Anch'io sono rimasto un po' perplesso. Non ti nascondo che mi sono precipitato a leggere gli altri commenti sperando di trovare qualche chiave di lettura in più.
In effetti, il racconto è ostico, perché, a mio parere, dài sottintese un sacco di cose, come se il lettore conoscesse già il mondo e i personaggi di cui parli. Peraltro, credo sia un racconto troppo breve per raccogliere in sé tutto quello che succede (che, a quanto ho potuto capire, è davvero tanto!). Tutti quei nomi particolari inoltre rendono la lettura ancora più ostica.
Detto questo, devo tuttavia dire anche che il racconto mi ha affascinato. Questo grazie a uno stile, sì difficile e anche enfatico (come dice Rehel), ma che io personalmente ho trovato azzeccato in relazione a quello che raccontavi.
In particolare, ho apprezzato la parte centrale quando i bjak rivelano la loro terribile natura.
Mi permetto di darti due suggerimenti: intanto, prova a rendere il tutto più immediato. E' vero, ho apprezzato lo stile, ma non lo avrei disdegnato più diretto e concreto. Poi, prova ad allungare il racconto. In effetti, come detto, mi pare troppo breve, mentre, secondo me, gli avvenimenti che narri meriterebbero altro spazio, altro respiro.