Posts written by Gargaros

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    Non solo abbiamo scoperto di essere due provinciali della stessa provincia, non solo abbiamo in comune che leggiamo Urania, ma ora tu scrivi di un tizio alto e secco come un'acciuga, e io sono proprio così! Mara, dobbiamo sposarci, i segni sono evidenti: siamo fatti l'uno per la'ltra. Certo lo siamo per due altri, ma useremo una colla speciale :sisi:

    Venendo al racconto, dico prima quello che ho apprezzato: il tentativo di usare uno stile "antico" e uno moderno fusi insieme senza forzature. E' vero che c'è qualche soluzione che non mi convince del tutto (te ne parlerò negli Appunti), ma nel complesso la scrittura mi ha convinto.

    Altra cosa che ho apprezzato è che hai scritto una storia sulla solita moraletta di fondo, ma che sei riuscita benissimo a mascherare la sua banalità. La morale è: non andare via, non fuggire, che tanto serve a niente. Tu però l'hai saputa arricchire di sfaccettature nuove e di risvolti ulteriori. Forse sbaglio? Può essere, ma se così fosse, significherebbe che il racconto è ugualmente ricco di spunti per un'interpretazione personale a seconda del lettore.

    Cosa allora non m'è piaciuta? Ecco, forse la trama, un po' troppo semplice e scontata. Questa ragazza che incontra qualcuno pronto a raccontare... quante volte abbiamo visto la stessa soluzione in racconti e film? Un'infinità di volte... Io avrei escogitato qualcosa di più complesso... Magari Arnaud potrebbe essere il padre di Madelein, che non era morto, ma si era fatta un'altra vita perché, essendo partito, in paese era successo qualcosa di così brutto e vergognoso da suggerirgli quella "fuga"... Ritorna in incognito dopo anni, irriconosciuto da tutto, perché capisce che fuggire non è servito a nulla e preferisce macerarsi l'anima nel rimosrso e nella vergogna nei posti dei suoi natali...

    Comunque, non mi sento di fare della trama un difetto maggiore, visto che comunque la storia si lascia leggere senza sforzo, intrattiene degnamente ed è scritta bene.


    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    La sua mesata non era granché

    Ecco quella che temo sia la prima caduta di stile. T'invito a controllare, perché a me mi sembra un termine fin troppo popolar-moderno...

    CITAZIONE
    Si racconta ancora che Rauvert non abbandonò il suo posto, coltellaccio tra i denti e pronto a battersi, fino a quando una poderosa cannonata non spezzò alla base l’albero di mezzana ove era abbarbicato, facendolo precipitare al suolo.

    "Al suolo"? Non saprei, visto che usi con "spavalderia" i termini marinareschi, potresti usare qualcosa di più adatto... Ma vedi tu.

    CITAZIONE
    Perlomeno sarebbe stata lontana dai nonni che la definivano una svitata come suo padre

    Altra possibile caduta. Controlla.

    CITAZIONE
    La ragazza si sentì incuriosita da quella figura massiccia come uno di quegli orsi canadesi di cui tanto aveva udito a parlare ascoltando gli esploratori di ritorno dal nuovo Mondo

    Quella "A" fossi in te la toglierei. La usi ancora più avanti:

    Madelene aveva udito a parlare, qualche volta, dei caimani

    E forse va scritto "Nuovo Mondo".

    CITAZIONE
    aveva abiti sgualciti e logori, ma la spada che portava al fianco, oltre che a essere fuori posto in quella figura trasandata, era così lucida da parere nuova nuova.
    Madelene parve dimenticarsi degli zii che l’attendevano

    Varia il verbario, anche se qui non è fastidiosissimo.

    CITAZIONE
    Madelene pensò in tutta sincerità che il vecchio avesse prese un colpo di sole di troppo

    ...

