Sangue
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Sangue

di Luca Romanello - noir fantascientifico

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  1. Cattivotenente
     
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    CITAZIONE (Polissena C. @ 5/8/2011, 17:35) 
    Se non ricordo male, già mi devi una birra, se vinco anche questa, commutiamola in un Falanghina benevantano, ci si sposa meglio!

    Subito pronta a sbranare fino all'omero partendo dal dito, eh? Vabbé, diciamo che ci può stare, ora però vado a controllare...

    Doh! Avevi ragione... Comunque rimane molto meglio l'ipotesi degli occhi, non credi? per la cena, fammi sapere quando passi da Genova o Savona; nella seconda ipotesi magari chiamiamo anche Gian. Ciao.
     
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    Quando lavoravo per lui, mio padre mi aveva regalato un cartello da mettere dietro la mia scrivania. Recitava "LE MIE IDEE POSSONO ANCHE CAMBIARE, COMUNQUE HO RAGIONE."
    Per la cena ti ha detto bene, al premio letterario che speravo di vincere sono arrivata quinta, quindi non verrò a Savona a ritirare il premio. Il "Santo" organizzatore me lo spedisce! ^_^
     
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  3. Cattivotenente
     
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    CITAZIONE (Polissena C. @ 5/8/2011, 19:07) 
    Quando lavoravo per lui, mio padre mi aveva regalato un cartello da mettere dietro la mia scrivania. Recitava "LE MIE IDEE POSSONO ANCHE CAMBIARE, COMUNQUE HO RAGIONE."
    Per la cena ti ha detto bene, al premio letterario che speravo di vincere sono arrivata quinta, quindi non verrò a Savona a ritirare il premio. Il "Santo" organizzatore me lo spedisce! ^_^

    Queste sono questioni di contorno in cui io non spreco la mia infallibilità. Il mio, di motto, è: "Una volta o l'altra vorrei avere torto. Così, tanto per sapere cosa si prova"... :lol:
    Per la cena non temere: è rimandata ma non persa. Conserva il buono...
     
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    Scherzi? tu sei ligure, ma io sono marchigiana! Mai sprecare un invito a cena!
     
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  5. Cattivotenente
     
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    CITAZIONE (Polissena C. @ 5/8/2011, 19:17) 
    Scherzi? tu sei ligure, ma io sono marchigiana! Mai sprecare un invito a cena!

    Non ti posso più rispondere! Se vado ancora OT con qualcuno, mi cacciano a pedate dal forum di XII! Jakken, hai visto come sono bravo? Respingo anche le donne, per essere forum-correct... :aumm:
     
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    Secondo me manca di un paio di cose per essere un buon racconto. Innanzi tutto l'ambientazione: non c'è. Siamo in un futuro lontano, andrebbe fatto vedere. All'inizio ci viene detto che la scultura è eseguita coi laser. Lì ho pensato al futuro, ma a uno prossimo, perché il laser esiste già ed è impiegato, pensa un po', persino nell'arte. Poi però ecco risalire a fra cento anni. Mi è parso un "posto" privo di attrattive, e un contesto assai miserabile per un racconto di SF. Il marito della signora ha il riporto! Cioè, non ci sono state guerre, ma non c'è stato neanche nessun tipo di progresso scientifico e medico... Insomma, è una SF che non mi convince, perché non spiega neanche i suoi "difetti"... Senza contare che poi si contraddice introducendo detenuti congelati che si scongelano... Quindi mancano un ambiente e dati di contorno che rendano credbile i personaggi e la storia.

    L'altra cosa che manca è un finale migliore. No, non mi riferisco all'happy ending... Il finale mi ha indispettito, perché il colpo di scena non è stato preparato da niente. Un colpo di scena che ci cade dal cielo all'improvviso non è un buon colpo di scena, perché risulta forzato e anacronistico. Che cosa prepara questo colpo di scena? Il marito che dice che, durante una telefonata, lo scultore lo ha avvisato che l'opra è nuda... Un po' poco, non trovi? E' poco. Il marito potrebbe dire la verità. Peccato che poi ecco scultore e marito in combutta segretamente per togliere di mezzo una donna fastidiosa e scema, ecco il legame di sangue, ecco altri detenuti che escono fuori all'improvviso dal nulla... Inoltre, prima il marito dice alla fedifraga che ha macchinato tutto per un divorzio senza alimenti; poi cambia di punto in bianco dicendo che la farà uccidere. Detto in soldoni, se durante tutto il racconto dimostri di avere controllo sulla trama, nel finale palesi incertezze fin troppo grosse. E quindi rovini quanto di buono stavi portando avanti...


