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Man mano che leggevo, mi sono venuti dubbi analoghi a quelli di CMT, e anche altri.
Per esempio: nella seconda parte del racconto, rimarchi più volte il fatto che i protagonisti siano diventati avidi e meschini, In realtà, specie nella prima parte, questo non si avverte affatto. Anzi! Lui pare un uomo pacato e docile che passa le giornate a pescare, lei una madre super-affettuosa e ansiosa. L'unica meschinità compiuta dai due (rectius, dal marito) è l'aver ucciso la cosa (almeno secondo lui). Ma, nelle sue parole, non è una meschinità: è più che altro un raptus. Infatti, più volte lui ripete "non ero io" mentre Sandra, oltretutto, gli dice (se non erro) che lui non è in grado di uccidere nessuno. Ecco, dunque, l'aspetto che più mi ha lasciato perpplesso del tuo bel racconto. Peraltro, non è una cosa di poco conto visto che ci costruisci sopra tutto un eccanismo.
Ancora, qualche passaggio dei dialoghi mi pare ridondante e, infine, nonostante l'attesa iniziale che crei nel lettore sia davvero buona, a un certo punto diventa forzata e mi son comicniato a spazientire.
Per il resto, torno a dire che i tuoi racconti non mi deludono mai: bei soggetti, fantastiche atmosfere, ottimi personaggi.
Per tutto quello che ho detto qui su, il mio voto è 3.
P.S. I primi due racconti che ho letto di quest'USAM sono stati quello di Alberto, praticamente privo di dialoghi, e il tuo, in pratica quasi un unico lunghissimo dialogo! Beh, che dire?: il mondo è bello perché è vario...
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