La caccia selvatica

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  1. Peter7413
     
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    Ola!
    Il racconto è scorrevole e si lascia leggere bene.
    I miei appunti vanno all'attinenza con il libro di riferimento.
    Personaggi: rispetto all'originale usi Zamin, ma, a mio avviso, non lo becchi in pieno tratteggiandolo in modo troppo morbido. Zamin è concentrato solo su se stesso, estremamente puntiglioso, molto schizzinoso e difficile nei rapporti sociali. Il tuo Zamin è quasi passionale, nota la bellezza della ragazza, mangia e beve senza difficoltà da tazze e piatti non suoi e soprattutto non risulta antipatico agli abitanti del villaggio.
    E poi, il tuo è un racconto avventuroso, il che non è un male, ma poco mi ha ricordato dell'originale. Parallelo il discorso sullo stile: semplice, di facile fruizione, concentrato sull'azione il tuo mentre quello di Coltri è a tratti quasi volutamente ostico e poco propenso alla facile lettura.
    In riferimento al villaggio in cui si imbatte Zamin mi viene anche da chiederti come mai tu abbia voluto creare questa dialettica con quello colpito dalla furia della corsa selvatica, quasi come lo fosse sempre stato. Nel senso che dal tuo racconto mi è sembrato che gli abitanti di questo villaggio siano da sempre in lotta (chiamiamola così) con il Borgo quando invece sappiamo che fino all'assalto finale era abitato da gente normalissima.
    E infine una domanda: questo villaggio che hai descritto, così fuori dal tempo e dallo spazio conosciuto (risultando, penso, non segnato sulle mappe) lo hai trovato come una leggenda locale o è frutto di una tua invenzione?
    Concludendo: un racconto molto godibile che, sempre a mio avviso, si discosta però troppo dal libro di riferimento.
    A rileggerci presto!

    Edited by Peter7413 - 19/5/2011, 22:57
     
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4 replies since 2/5/2011, 13:03   123 views
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