appello generale

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  1. Liutbald
     
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    Vorrei inoltrare un mega appello a tutti voi amanti dello scrivere e chiedervi cosa ne pensate dei suggerimenti di molti scrittori (Stephen King, Cotroneo, Mozzi e tanti altri ancora più o meno autorevoli) in base ai quali non basterebbe solamente il leggere, ma anche lo scrivere come forma di allenamento, una sorta di esercizio ginnico della mente volto a irrobustire le capacità di scrittura.
     
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  2. Magister Ludus
     
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    Se vuoi imparare a scrivere è ovvio che devi allenarti e quindi scrivere. Se vuoi imparare a guidare la macchina, non basta la teoria, ma ci vuole anche la pratica. Leggere è la teoria, scrivere è la pratica. :)
     
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  3. Piscu
     
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    non vorrei fare il saccente, ma, beh, mi pare abbastanza scontato... :sisi:

    anzi, direi che è meno immediato il fatto che per saper scrivere bene si debba leggere molto, questa è una cosa che parecchi esordienti sottovalutano.
     
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  4. Liutbald
     
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    Lo so, può sembrare scontata la questione che ho posto, ma se ci spingiamo oltre nel voler stabilire fino a che punto bisogno “allenarsi”, le cose potrebbero risultare un po’ più complicate. Mi spiego. Mettiamo il caso che uno scrittore con gli “attributi” abbia già imparato a scrivere; dovrà sempre allenarsi? C’è un limite oltre il quale “non si migliora più” , che ci mette in condizione di poter ritenere di aver ormai appreso tutti gli aspetti anche pratici del saper scrivere? Davvero devo credere che uno come Stephen King abbia bisogno di migliorarsi ancora? Stephen King, ad es., ritiene di dover scrivere tutti i giorni, ma mi sembra di aver capito che il suo “allenamento” gli serve NON per IMPARARE, ma per riuscire a prendere un determinato tipo di ritmo nella narrazione, una certa profondità. Cosa dire poi di tutti quegli artisti che sfornano grandi opere all’inizio e man man che vanno avanti scemano, per poi magari recuperare o attraversare periodi di alti e bassi? Faccio anche io un paragone: se imparo a guidare la bicicletta, non è che non riuscirò più a guidarla dopo 13 anni che non lo faccio (parlo per esperienza personale!). Quello invece che mi viene più spontaneo e istintivo pensare è questo: “Leggere è come scrivere, si tratta di due attività equipollenti, per cui se leggo è per non dedicarmi a scrivere e se scrivo è per non dedicarmi al leggere. Se di allenamento vogliamo parlare esso consiste nella pratica di leggere e/o scrivere. Più leggo e/o scrivo meglio scrivo. Potrei allenarmi a scrivere dedicandomi anche soltanto a leggere per un lungo periodo, oppure, viceversa , dedicandomi soltanto allo scrivere. Tuttavia una precisazione mi sento di farla, che cioè un certo rapporto osmotico tra questi due tipi (ribadisco equipollenti) di attività culturali c’è: è importante leggere per confrontarci con altri stili e forme espressive che magari ci sfuggono al momento della narrazione oppure non ne siamo affatto a conoscenza. Leggere è sì dunque equipollente allo scrivere ma si pone su una corsia tendenzialmente privilegiata,, nel senso che, quasi propedeuticamente, ci allena a scrivere meglio”. Cosa ne pensate? Cos’è, a vostro avviso, che non và in questa mia teoria”?
    P.S.: dato che la questione riveste una certa rilevanza a livello personale, aspettare i tempi dovuti del forum non soddisfa le mie esigenze. Cosa ne dite se qualcuno di voi sia disposto confrontarsi con un mezzo un po’ più veloce, come la chat di face book, msn o, perché no, il telefono? Attendo vostre.
     
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  5. JohnWood
     
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    Per quanto ne so - dalla mia esperienza personale di diplomato pianista - se smetto di esercitarmi anche solo per tre giorni di fila, quando torno al piano mi rendo conto che le dita non vanno.
    E mi succede lo stesso con la scrittura.
    Siccome suono e scrivo su per giù dallo stesso numero di anni - 30 di piano e 20 di scrittura - ritengo che l'esercizio sia fondamentale per raggiungere il massimo livello possibile e soprattutto per mantenerlo. Poi, per diventare eccelsi scrittori - pianisti ecc ecc ecc un po' deve aiutare anche madre natura con il talento. Perché senza quello, comunque, non si va da nessuna parte nonostante l'esercizio ferreo.
    Con questo non voglio dire che per scrivere basti, appunto, solo scrivere. leggere è fondamentale come capire qualcosa di armonia e tecnica quando ci si mette al piano. Quindi leggi più che puoi, e di tutto (comprese cose che non ritieni nelle tue corde - perché non si sa mai, magari cambi idea) e scrivi, anche in questo caso, di tutto. Proprio per esercitarti. Poi è ovvio che da solo ti accorgerai che - per esempio - la fantascienza proprio non ti viene mentre ti senti più a tuo agio con il noir. Ma senza provare a scrivere di tutto, come fai a capirlo?
    Scusa se sono stato pedante, non era mia intenzione.
    Ciao
    Sandro
     
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  6. Philo Beddoe
     
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    Il libro di scrittura "Faq. Domande e risposte sulla narrazione" riporta la risposta di qualcuno sulla stessa questione sollevata da questo topic: questo qualcuno era convintissimo che per scrivere bisogna leggere pochissimo, anzi preferibilmente non leggere affatto. Mi pare che come motivazione aggiungesse banalità come l'originalità, l'influenza eccessiva, ecc. Non ricordo. Non voglio ricordare, e ho voluto dimenticare anche il nome di questo qualcuno. Fatto sta che per me, chiunque risponda così, non merita di tenere in mano nemmeno il foglietto su cui scrivere la lista della spesa. Forse per questo, per "scrittori" così, le librerie sono stracolme di merda letteraria e ovunque su internet proliferano idioti che si definiscono scrittori: è risaputo che c'è una discrepanza allucinante tra chi legge e chi scrive.

    Scrivere È leggere. Pochi cazzi.
     
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  7. Piscu
     
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    suppongo che si possa pensare che esiste un "livello massimo" di capacità che ognuno può raggiungere (non ne sono convinto, ma è possibile), oltre il quale non serve più "allenamento". ma il fatto è che la scrittura stessa è allenamento. voglio dire: scrivere per "allenamento" e scrivere e basta sono la stessa attività, per cui allenamento e produzione procedono di pari passo. nonostante questo, di solito quando si riprende un testo vecchio si scopre che c'è sempre qualcosa di migliroabile, per cui credo che l'apprendimento sia continuo.

    separare lettura e scrittura come due attività antitetiche mi sembra una sciocchezza, ma, boh, ognuno ha la sua tecnica e può essere utile.
     
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  8. Liutbald
     
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    Grazie John Wood per aver riportato la tua diretta esperienza, non c'è niente di meglio che un esempio basato sull'esperienza personale.

    Se volete rispondete anche al mio successivo topic: "L'arte dello scrivere e del parlare"?

    Grazie per i vostri preziosi interventi.

    A presto
     
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  9. ~ Velocifero
     
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    Molte volte più che scrivere si parla troppo.
    Persino la scrittura diventa una chiacchiera inutile ogni tanto.
     
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8 replies since 9/9/2011, 00:56   229 views
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