    Una sola nota:

    CITAZIONE
    - È venuta proprio bene - ammise Betta, che però in quel momento non era interessata al ritratto.

    Sei sicuro che "ritratto" sia adatto a una scultura?


    Voto: 2
     
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  7. kendalen
     
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    @Polissena: il titolo, sigh, il titolo! :( :( :(
    Per il finale, tu dici che terminare su "ucciderla" sia la cosa migliore? Mumble, ci devo pensare. La frase conclusiva mi piaceva molto, ma provo a leggermela qualche volta come dici tu.

    @Angelicotenente: vedi sopra per il titolo. "Ghiaccio nelle vene" è bellino, ma avrebbe poco a che vedere con molti elementi della storia (la parentela tra Alfio e Sandro - che in "Sangue del suo sangue" era sin troppo esplicitata, il tocco finale della statua, il desiderio di Betta di uccidere il marito).
    Ti ringrazio, almeno tu hai capito la faccenda del divorzio. Siccome però sei uno dei pochi (vedi anche il commento di Gargaros), dovrò cercare di rendere la cosa più chiara.
    Rendere Betta odiosa? Non penso ci siano problemi. Ho avuto ottimi modelli, in passato. :zizi:
    Vero, non ho chiarito l'indagine. Me lo appunto (di nuovo! Sono un testone...).
    Lanzafame non era un carabiniere: avevo immaginato un intervento dell'esercito, per (provare a) ripristinare la normalità - cosa peraltro non campata in aria.
    E la descrizione divagante e inutile va contro tutto quello che sto cercando di mettere in pratica: cerco sempre di ridurre all'osso le informazioni "a latere", ormai ho il terrore di fare passi falsi. Però forse hai ragione tu, e anche quello sarebbe un mettersi alla prova.

    @Gargaros: il tuo commento, lo ammetto, è quello che mi ha lasciato più perplesso. Per certi versi mi hai spiazzato, perché - oltre a dubbi che già altri hanno espresso - ne esprimi degli altri che non mi aspettavo. Attenzione: il fatto che non me li aspettassi non significa che io non li accetti, eh, però mi ritrovo a grattarmi la capoccia. Mi dici che "il colpo di scena non è stato preparato da niente" e mi chiedi, appunto, "Che cosa prepara questo colpo di scena?". Ti copio-incollo quanto mi è stato fatto notare nello Skannatoio, dove il racconto aveva un altro titolo (come già detto, "Sangue del suo sangue") che in parte spoilerava: "Un racconto organico, anche se piuttosto prevedibile. [...] Cioè che lei finisse male, un po’ me lo aspettavo già dall’inizio, però potevo sbagliarmi, ma quando torna a casa e Sandro non c’è, il racconto è morto lì." Ecco, quello era uno dei pochi (quello sì, sono proprio pochi) elementi che avevo usato per preparare il colpo di scena: per kaipirissima, era già troppo. Oppure "subodoravo odore di fregatura alla donna da parte di quei due fin da subito. Rivelare la storia attraverso gli articoli di giornale anticipava di molto il finale, smorzando un pochino l'effetto sorpresa": altro elemento che ho usato, l'intuizione di un legame tra Alfio e Sandro risalente alla fuga del primo. Poi, per carità, magari è stato tutto un effetto del titolo all'epoca troppo spoileroso e con un titolo più ermetico certi pensieri non vengono. Oppure in effetti gli elementi che ho messo sono troppo grossolani.
    Un'altra critica che muovi è: "Mi è parso un "posto" privo di attrattive, e un contesto assai miserabile per un racconto di SF. Il marito della signora ha il riporto! Cioè, non ci sono state guerre, ma non c'è stato neanche nessun tipo di progresso scientifico e medico...". Qui credo che siamo nel "de gustibus". No, non parlo della critica sul fatto che non ci sia un'ambientazione: ci sta, che trovi poco credibili ambiente, storia e personaggi (soprattutto questi ultimi). Ma che sia il contesto a essere troppo miserabile per un racconto di SF... beh, la SF è piena di contesti miserabili come e più di questo. Sicuramente descritti meglio e che sembrano assai più veri di quanto potrà mai esserlo il mio, ma ce ne sono a bizzeffe.
    Sono sicuro che "ritratto" sia adatto a una scultura? No, hai perfettamente ragione. Lo cambierò! ;)

    Bene, grazie di nuovo a chi ha commentato!