    CITAZIONE
    Penso dovesse aver messo il broncio, Madelene

    pensò

    CITAZIONE
    Questa invece Madelene non l’aveva mai sentita: pareva che il vecchio marinaio desse importanza a cose che gran parte dei lupi di mare ignorava; suo padre, più che alle onde e ai raggi del sole, badava alla gente: quando era piccola la portava in una stanzetta, di nascosto dalla madre, brava donna sì ma gelosa, e le narrava di certe donne bellissime vestite con tutti i colori del mondo e con indosso pietre preziose grosse come uova. Madelene non aveva mai desiderato tali cose, che nella sua mente ingenua di bambina erano troppo lontane dalla sua portata, ma sentirne parlare con l’entusiasmo del padre l’affascinava.

    Il sottolineato ti consiglio di metterlo al trapassato prossimo, visto che sono fatti anteriori al passato remoto della scena. Occhio, se lo fai, alle troppe ripetizioni di verbi uguali.

    CITAZIONE
    “Non capisco” confessò Madelene. E vide il vecchio marinaio sorridere, per la prima volta da quando aveva narrato della triste vicenda della sorella.

    Secondo me gioverebbe dire che il sorriso è "dolce" o qualcosa di simile, perché avendo visto il vecchio già ridere, uno può pensare a una contraddizione... c'è anche il sorriso divertito...


    Voto: 3
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    CITAZIONE (zelaph111 @ 10/6/2011, 14:43) 
    Quanti di voi messi su di un palco a recitare sarebbero capaci di sapere, senza interagire con qualcuno del pubblico o uscire in strada, in che epoca si trovano?

    Il guaio sta a monte, Zela. La fantascienza di cui parli DEVE poter guarire quella malattia, sennò non sta in piedi. Se cominci con la descrizione di una ragazza affetta da quel male, per forza di cose uno pensa al presente o anche a un futuro non troppo lontano. Invece poi ecco astronavi e un Sole ucciso a causa dell'azione umana. Come minimo siamo trecento anni nel futuro, e per allora ci saranno di certo nuove malattie, ma quelle del passato saranno già curabili. Già oggi la terapia genica fa passi da gigante, figuriamoci fra cento, ma anche fra venti anni...

    Nel tuo racconto poi s'intuisce una società utopica: lo si capisce dal fatto che i militari pensano a salvare tutta la gente. Che bella umanità! Con questa umanità è il minimo immaginare una ricerca scentifica indirizzata massicciamente alla salute del prossimo. Hai visto Star Trek?

    Purtroppo quando scrivi SF ambientata non nel presente o nel passato, il contesto deve essere plausibile, le idee devono incastrarsi bene, sennò la storia crolla. Non è credibile.

    A meno che, in una revisione futura, non trovi il modo di spiegare come mai la ragazza ha ancora quel male o... non riduci tecnologia e umanità...
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    ‘Nsomma, non male. L’idea, dico, perché la trama mi sembra abbastanza sempliciotta. Il colpo di scena finale con la scienziatina frustrata e vendicativa mi ha deluso: mi credevo chissà che motivazioni, invece è venuta fuori la solita banalità. Che poi è pure discriminante della donna, visto che Anna mi sa di stereotipo. Una donna così potrebbe apparire nella SF di quegli anni, appunto, ma tu scrivi SF oggi. Devo convenire però che in un mondo come quello di cui parli non si può dire come possa comportarsi una persona... quindi Anna può starci. Però a me la motivazione della sua vendetta mi ha lasciato lo stesso freddo.

    Altro poco riuscito colpo di scena (anche se forse nelle tue intenzioni non era tale) è quando Michele si lascia sfuggire di non appartenere a quel tempo. A che serve? A niente, visto che non ha un risvolto ai fini della trama. Forse serve a giustificare una vita sprecata nella guerra, alla quale sembra Michele voglia porre fine con Anna? Forse Michele infatti viene da un tempo in cui ci sia una guerra che dura da decenni? Può essere, ma lo stesso mi sembra un collegamento superficiale e inutile, un'aggiunta alla trama che appare flebile e trascurabile, e che anzi forse toglie spazio ad altro che sarebbe più degno.

