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VanderBan
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Oltre a farti i complimenti per il grado di sicurezza che hai raggiunto nell’esporre le storie che crei, un dubbio mi sorge, forse non l’unico, di certo è quello fondamentale:
CITAZIONE Ricordo ancora come tutto ebbe inizio, come la nostra vita cambiò all'improvviso. Ricordo che era tardi, per me almeno. Ero nella mia camera, intento a fare i compiti, perché avevo passato la giornata a giocare, e non ero affatto allegro... Trent'anni sono passati da quel giorno, ma l'incubo non è ancora finito. è coerente una narrazione così dettagliata, con i dialoghi e le descrizioni accurate, i minimi particolari, quando si dichiara che sono passati trent’anni? È sempre stato il mio dubbio ogni qual volta vedo che si imposta un racconto nel modo in cui l’hai fatto tu. Io lo trovo poco coerente. Un esempio: descrivi la sorella che irrompe nella sua camera e gli parla del lupo allo stesso modo con cui narri - con freddezza - le scene del massacro (credo che quello sia il giorno che gli rimane davvero impresso). Questa narrazione stile nastro riavvolto e riascoltato, per poi arrivare al punto di partenza, trent’anni dopo, lo trovo freddo, oltre che irrealistico (al di là del fatto che la storia è ovviamente “fantastica”). Mi piacerebbe conoscere il tuo parere in proposito (magari anche di altri). Ps mi permetto la nota critica perché ‘sto mese, a mio avviso, la vittoria non te la leva nessuno!
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