    Edit: Polissena e Cattivotenente, visto che vi fate i fattacci vostri nel thread del mio racconto e lo usate per bieche scommesse da SNAI di quart'ordine, PRETENDO una parte della cena di pesce. Non so, tipo i gusci delle cozze... :prr: :lol:
     
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  8. Peppino1982
     
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    Ciao Kendalen.
    Confermo il mio giudizio espresso nello skannatoio anche qua. Un giudizio positivo. Racconto ben scritto e trama di tutto rispetto.
    Ho notato che però c’è un ping pong troppo schematico nei cambiamenti di set. Studio-casa-studio-casa-studio-casa… Qui forse bisogna variare un po’ è introdurre altri luoghi o spazi che ti permetterebbero anche di descrivere meglio il tuo futuro. Ti suggerisco (però ho paura a farlo perché sono quello che ne capisce meno nel forum) flashback ampi sulla rivolta della spazzatura, sull’evasione dal centro di detenzione criogenica (è più bello di carcere), sull’indagine investigativa. Sarebbe anche bello come intermezzo un viaggio in macchina di Betta per la città da un set all’altro in cui ci descrivi i suoi pensieri e qualche aneddoto dal futuro. Nei gesti della vita quotidiana ci puoi fare capire se Betta è un’aquila o un pollo.
    Altre cose te le hanno già fatte notare gli altri e non mi dilungo: concordo sul giudizio sul finale degli altri, va rivisto perché scorre troppo veloce.
    Voto: 4

     
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  9. Jackie de Ripper
     
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    È bello ritrovare, rivisto e corretto, un racconto dello Skannatoio IV. Peccato per la variazione nel titolo: era certamente più azzeccato l'originale.
    Per quanto riguarda la storia, mi è piaciuta la trama che cerca, in parte riuscendoci, di attraversare più generi contaminandoli. C'è il noir, ma anche la commedia e la fantascienza. Quest'ultima però è molto annacquata, infatti l'elemento delle armi laser non è poi così caratterizzante e il resto dell'ambientazione non giustifica una data avanzata come il 2134 (vedi l'accenno ai computer).
    Certo, le tecniche di criogenia e l'avo ibernato richiedevano tempi lunghi, ma avrei preferito una miglior caratterizzazione.
    Oltre a questo aspetto, mi ha un po' deluso la conclusione. Il racconto sembrava svolgersi lungo i binari di un noir "serio", con descrizioni brillanti che sembravano funzionali alla caratterizzazione dei personaggi, ma il tutto è sfociato in un finale a sorpresa che ricorda la "sceneggiata", però con il difetto di introdurre troppi elementi nuovi, e di cui non c'era alcun sentore, tutti in una volta.
    Per il resto, il racconto si lascia leggere con piacere e quindi si merita un 3.

    Voto: 3.
     
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  10.  
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    Kendalen, ho letto solo ora il tuo post di risposta.

    Sul finale a sorpresa, non so quale fosse la vecchia versione. Se ne hai copia, me la puoi dare? Così vedo fino a che punto gli indizi erano "spoilerosi" :asd:

    Io ho letto il racconto per la prima volta e il finale l'ho trovato mal preparato. Questi colpi a sopresa mi lasciano sempre deluso. Leggiti quanti manuali di scrittura vuoi, ma in ognuno troverai scritto che un colpo di scena deve avere un'adeguata preparazione, perché sennò rischia di apparire forzato. Nel tuo testo ho trovato solo quella frase del marito sulla nudità della donna, ma la risposta che ha dato subito (senza neanche pensarci un momento, senza mostrare nessuna difficoltà) mi aveva convinto che dicesse la verità. Certo c'è anche quel collegamento di cronaca tra il marito e lo scultore... ma, almeno per me, è troppo vago per essere un indizio preparatorio.