    Sempre a proposito di Michele, perché vuole uccidere lo scienziato? Non mi pare tu lo dica... A me ha dato l'idea di uno che vuole avere ancora le mani in pasta (di sangue), e alla faccia di uno che vuole ricosruirsi una vita con Anna!

    A livello tecnico, proprio il tentativo di costruire una trama mi sembra ti abbia distolto da quello di inserire e descrivere meglio cosa è accaduto al mondo. La spiegazione sulla singolarità è didascalica e frettolosa, mentre la condizione del mondo avviene nelle ultime battute, quando cominci a scendere nei dettagli circa le guerre fra "bande". Ma queste aggiunte sono scarsine, sembrano sfarfallii incidentali di un occhio di bue che per un attimo smette di illuminate gli attori e in poche frazioni di secondo illumina la scena. Questo appunto perché, per te, era più importante concentrarsi sugli attori e la trama... Insomma, a me le descrizioni del mondo e del casino che è avvenuto, non mi hanno soddisfatto. Capiamoci, se la trama fosse stata più interessante, ci sarei passato sopra; ma così no, e vedo solo un grande sbilanciamento.


    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    armato solo della pipa e di un bicchiere di brandy quasi sempre pieno.

    Da buon italiano dovrebbe bere altro... Pipa e bicchiere di Brandy, vecchio scienziato... un'immagine abusata, non trovi?

    CITAZIONE
    Quello che avevano trovato era assurdo, ma avevano rifatto tutti i calcoli, riesaminato tutti gli esperimenti. I risultati erano corretti e gli effetti di ciò che avevano scoperto non avevano tardato a manifestarsi.

    Come ho già detto da qualche altra parte, l'uso del trapassato prossimo porta di per sé alla ripetizione. Ma un modo per evitarla, che è sembre brutta, c'è sempre... Questo brano per esempio io lo scriverei così:

    Quello che avevano trovato era assurdo, ma era stato impossibile negare l'evidenza dopo aver rifatto tutti i calcoli, riesaminato tutti gli esperimenti. I risultati erano corretti e gli effetti della scoperta non avevano tardato a manifestarsi.

    Purtroppo, come vedi, anche così ci sono delle ripetizioni, ma almeno vengono distribuite meglio... Il brano, comunque, può essere aggiustato pur meglio.

    CITAZIONE
    Tiberio sospira rumorosamente, sprofondando ancora di più nella poltrona e alzando di nuovo la bottiglia.

    Meglio dire che si versa altro Brandy. Così pare che beva dalla bottiglia, mentre sappiamo che ha un bicchiere.

    CITAZIONE
    Tiberio sente svanire poco a poco l’intorpidimento dell’alcol

    Meglio dire "a poco a poco". Mi dicono dalla regia che è più corretto.

    CITAZIONE
    «Eh dai, chiamami Michele, ormai non c’è più gerarchia.»

    dài

    Inoltre quell'H da Eh mi sa che va tolta...

    CITAZIONE
    «Ti prendo per uno che starnutisce durante un semplice sopralluogo!»

    Le intenzioni di Michele sono piuttosto confuse: prima, nella villa, dice che esce per un sopralluogo, poi cerca di ammazzare lo scienziato, ora di nuovo che sono usciti per un sopralluogo. Insomma, che diavolo voleva fare?

    CITAZIONE
    «Sì, insomma, prima di tutto questo ci stavo facendo la guerra con quella roba.»

    Quando la mancanza di una virgola ti rende il senso della frase dubbio...


    Non mi sento di dargli un 3 pieno, quindi diciamo due abbondantus.


    Voto: 2


    PS
    La tua idea mi ha fatto pensare che, se il tempo impazzisce, dovrebbe impazire pure lo spazio... Secondo me i vari tempi dovrebbero apparire nello spazio relativo: per esempio l'antica roma dovrebbe apparire duemila anni indietro nello spazio, ossia nel punto in cui la Terra era allora! Perché ricordiamoci che l'universo si espande, e tempo ed espansione sono strettamente collegati. O no?

