LE METAMORFOSI DI UN VELOCIPEDISTA
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LE METAMORFOSI DI UN VELOCIPEDISTA

FANTASTICO

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  1. VanderBan
     
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    Ciao rehel, sempre un piacere leggerti!
    SPOILER (click to view)
    Tutto bello, da voto massimo, però, mannaggia a te, i personaggi li soffochi nella Storia (con la esse maiuscola). Lo zio l’ho visto come un possibile Novecento (T.D. Lemon, quello di Baricco) che attraversa il mondo "reale" senza farne realmente parte.
    Il racconto soffre proprio di questo (visione soggettiva, ahah), i personaggi sono a due dimensioni, manca la terza, quella che li rende “vivi”. E il difetto si nota proprio partendo dall’inizio.
    L’incipit andrebbe modificato, passi subito a parlare dello zio senza che fai intendere chi sia a parlare (il nipote, vabbè, ma è troppo poco), soprattutto in virtù della fine che farà: come ci si può "affezionare" a lui se non si capisce o intuisce il viaggio che sta percorrendo? Pensa se magari descrivi lui che è sul letto, magari arriva il nipotino, magari, il vecchio gli chiede di farsi portare quel “libbrone” che tiene nel primo cassetto della scrivania, quello con i ritagli di giornale e foto d’epoca, e da lì inizia la cavalcata dei suoi ricordi. Allora tutti gli inserimenti didascalici diventano ricordi meno estranianti. Certo è un lavoro non da poco, ci sarebbe un alternarsi di dialoghi e pensieri, ma potresti andare ben oltre i limiti che ti sei imposto. La storia, il personaggio, la tua scrittura, lo meriterebbero davvero.
    A rileggerti con piacere.
     
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38 replies since 1/10/2010, 06:53   541 views
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