    Boh, non lo so, magari è un mio limite...

    Riguardo all'ambientazione SF, può essere de gustibus quanto vuoi, ma credo vada sempre resa in modo che non abbia contraddizioni interne. Nel tuo testo ce ne sono, purtroppo. Il riporto del tizio è un segno palese che si vergogni della sua calvizie. Ora, se oggi siamo messi malissimo e però un Berlusconi qualsiasi può permettersi il trapianto dello scalpo, in futuro si potrà fare questo e ben altro! Il tizio nel tuo racconto poi è pure ricco. Quindi potrebbe usare i soldi per rimediare a quello che considera un difetto da coprire, non pensi anche tu?

    Riguardo ad altre cose, vedere il marito al PC come un uomo dei nostri tempi è un'immagine fin troppo attuale. Io ti consiglio, se il futuro che immagini non ha subito qualche arresto tecnologico in passato, di riinventare gli strumenti, di far volare la fantasia. Fra 100 anni la tastierà sarà ricordata come un mezzo preistorico; per interfacciaric al PC avremo innesti cerebrali e useremo il pensiero per programmare e navigare. Non dico che "entreremo" nel ciberspazio, useremo ancora degli schermi, ma l'interazione avverrà tramite impulsi cerebrali. I PC probabilmente saranno delle singole IA, e potrebbero collaborare attivamente al nostro lavoro. Insomma non ci limiteremo a stare con gli occhi allo schermo e battere su una tastiera come fa il tuo personaggio.

    Il contesto SF che hai creato mi sembra fin troppo attuale e inspiegabile, se non ha subito un arresto di qualche tipo (una terza guerra mondiale, un crollo economico che per decenni stabilizza la ricerca e il lovello tecnologico/scientifico ecc.). Tu però non lo dici. Ma la criogenia mi porta a pensare che non ci sia stato nessun arresto, e quindi i "difetti" futuri mi sembrano contraddire il futuro.

    Mie opinioni, sia chiaro :sisi:
     
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  11. Cattivotenente
     
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    CITAZIONE (Gargaros @ 13/8/2011, 18:43) 
    Leggiti quanti manuali di scrittura vuoi, ma in ognuno troverai scritto che un colpo di scena deve avere un'adeguata preparazione, perché sennò rischia di apparire forzato. Nel tuo testo ho trovato solo quella frase del marito sulla nudità della donna, ma la risposta che ha dato subito (senza neanche pensarci un momento, senza mostrare nessuna difficoltà) mi aveva convinto che dicesse la verità. Certo c'è anche quel collegamento di cronaca tra il marito e lo scultore... ma, almeno per me, è troppo vago per essere un indizio preparatorio.

    Boh, non lo so, magari è un mio limite...

    Scusate, vorrei intervenire nella procellosa discussione per portare il mio (non richiesto) contributo.
    Non concordo con Gargaros sul fatto che il colpo di scena debba essere sempre e necessariamente preparato. Sono convinto che, se l'autore è così abile da disseminare indizi come piccole molliche di pane lungo la strada, in modo che il lettore percepisca qualcosa a livello subliminale senza però arrivare a capire in anticipo, siamo di fronte al massimo in tema di sorpresa finale. Credo però non si tratti di una regola aurea. A tal proposito, farei un importante distinguo fra colpo di scena pretestuoso, illogico e poco credibile, e colpo discena cui il lettore è impreparato ma, comunque, plausibile. Penso sia questo l'ago della bilancia. Se l'autore si limita a non dire, credo sia legittimo. Se, in qualunque modo, inganna il lettore, allora non potrà che subentrare un senso di delusione che vanificherà tutto quello che precede. Se per tutto il racconto il nostro personaggio era un imbianchino con la terza elementare e, nel finale, sfoggia conoscenze insospettabili da artificere e disinnesca una bomba al plutonio, non potremo dire "vabbè aveva anche fatto la spia del kgb per un paio d'anni, solo che non l'avevo detto. Beh, che c'è?". Se per tutto il racconto, invece, il lettore da per scontato qualcosa che l'autore non dice e nel, finale, capisce che le sue convinzioni erano preconcette, perchè il testo non aveva mai fatto nulla per suggerire ciò che lui pensava, allora il risultato sarà buono quasi come un colpo di scena sapientemente ordito (in fondo, è solo un modo diverso di prepararlo). Mi viene in mente, a questo proposito, il racconto "La loro unica difesa", di un paio di edizioni addietro di Minuti Contati, che era stato davvero magistrale in questo senso. Per tutto il racconto parlava il direttore di un circo di freaks che aveva ucciso un dottore che avrebbe voluto studiarli. Solo nel finale veniamo a sapere che
    il direttore, che per tutto il racconto ci siamo immaginati come un uomo, è in realtà una donna, per quanto barbuta. L'ultima frase riprende i temi di diversità e preconcetto affrontati nel resto del racconto, riuscendo però a far loro bucare la quarta parete della pagina e afferrando il lettore per la gola, facendogli provare in prima persona l'esperienza di essere sbugiardato, dimostrandogli senza scampo di essersi fatto forviare da un preconcetto.