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    “Sotto questo mondo si apre un altro mondo”. Il titolo del tuo racconto mi ha ricordato una citazione che adoro, ma della quale dimentico sempre l’autore. Anche il tuo titolo è affascinate, e mi aspettavo una storia che lo meritasse. Invece…

    Purtroppo questo raccontino è come il suo protagonista: brancola nel buio, non va da nessuna parte. Mi sembra un mero esercizio di ritmo, che si sorregge su un’idea sottile come tela di ragno, ma non altrettanto robusta. Il finale a sorpresa poi non lo salva dalla sua vacuità. Finale a sorpresa che non è nuovissimo, eh… pure dalle mie parti gira una leggenda metropolitana simile, e Lovecraft scrisse una cosa praticamente uguale negli anni 20…

    La prosa a singhiozzi funziona bene a dare il senso di schizofrenica velocità, di ritmo sincopato e folle, ma è così collaudata, usata anche da tanti altri, che ha perso ogni novità, e usarla in tutto un racconto, almeno a me, dà pure fastidio.

    Ma non è questo il problema, perché ripeto, la storia è inconsistente. Abbiamo una leggenda da sfruttare per fare esercizio: prova ne è l’introduzione, che sgrava la penna da ogni ulteriore sforzo tecnico da dedicare all’ambientazione e al contesto. Basta solo esercitare la penna al ritmo.

    A proposito di stile, avrebbe giovato un mondo usare un po’ di napoletano. Il protagonista mi pare di capire che lo sia, e che non sia così acculturato da parlare sempre in perfetto italiano…

    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    Oh, ma che fate? Sto ancora dentro!

    Perché il tizio parla in corsivo?

    CITAZIONE
    Si, hanno chiuso.



    CITAZIONE
    Per un agenda del cazzo rischi di rimanere intrappolato

    Manca l’apostrofo.

    CITAZIONE
    Il telefono ovviamente non prende. Ci sono ancora due tacche

    Due tacche alla batteria: meglio dirlo subito, visto che prima della frase successiva avevo pensato a due tacche della ricezione…

    CITAZIONE
    - Ti prego. Non farmi del male.

    Brrr. Ho detto sopra che il tizio può parlare anche in napoletano, e non come un personaggio che viene da una fiction americana.

    Mi chiedo sempre perché abbiamo paura a usare i dialetti, noi meridionali… Forse perché, come diceva un mio amico di anni fa, in Italia vige lo stereotipo culturale che vede il meridionale come una macchietta comica e che se parla in dialetto sortisce un effetto migliore? Chi lo sa! Però è vero che se parli polentone sei figo, se invece parli terrone fai la figura del cafone. E’ forse per questo timore che non hai usato il napoletano?


    Voto: 2


    PS
    Vediti il film Catacomb. Non sarà granché, ma le cosce tornite e atletiche della protagonista mertinao due Palme d'Oro tre Leoni d'Argento.
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    Accidenti, è mai possibile che ogni cosa che caghi ti riesca bene? Cacci fuori una storia ogni due mesi, ed è perfetta. E anche se ci sono a volte delle sbavature, sono così insignificanti che quasi non influiscono sulla sensazione che mi dài, e cioè di un tuo controllo della penna granitico dall’inizio alla fine.

    Anche questo racconto è perfetto. Grossi difetti non ne ho trovati. La storia, sì, è un po’ semplice, e forse fallace nel modo in cui i tre riescano a evitare la peste… Qui forse va aggiunta qualcosa, magari facendo riferimento a determinati accorgimenti che usano per non farsi appestare.

    Comunque, mi è piaciuto questo collegamento tra la depravazione di tre figuri senza morale e senza anima e un mondo che cade a picco nella morte nera. Bello anche come a sottolineare i quattro passaggi intervenga il meteo, dando alla fine un senso di liberazione. Muoiono i tre, finalmente falciati dalla giustizia, esce il sole e forse la peste è finita e il mondo si riprende. Tutto semplice e non strillato, e forse per questo efficace, nella sua minutezza e assenza di presunzione.

