Il lettore universale
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • 4 (max)
    41.67%
    5
  • 2
    41.67%
    5
  • 3
    16.67%
    2
  • 1 (min)
    0.00%
    0
Guests cannot vote (Voters: 12)

Il lettore universale

moderatamente fantascientifico - 22k caratteri

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. luigi bonaro
     
    .

    User deleted


    Ciao,
    ho preso un poco di appunti sulla storia. Ho fatto un'analisi di quello che credo siano i punti di forza e al contrario, di quello che, a mio avviso, dovrebbe essere sistemato. Ovviamente, nulla di più di un punto di vista è quanto puoi trovare di seguito.

    “Quello che sto per dirti ti sembrerà incredibile, quindi sospendi per un attimo l’incredulità".

    La sospensione dell'incredulità o sospensione del dubbio è un carattere semiotico che in genere lo scrittore ottiene alterando la percezione del segno da parte del lettore. Lo scrittore deve portare il lettore a sospendere le proprie facoltà critiche trasportandolo dalla realtà della vita quotidiana su un piano differente utilizzando dei link simbolici che fanno da ponte tra l’ordinario della vita del lettore al surreale del racconto fantastico; cosa che per certi versi ti riesce parzialmente sebbene siano un poco confuse le modalità; a esempio in questo caso non è proprio meraviglioso scrivere della sospensione. Ė come dire: “Lettore! Ti sto avvisando! Guarda che ti invento adesso”. Bastava sicuramente “Quello che sto per dirti ti sembrerà incredibile” anche se a mio avviso anche l’impiego del termine “incredibile” porta seco la comunicazione del tuo intento al lettore. Per ottenere un effettiva sospensione del dubbio, ma questa è una mia considerazione di imbrattatore e pasticcione di fogli word e nulla di più, è più opportuno lavorare sul tessuto narrativo, farlo crescere, nutrirlo. Allora, incominci a vedere che nella trama non tutti i fili sono uguali. C’è una macchia. Si sono annidati piccoli granelli di polvere; a ecco! C’è un pelo di gatto… :D
    Ma puoi tranquillamente utilizzare come hai stupendamente fatto un colloquio di lavoro; portare l’attenzione sul parcometro e sul computo dell’ora in relazione agli spiccioli: molto buono. Poi, c’è il colloquio di lavoro, la sedia da sola, il citofono, il visto di Leonardo; attenzione! Visto come percepito e non spiegato. Ė differente! E progressivamente ti avvicini allo scostamento del piano di realtà. Nel frattempo, hai collegato la tua realtà romanzesca a quella del lettore mediante gli elementi ordinari attraverso l’osservare/mostrare di Leonardo. Il brano pulsa, il ritmo è giusto; ce la stai facendo! Eccezionale: stiamo per partire per nuovi mondi. Il lettore sta per essere incastrato nell'assurdo e nel paradosso e lo accetterà. Poi, che fai? Descrivi lo scostamento e ti butti sulla descrizione. Tutto morto.
    Da “Passarono tre giorni” in poi ti perdi il ritmo per l’amore nel dettaglio delle descrizioni. Il pezzo in se va bene ma non concorda con il tenore iniziale che hai impresso all’andamento. Ci sono molte frasi che non sono funzionali al ritmo del racconto: il lettore si ferma. Ti sei perso il link tra la realtà quotidiana del tuo personaggio e quella del lettore; ma lo avevi in pugno. Inoltre, questa seconda parte mi dà la percezione del tuo intento di ribadire una spiegazione che già hai dato per diversi periodi. Non ne capisco la finalità.
    Ci sono molti spunti ironici ma non sono sviluppati fino in fondo. Accenni all’ironia ma poi non la sviluppi mentre ti concentri nuovamente nella ripetizione dei concetti già enunciati.
    Il tuo tentativo sebbene parzialmente riuscito è encomiabile nella misura in cui vuole realizzare un’ironia che scaturisce da discorsi arguti.
    Mi chiedo perché tu non abbia mantenuto lo stile iniziale che era abbastanza buono e ti sia impelagato in questo “paragrafo-imbuto”.

    “Con interessante” gli aveva spiegato Giorgio “intendiamo qualcosa che abbia rilevanza. Ora, capisci da solo che nella maggior parte dei casi leggerai sequenze casuali di lettere. Ogni tanto potresti trovare qualche parola sensata. Forse addirittura delle frasi. Ma questo non basta: devono essere frasi che abbiano un contenuto, capisci? 'Luca ha comprato il latte' non ne ha; 'Gesù Cristo era nero' sì.”

    “Ma come valuto se qualcosa è interessante o meno?”


