te segnalati, non mi pare di aver trovato nulla di eclatante. E comunque non ho notato cali nello stile.

    Ciao!
     
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  4. black cat walking
     
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    @Pecos
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    CITAZIONE
    Anche tu storia di guerra per questo Usam?

    USAM? :o: oh my God! Ho sbagliato concorso? ;)
    Grazie per la lettura e il commento :)
     
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  5. Pecorella75
     
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    Va be', prendimi sempre con le molle... Sono un po' rinco... :P
     
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  6. giudappeso
     
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    Ciao, Black!
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    Mi ha catturato dalla prima all’ultima riga, e avendolo letto in ufficio ti assicuro che speravo non venisse nessuno a rompermi i coglioni prima di finire. Bella l’atmosfera che sai ricreare, immedesima e coinvolge. La memoria della guerra che resta nei corpi l’hai trattata en passant, ma si sposa bene col resto. Uno dei miei preferiti di questa edizione.
     
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  7. nescitgalatea
     
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    Sono d'accordo con Giuda. Caratterizzi benissimo atmosfere e la nostra italianità bistrattata. Credo tu abbia disegnato un aspetto molto particolare di situazioni ormai trattate da tutti i punti di vista possibili. Mi piace lo stile scorrevole e avvolgente. Buon lavoro Luca, piaciuto molto!
     
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  8. black cat walking
     
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    @Giordano e Cristiana
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    Veramente grazie mille a tutt'e due, commenti come i vostri fanno bene al cuore e alla penna per il prossimo... :lol:
     
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  9. Dylan!
     
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    Un miglioramento notevole rispetto ai precedenti lavori Luca. Davvero. Mi è piaciuto molto. Non tanto per la storia quanto per il racconto. Emozionante, forse leggermente melodrammatico nelle prime righe, ma poi scorre benissimo fino alla fine. Ho "visto" le buche, il fango. Ho visto i soldatini impauriti e patrioti. Ho sentito anche il fischio delle pallottole.
    Bravo Cat. Un buon lavoro proprio.
     
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  10. black cat walking
     
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    Grazie Guido, come ho detto a Giordano e Cristina, commenti come questo fanno davvero bene al cuore e mi spingono a continuare per migliorare.
    A presto! :)
     
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  11. Piscu
     
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    non impazzisco per questo genere di "racconto di guerra", però ammetto che è scritto bene.

    tuttavia non mi pare di vederlo molto aderente al tema. ok, ci sono dei ricordi in gioco, ma manca il "corpo" a cui in qualche modo dovrebbero fare riferimento.
     
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  12. black cat walking
     
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    @ Piscu
    Grazie per la lettura e il commento.
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    In realtà di riferimenti al corpo ce ne sono addirittura due, mi spiace che solo Giordano li abbia afferrati entrambi (o almeno è l'unico che me l'ha scritto), se hai valutato il racconto soprattutto su questo mi spiace ancora di più perchè, evidentemente, non sono riuscito a metterli in evidenza abbastanza.
     
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11 replies since 26/7/2010, 23:19   159 views
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