    Bella l’immagine di Bologna, apocalittica e tragica, pure con poche pennellate. Ma è perché le pennellate sono state date con polso sicuro e conoscenza della parola, oltre che della sintassi.

    Qualche appunto:


    CITAZIONE
    Si rialza e tossisce a lungo, cercando di pulirsi il più possibile la faccia, gli schizzi color della mota che gli impastano i capelli.

    Togli quel “color”, che non serve a niente, a parte appesantire la frase.

    CITAZIONE
    — Sazierò tutte le vostre curiosità — risponde Malcerto

    Prima all’oste gli ha dato del “lei”…

    CITAZIONE
    L’oste ha un singhiozzo — E cosa è accaduto, per l’amor di Dio, ditemelo.

    C'è una domanda che non è domanda.

    CITAZIONE
    Carne per i vermi e nulla di più ormai, la sorte che gli ha abbandonati alla morte.

    li

    CITAZIONE
    Devono stare attenti a dove si cammina, perché sotto i loro piedi tutto è merda o lo è stata.

    “Tutto” è maschile, quindi “o lo è stato”. Ti torna?

    CITAZIONE
    — Lasciando tutte le proprie ricchezze dietro di sé. Che da morti non possono comunque portarseli appresso.

    “Ricchezze” è femminile, quindi “non possono portarsele appresso”.

    CITAZIONE
    Malberto la pergamena di ispettore al loro sergente — Richiamo la vostra attenzione

    Manca la virgola.


    Voto: 3
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    Abbiamo un mondo in guerra, un piccolo paese con gente semplice che se ne frega bellamente, e una rondine che proprio non capisce e quindi se ne frega ancora di più. Mi è piaciuto questo scendere nel piccolo per far capire come è nelle piccole, semplici cose che va visto il senso della vita o almeno quella saggezza popolare e raccolta che non può appartenere a chi vive in grande al punto di perdersi.

    Ma è questo il senso della storia? Purtroppo no. La rondine che sparisce alla fine rappresenta il simbolo di una pace che è finita. Una morale fin troppo scontata e abusata, anche se normalmente si sceglie la colomba… Ero pronto a dargli tre, poi ho letto l’ultima frase.


    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    La rondine si posò vicino al rametto e lo osservò guardinga, attenta ai rumori che potevano nascondere un pericolo. Gli alti fili d'erba attorno a lei erano mossi dalla leggera brezza d'inizio estate e illuminati dal sole di una giornata senza nuvole. Balzò in avanti, ma un rumore improvviso l'allarmò, si rialzò in volo e si rifugiò presso un vicino albero.

    Guarda, io sono cresciuto in campagna e non ho mai visto una rondine poggiarsi a terra, né tantomeno su un terreno erboso. Una rondine poi che, poggiatasi a terra, “balza in avanti” è un fenomeno paranormale.

    CITAZIONE
    - Dai che Ivan ci sta aspettando in piazza

    […]

    Dai Giacomo, ti do un passaggio!

    Dài

    CITAZIONE
    Un nuovo, assordante, strepito.

    La seconda virgola è futile.

    CITAZIONE
    - Mario, - intervenne il ragazzo con un sorriso sarcastico - attento che si è sfaldata la prima fila!.

    Se c’è l’esclamativo, togli pure il punto fermo. E viceversa.



    Voto: 2
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    Non mi ha detto praticamente nulla. Come racconto di SF mi sembra ingenuotto, oltre che scritto pure male per via di un’incomprensione di fondo: parte come storia attuale, finisce come fantascienza futura che potrebbe guarire la malattia della ragazza. E a proposito di malattia, che senso ha nella storia? Vuoi dire che per Ariel comincia una nuova vita perché muore il sole? Vuoi dire che anche dalla morte di un sistema solare può nascere una piccola gioia? La morale può anche esserci, ma si fa fatica a capirla. Se il senso è questo, sarebbe stato opportuno chiudere il testo sui pensieri di Ariel e non sulla madre che le accarezza i capelli amorevolmente. Come è scritto, invece, mostra senza fallo che è scritto senza troppo controllo e per giunta senza una precisa intenzione su quello che vuole dire.

