I pazzi stanno fuori
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I pazzi stanno fuori

Sotto i 40k, ma di poco.

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  1. Olorin
     
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    Ti anticipo che sono indeciso tra 3 e 4.
    SPOILER (click to view)
    La storia non è molto originale, però è scritta davvero bene, soprattuto la sua anima che è la tensione per l'incertezza di quel che può accadere la riga dopo, è gestita con maestria.

    La parte che riguarda Mauro forse, naufraga un po' dalla scena del bagno in poi. L'hai caricato come personaggio quasi al pari di Emma, ma poi l'hai assolutamente abbandonato e relegato ad un ruolo meno che secondario. Se tu fossi riuscito a mantenere in maniera paritaria la tensione sui due personaggi, sarebbe stato perfetto.

    Visto la breve riflessione che avevamo fatto due edizioni fa in merito al 'punto di vista', ti segnalo due impressioni molto più lievi che mi ha dato un passaggio del racconto, su cui magari potresti darmi una conferma o correggermi:
    CITAZIONE
    Emma Rosati si ritrovò a imprecare nel cuore della notte. Pioveva già da diverse ore quando la sua Punto rossa si era fermata.
    Era una donna di quarant'anni portati male, grassa e sola. Pochi amici, unica parente una vecchia zia che andava a trovare di rado e senza troppo entusiasmo.
    Si trovava in viaggio per trascorrere le festività natalizie da Mauro, un uomo di mezza età conosciuto in chat.

    E fin qui il tuo narratore se ne sta beatamente all’esterno del personaggio
    CITAZIONE
    Non vedeva case nelle vicinanze.

    Ecco. Soggettiva dall’interno: “non vedeva”. Non “non si vedevano case nelle vicinanze” che avrebbe lasciato il narratore nella collocazione precedente, bensì una percezione diretta del personaggio.
    CITAZIONE
    Si era persa e, come se non bastasse, il cellulare non aveva campo

    E te ne torni fuori…
    Anche dopo utilizzi molti “vide” che potrebbero invece essere spersonalizzati
    CITAZIONE
    «Dove hai preso quel gatto?»

    Non hai detto che se l’era portato dietro. E’ a mio parere un’informazione importante da dare nel momento in cui dici che prende l’ombrello e va.
    CITAZIONE
    «Suor Teresa», chiamò a gran voce la monaca.
    Si avvicinò allora la suora di prima.
    «Suor Lucia, cosa sta succedendo?»
    «Questa donna ha con sé un gatto».
    Suor Teresa si rivolse a Emma e le disse con gentilezza: «Non è permesso tenere animali qui. Dallo a me, ci penso io».
    Emma strinse più forte a sé Polifemo che miagolò.
    «Non preoccuparti», aggiunse la suora, «lo riavrai domani. Intanto gli daremo da mangiare».
    La donna finalmente si convinse e consegnò il gatto.

    Qui addirittura sembra quasi che l’io narrante stia più dalla parte delle suore. Prima ti sei dilungato nella descrizione di cosa provava Emma, in questo frangente, nemmeno un accenno.
    CITAZIONE
    Il posto non metteva certo allegria. Doveva essere un convento e probabilmente le donne che aveva visto erano delle novizie.

    Intrusionissima!


    Comunque direi più 4 che 3
     
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23 replies since 1/2/2011, 00:04   466 views
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