CITAZIONE (=swetty= @ 1/2/2011, 16:26)
Principalmente non riesco a capire il comportamento di Mauro: ha visto la Punto rossa e sa di non essersela sognata perché ne ha parlato col contadino, conosce Emma e sa che era per strada per andare da lui, perché non riesce a fare un semplice due più due?
In realtà, nelle mie intenzioni, Mauro non conosce la macchina di Emma. Per questo non ci dà troppa importanza. Inolotre, quando incontra (per la prima volta) Emma, forse anche suggestionato dalla suora, davvero gli sembra pazza!
Però, hai ragione sul fatto che parlandone al contadino, parrebbe che la macchina una certa importanza l'abbia. Vediamo come posso rimediare...
CITAZIONE (=swetty= @ 1/2/2011, 16:26)
Volendo uscirne, e quindi inziare a parlare della realtà, dubito che una persona venga ricoverata così, senza che si trovi alcuna richiesta del suo ricovero. Anche perché a che pro le suore dovrebbero occuparsene, dato che non essendo registrata nessuno pagherà per la sua retta?
Emma si trova in questo istituto solo da pochi giorni. Le suore per ora non si preoccupano di ritrovare gli incartamenti. Credono che lei sia arrivata col pulmino insieme alle altre donne.
Anche qui, hai ragione. Devo specificarlo meglio.
CITAZIONE (=swetty= @ 1/2/2011, 16:26)
Inoltre non vedo alcun tentativo di approfondimento del tema della malattia mentale, ma tutto rimane legato allo stereotipo del delirio e dell'estraneamento dalla realtà, quasi che fosse l'unica possibile condizione di pazzia.
In realtà, qui non sono molto d'accordo (o forse non ho inteso la tua osservazione). In effetti, ho cercato di affrontare diverse condizioni della malattia: dalla rabbia di Simona, alla frustrazione di Francesca, dalla depressione di Giulia, al delirio e all'estraneamento di Marisa e Franca, fino ad arrivare alla rigorosa lucidità di Gabriella.