Gerusalemme 48

Non è affatto facile essere se stessi ventiquattro ore al giorno.

Due biscie

La scena era questa.

dell'auto che si era accostata al lato del marciapiede, e poi salire a bordo.

‎Alcune vanno in una direzione piuttosto che in un'altra;

questi sono tempi dove dire "incasinati" è come chiamare carezza un pugno in

memoria capace di memorizzate

evitare di uscire pazzo

‎ Non so se ero io a non avere il senso dell'humor oppure se era lui a essere

Solo che allora a inescare le bombe,

dato gli effetti,

una ragione per inalzare il calice al cielo.

dallo scopartimento

«Cosa diavolo succede?‎» fece lui, col volto che rifletteva le immagini schizoide

Papà lasciò il pacchetto cadere a terra.

un destro in faccia all'asistente

dai pneumatici delle auto.

dallo spray insetticita.

Entrambi erano finiti con l'odiarsi genuinamente,

E questa, invece, era una notizia molto meno buona della prima.

in un orfanatrofio.

Non sono Einstein. A scuola non sono mai andato bene.

l'orfanatrofio per la strada.

I preti mi odiavano. Nulla di personale: non odiavano solo me, ma tutti i ragazzini, in modo giusto, senza fare discriminazioni.
Tutti meno uno: Padre Gabriele.

‎ Fra un colpo di tosse e l'altro, le ho detto di non essere mai stato con una donna, figuriamoci se ero un brutto cazzone maniaco di merda.

‎ Tutto quanto ciò

‎ La confezione rosso-metallico del condom

rifletteva gli scampoli di luce che arrivavano da un pezzo di luna che giocava a nascondino e quella giallastra

‎ ‏«Quando prendi per non scopare?‎»

‎ Lei si è voltata a guardarmi, con la confezione del condom che le pendeva dalla bocca come un cane da riporto che morde una quaglia impallinata.

Io ho iniziato a sentirmelo indurirsi.

Guardavo le sue dita esili, stringersi come dei boa attorno al cazzo

così veniva ordinato lui da Padre Gabriele,

strafottio di guardie dapertutto

Dopo un caffé

‎ Mi sono messo a sedere su una poltrona di cuoio. Lui fece lo stesso,

‎ Padre Gabriele mi ha gurdato in silenzio

per qualche istante, evidentemente sorpreso. Poi ha fatto: ‏«Lo sai che ti manca davvero poco a raggiungere la somma sufficente, vero?‎».

la segrataria è ricomparsa dietro la sua scrivania.

‎ ‏«Ecco, basta così‎» ha fatto lei. Ho messo via l'accendino. Ha detto: ‏«Tienimi un po' il cucchiaio, adesso‎». .

quattro Cristi diversi, il dorso nudo, quando mi hanno mandato a chiamare,

‎ Sapevo che prima o poi avrebbe scoperto che lo avevo sorpassato,

Dopo avere detto alla segrataria

mormorando fra se e se qualcosa in latino.

‎ Poi è venuta giù la prima di dieci frustrate,

schiena, ma in confronto alle frustrate

un'assorbente usato.

‎ Non però le lacrime di Sofia.

‎ Quelle nascevano da lei. Erano parte di lei che, con ogni spasmo, le colavano

via dagli occhi, insieme al moccio e al piscio e alla merda.

‎ All'inizio la puzza era insopportabile, ma poi ho smesso di avvertirla. La pulivo come meglio potevo,

che vomitasse più roba di quanta riuscissi a farle mangiare.

Ovunque spendiamo la notte, però, troviamo barboni, drogati, puttane, tutto quel surplus umano di cui questo mondo non sa cosa diavolo farsene,