    Qualche appunto:


    CITAZIONE
    “Ariel alzati il sole è ormai alto”

    […]

    “Ariel la colazione è pronta” ripeté Rea.

    Ma Rea parla sempre senza virgole?

    Nei discorsi diretti, comunque, ho trovato altri errori:

    CITAZIONE
    “Ma mamma. Ho preso già tutto ciò che mi serve.

    Lì ci va una virgola. Prova a ripetere a voce alta il discorso diretto mettendoci il punto.

    Ma mamma.

    Ho preso già…


    Non ha senso. Chi parla così?

    E ancora:


    CITAZIONE
    “Sì, lo so mamma.

    Ti segnalo solo questa e basta. Ma ce ne sono altre…

    CITAZIONE
    “Ciao mio cerbiatto” rispose e con il braccio libero cinse la vita della moglie.

    Perché non “mia cerbiatta”?

    CITAZIONE
    Farok fece entrare gli uomini che lo seguivano che sistemarono le valige sui carrelli riempiendoli per metà.

    Brutta frase, brutta.

    CITAZIONE
    Nel frattempo Rea andò con la figlia nella stanza di lei per aiutarla ad indossare la speciale tuta di protezione dalla luce. Farok le raggiunse aiutando la moglie a vestire la ragazza.
    “Il metodo ad intrappolamento quantico, utilizzato per estrarre l’idrogeno dal nucleo solare, ha innescato una reazione a catena che non era stata prevista. Questo ha prodotto un consumo esponenziale dell’elemento che è terminato. Ci siamo resi conto troppo tardi del grave pericolo al quale abbiamo esposto il pianeta e l’intero Sistema Solare per porvi rimedio. Non ci resta altro che abbandonare al suo destino la Terra. Coraggio è ora di andare”

    A chi sta spiegando Farok? A noi che leggiamo! E’ chiaro, perché sono passati cinque anni dacché il sole ha cominciato a dare problemi. La gente lo sa benissimo cosa sta succedendo e perché.

    CITAZIONE
    Il portellone si chiuse togliendoli definitivamente la visuale sul mondo.



    CITAZIONE
    Ci incontreremo sulla nave madre tra settantadue ore a partire ora.

    Manca qualcosa. E inoltre, per evitare la ripetizione, meglio dire “a partire da adesso”. Non trovi?

    CITAZIONE
    Erano stati addestrati ad affrontare qualunque situazione anche quelle più critiche

    Virgola assente.

    CITAZIONE
    Dopo più di due giorni trascorsi all’interno della piccola stanza con pareti metalliche perfettamente levigate e priva di oblò, l’impatto con l’immenso spazio stellato che gli fu offerto dalla volta del ponte gli diede un senso di smarrimento e di vertigine.

    Fra qualche anno questo errore verrà legalizzato. Ma cerchiamo di posticiparlo il più possibile. Si dice “loro”:

    Dopo più di due giorni trascorsi all’interno della piccola stanza con pareti metalliche perfettamente levigate e priva di oblò, l’impatto con l’immenso spazio stellato che fu offerto loro dalla volta del ponte diede alle due donne un senso di smarrimento e di vertigine.

    CITAZIONE
    Come era stato possibile che quella curiosa sfera avesse generato, cresciuto e nutrito per decine di migliaia di secoli la miriade di creature che la popolano?

    Facciamo pure milioni…

    CITAZIONE
    “Eccola… la in fondo, quella piccola sfera chiara” disse Rea.



    CITAZIONE
    Improvvisamente nella sala si levò una claustrofobico esclamazione “Ohhh”.

    Uhm? Maschile?