    Quindi, per quanto riguarda il racconto di Kendalen, direi che il colpazzo di scena può piacere o meno, ma è perfettamente plausibile e quindi, a mio modestissimo avviso, perfettamente accettabile.
    Au revoir.
     
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  12. Jackie de Ripper
     
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    CITAZIONE (Cattivotenente @ 13/8/2011, 21:02) 
    Scusate, vorrei intervenire nella procellosa discussione per portare il mio (non richiesto) contributo. Non concordo con Gargaros...

    Credo che sia vietato commentare i commenti altrui, forse per evitare lunghe discussioni e possibili litigi. Sono intervenuta solo per avvertirti, infatti da queste parti non ho voce in capitolo come moderatrice. Comunque il tuo punto di vista mi sembra interessante (e così sono caduta anch'io nel trabocchetto).
     
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  13. Cattivotenente
     
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    CITAZIONE (Jackie de Ripper @ 14/8/2011, 00:10) 
    CITAZIONE (Cattivotenente @ 13/8/2011, 21:02) 
    Scusate, vorrei intervenire nella procellosa discussione per portare il mio (non richiesto) contributo. Non concordo con Gargaros...

    Credo che sia vietato commentare i commenti altrui, forse per evitare lunghe discussioni e possibili litigi. Sono intervenuta solo per avvertirti, infatti da queste parti non ho voce in capitolo come moderatrice. Comunque il tuo punto di vista mi sembra interessante (e così sono caduta anch'io nel trabocchetto).

    Oooops...! Ne combino una più del diavolo! Chiedo per l'ennesima volta venia, non ero a conoscenza della regola (sono sicuro che nel regolamento di Usam non c'é, forse in quello del forum?). Ad ogni buon conto, lungi da me voler litigare, per caritá! Mi pareva potesse essere una questione d'interesse generale e, una volta tanto, non OT! Comunque prometto di fare il bravo, in futuro... Forse...
     
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  14.  
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    Cattivotenente, a me piace che si discuta, anzi fin dall'inizio ho sempre trovato odioso questo passo del regolamento relativo a USAM :asd:

    Allora, finale a sorpr. preparato o no. Senza dubbio hai ragione anche tu. E' vero, l'importante è non tradire il lettore tirando fuori cose che non stanno né il cielo né in terra nell'economia della storia. Ma consentimi di dire che una sopresa preparata sia di gran lunga migliore, perché il lettore dirà: "Accidenti ha ragione!" in base agli indizi rilasciati dall'autore in precedenza. E la stima per lo scrittore si accrescerà.

    Se vogliamo estendere il discorso, anche i punti cardini di una trama, se preparati, sono meglio di una trama che si costruisce dal nulla un passo alla volta. Mi piace fare l'esempo di Gregorio Sampsa: Kafka ci dice, pagine prima, che Gregorio ha un solo punto vulnerabile nell'addome, mentre per tutto il resto è duro come la pietra. Ora, sarà proprio in quel punto che si conficcherà la mela lanciatagli dal padre, facendolo infettare e portandolo alla morte.

