Ciao!
Il tuo, Otrebla, è il primo racconto che commento su USAM per cui sono un po' emozionata (anche ne ho letti diversi quando non ero ancora iscritta). Spero, sia per i giudizi, sia per i commenti che farò, mi si conceda la tolleranza riservata alle principianti.
Mi scuso in anticipo con gli altri perché il tempo è gramo e non potrò leggerli proprio tutti. Sceglierò un criterio "random" sperando di non favorire o danneggiare nessuno.
Veniamo a noi.
Lo stile è impeccabile. Forse a voler cercare il pelo nell'uovo ci sono dei dialoghi un po' lunghi e il racconto ne risente nella fluidità. L'ambientazione steampunk ( AMO GIBSON, PASSEREI NOTTI D'AMORE CON LUI!
) o ucronica che dir si voglia è realistica ed efficace, direi molto "nostrana" nel senso buono del termine, curata e ricercata nei particolari. Anche qui, a voler cercare il pelo nel solito uovo, mi sarei sforzata, al posto tuo, di usare terminologie e parole d'epoca per rendere la storia ancora più ammantata di un certo realismo fantastico (anche se penso sia un'impresa titanica). Comunque, in generale, il racconto non ne risente ed è molto godibile.
Il finale non l'ho trovato, personalmente, malvagio né privo di originalità (forse ti sei ispirato all'attentato anarchico a Umberto I del 1900?). Anzi, c'è una dose di ironia che lo rende particolarmente gradevole.
In sostanza, se il racconto fosse più condensato e un po' meno prolisso in alcuni tratti, sarebbe perfetto.
Secondo me il voto più giusto è un quattro con diversi meno. Poiché, però, sono una giapponesina buona oltre che carina, mi sembra giusto darti un quattro sia per lodare il racconto, che senz'altro vale, sia per riconoscerti una dose non comune di originalità e di verve.