    Ho trovato un apostrofo sulla o di nero nella frase: 'Gesù Cristo era nero' sì.” Probabilmente, ti è sfuggito durante le varie correzioni. Non è per niente facile (parlo per me-non so se concordi) beccare le anomalie nelle proprie cose. Per fortuna che ci possiamo aiutare a vicenda nel togliere le irregolarità. Poi, qui ci sono persone bravissime a fare questo lavoro. Io, come avrai capito non ci piglio per niente :D
    Comunque, sebbene tu sia alla ricerca della frase comune (bene quella del latte) io eviterei le frasi di questo tipo ('Gesù Cristo era nero' sì. ecc ecc”) per due ordini di motivi:

    1) Se il tuo intento è fare dell’ironia arguta sicuramente questo tipo di frasi non ti aiuta molto;
    2) Il tuo racconto viene praticamente devastato dalla caduta di registro

    Sempre a proposito di mie opinioni; io toglierei pure la parte di Zidane. Ci stona perché strizza troppo smaccatamente l’occhio al lettore a mio avviso. Il prinicipio “Vox populi vox dei” spesso non rappresenta il quadrifarmaco epicureo che guarisce da tutti i problemi. Questo per dire che la popolarità delle frasi e/o dei giudizi spesso non è sinonimo di qualità o di correttezza, tanto meno di veridicità; spesso è fuorviante e parziale. Tuttavia, è un mio parere. Vedi te. Alla fine, va bene pure così.

    Da “Due giorni dopo" riprendi il ritmo iniziale ma non del tutto. Anche in questo caso c’è un raccontare e non un mostrare; è differente dalla tua parte iniziale dove non spieghi che cosa prova il tuo Leonardo ma che cosa vede e rimandi al lettore l’emozione e l’immagine della cosa. Sono questi gli elementi su cui dovresti lavorare. Utilizzare Leonardo come tramite sfruttando il suo POV. Non spiegare ma mostrare. Non opporre al lettore il filtro mentale di Leonardo ma concedergli i suoi occhi. A mio avviso, dovrebbe essere un ottimo modo per sviluppare il tessuto narrativo a livello simbolico per recuperare quanto è in effetti il tuo intento semi riuscito nel racconto: ironia arguta, senso del fantastico; senso del fantastico ma anche dell’assurdo. O almeno, credo che il tuo intento sia questo. Mi confermerai tu se ho colto l'intento o sono andato dritto su un palo della luce :DDD

    Infine, la storia non è malvagia. Hai delle buone idee e la prima parte del racconto è veramente ben fatta.

    Ho valutato il tuo racconto attraverso gli elementi che seguono:

    l'architettura strutturale che soggiace all'ordine del narrato, il modo in cui viene presentata la storia e poi si ferma, per i motivi di cui sopra soffre un poco;

    le descrizioni sono buone ma soffocano il racconto nella misura in cui diventano spiegazioni. Il termine interessante compare sette volte nel racconto e come lettore della tua storia ho capito che per interessante si “intende qualcosa che abbia rilevanza”;

    la narrazione che utilizza il POV di Leonardo è ben gestita e ben orchestrata con i dialoghi nella prima parte. Nel resto, ti ho indicato il punto, hai una caduta del ritmo e i dialoghi hanno l’effetto di essere un poco appesi. Nulla di irrisolvibile.
    In merito alla drammatizzazione dei personaggi c’hai da lavorare;

    il plot è molto buono;

    la sospensione del dubbio sebbene sia enunciata si perde;

    lo sfondo non è male;

    la climax soffre dell’imbuto di cui sopra. Arrivi al punto cruciale quasi spiegando: non c’è tensione quando il tuo Leonardo scopre come poter cambiare il mondo; ho appreso dai commenti che il tuo intento è produrre una narrazione "flat" ma non per questo considero che tu debba sacrificare il crescendo, interiorità del personaggio ecc ecc per amore della descrizione/spiegazione;

    Per i motivi che ho identificato, dovrei darti 1; ma non sono uno di quelli che fa della parzialità, un metro di giudizio universale. Nel giudizio bisogna essere ragionevoli e valutare oltre agli elementi parziali che si hanno sotto gli occhi anche la totalità della storia; il tuo racconto alla fine è completo e sebbene presenti, a mio avviso, i difetti di cui sopra, racconta una storia simpatica e molto fantasiosa che alla fine merita di essere premiata. Ti do 3 anche perché ho apprezzato molto l’impegno che hai profuso nel testo, sperando che il mio commento sia per te un motivo di riflessione su un altro punto di vista: prendilo come il giudizio dell'uomo della strada, un lettore qualunque che potrebbe leggere il tuo racconto. Nulla di più per cui ribadisco che il mio umile parere è alla fine un giudizio soggettivo, parziale e di considerarlo, pertanto come tale.
    A presto e in bocca al lupo
    Luigi

    Edited by luigi bonaro - 10/5/2011, 14:18
     
    .
17 replies since 30/4/2011, 23:18   394 views
  Share  
.