    Se Kafka non avesse preparato quel punto della trama, il lettore sarebbe rimasto spiazzato: avrebbe pensato che Samsa era duro come la pietra, quindi come avrebbe fatto una mela a conficcarsi in quella durezza.

    Un finale a sorpresa sottostà alla stessa "legge": se lo prepari, appaghi il lettore. Sennò, pure non dicendo nulla di assurdo, non ha lo stesso spessore. Non ha sapore.

    Infine, ho letto vari manuali di scrittura creativa e tutti consigliano di preparare la sorpresa. Poi sta all'autore la capacità di non rilasciare elementi troppo scoperti... Uno scrittore capace di architettare un buon finale a sorpresa, è uno scrittore valido.
     
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  15. kendalen
     
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    @peppino: un andamento troppo schematico, hai ragione. Lo avevo impostato volutamente così, ma è evidente che è un'impostazione che porge il fianco a giuste critiche.
    CITAZIONE
    introdurre altri luoghi o spazi che ti permetterebbero anche di descrivere meglio il tuo futuro.

    => sì, è una buona idea. Magari qualcosa che prepari meglio il colpo di scena finale.
    CITAZIONE
    flashback ampi sulla rivolta della spazzatura, sull’evasione dal centro di detenzione criogenica (è più bello di carcere), sull’indagine investigativa

    => difficili, volevo e voglio raccontare tutto attraverso gli occhi di Betta.
    CITAZIONE
    arebbe anche bello come intermezzo un viaggio in macchina di Betta per la città da un set all’altro in cui ci descrivi i suoi pensieri e qualche aneddoto dal futuro. Nei gesti della vita quotidiana ci puoi fare capire se Betta è un’aquila o un pollo.

    => questo invece è più che fattibile!

    @Jackie: nostra signora oscura dello Skannatoio, di certo prima del 20 tornerò al vecchio titolo (ma ho notato che non si possono cambiare i titoli delle discussioni, dovrò mettere il nuovo titolo nel testo, a meno che qualcuno sveli l'arcano!), visto che me lo avete fatto notare in tanti. Ri-sigh.

    @gargaros: grazie mille per la spiegazione! Non avevo capito bene cosa intendessi per "miserabile", ma ora mi è tutto più chiaro e sotto molti aspetti devo dire che hai ragione. Su altri si potrebbe discutere (per dire, sul riporto continuo a essere della mia idea; magari sbaglio io, eh, però pensavo che desse anche una certa aria di trascuratezza al personaggio), mi hai fatto comunque osservazioni che ho apprezzato molto. Ah, l'originale è qui: Sangue del suo sangue - Skannatoio IV Edition - come puoi vedere, ci sono state poche modifiche. Probabilmente ne apporterò altre in seguito alle vostre indicazioni nei prossimi giorni, entro il 20, sperando di riuscirci (alcune, necessarie, comportano un lavoro non indifferente e non so se avrò il tempo di farlo :( )

    @tutti: porca paletta! Non immaginavo di innescare una discussione di questo tipo! Jackie e gargaros, forse ho controllato male (facile che sia così), ma non mi pare ci sia una regola che vieta di commentare i commenti altrui: personalmente trovo che da questi confronti ci sia sempre molto da imparare. È chiaro che se si scade nel flame la cosa non funziona più, però qui siamo ben lontani dal trollare amabilmente... o no? Cattivotenente, tu sei troppo buono (come d'altra parte anche Peter7413); anzi, sei un vero... Angelo! :D Sul finale a sorpresa, sono d'accordo con chi dice che debba avere una preparazione: ricordo ancora quando mi è stato fatto notare che un mio racconto si concludeva in un modo irritante proprio perché la sorpresa arrivava dal nulla (roba che Sangue - o Sangue del suo sangue - al confronto è la perfezione fatta preparazione). Da quella volta ho capito che dovevo fare più attenzione e pensavo di averlo fatto, in questa occasione, anche se mantenendomi entro i binari di una storia molto classica: è evidente che devo lavorarci su ancora parecchio. Il bello di iniziative come USAM e lo Skannatoio è proprio questo: vedere demolite in maniera costruttiva le proprie certezze.
    Grazie ancora a tutti!
     
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40 replies since 1/8/2011, 08:50   523 views
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