    CITAZIONE
    Farok abbracciò a la moglie



    E pure così è brutto, visto che è un pleonasmo inutile: se uno abbraccia, è lapalissiano che stringe a sé…



    Voto: 2
  8. .
    CITAZIONE (B. Bacardi @ 9/6/2011, 11:03) 
    sembra che uno sgridolino il tuo secondo commento, Gargaros, ma in fondo ti voglio bene, non so perché e non chiederlo che non saprei spiegarlo.

    Ma no, quale sgridolino? Non mi permetterei mai :zizi:

    Comunque, ne dobbiamo riparlare... e potresti aver ragione tu. Io purtroppo in questo momento ho la banda contata, sennò ne usciva una luuunga discussione. Gli altri racconti li sto leggendo in parte su fogli e in parte a PC scollegato...

    Partecipa il mese prossimo e, se vorrai, potremo riprendere il discorso.

    Io ti amo :sospysi:


    EDIT
    Voglio dirti solo che sono con te sulle rcitiche a USAM. Nel regolamento c'è scritto di essere piu' obiettivi possibile, ma pare che tutti parlino per gusti personali o per vera e propria IGNORANZA.

    Io non sono esente da questi difetti, ma cerco di mantenermi. Il tuo racconto mi ha divertito, ma l'ho trovato obiettivamente difettoso, appoggiandomi alle conoscenze che ho. Potrei aver giudicato anche per ignoranza, qiondi, ma almeno mi sono appoggiato a quello (poco) che so.

    E purtroppo ho misurato difetti e pregi, e ciò mi ha suggeruito quel due, comunque abbondante...

    Certo potevo mettere tre non pieno, ma per me fa lo stesso (anche se, dannazione, per il sondaggio non è proprio così e ti avrebbe favorito)...
  9. .
    L’ultimo paragrafo ha rovinato una lettura piacevole e scorrevolissima. Credo che, sfruttando la macchina di Malan, avresti potuto escogitare qualcosa di migliore e piu’ originale: immagina che finale ottimo sarebbe se le ultime parole le scrive il narratore DOPO essere morto, accingendosi cosi’ a rivelarci cosa c’è dopo la morte. Se chiudi la storia con dei puntini di sospensione proprio mentre attacca a scrivere, fai la cosa giusta.

    Il finale, comunque, è difettoso tecnicamente anche cos’ come è messo. Intanto è scritto al passato remoto, quindi il narratore scrive in effetti DOPO essere morto. E questo non è proprio valido. Ci sono un fottio di racconti che finiscono cos’, dopo aver illuso il lettore che il narratore sia ancora vivo, ma sono dei tentativi ormai cos’ abusati che hanno perso ogni efficienza: potevano essere validi le prime volte, ora sono solo inutili e deludenti.

    A meno che non intervenga un qualcosa che renda questi finali credibili e coerenti… e nel tuo racconto, direi che la macchina di Malan si presta efficacemente a questo scopo!

    E’ proprio per il difetto finale che non gli do 3 pieno, ma un due abbondante. Con qualcosa di piu’ originale e spiazzante, avresti chiudo degnamente una buona storia, che è quasi una Herbert West all’italiana.

    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    Nel frattempo avevo deciso di trasferirmi a Roma, dove prevedevo di ottenere più possibilità di lavoro per il mio campo. La città universitaria, colpita dai bombardamenti del 1945

    Roma è una città universitaria? Sapevo che tali fossero solo quei centri che hanno nell’università l’unico centro d’interesse culturale… Tipo Urbino.

    CITAZIONE
    Gli avevo parlato più d'una volta del mio amico, di cui non ebbi più notizie dal '39, e non ebbe quindi difficoltà a capire che quella lettera provenisse proprio da lui.

    Ripetizione evitabile.

    CITAZIONE
    Erano soltanto false messinscena per incantare la gente.

    Non va al plurale?

    CITAZIONE
    per essere messo a parte di un progetto che al solo pensarci mi faceva rabbrividere



    CITAZIONE
    Forse quei soggetti avevano subito danni troppo estesi al sistema nervoso, disse, poiché soltanto il cuore ricominciò a battere nella loro carcassa senza vita e nessuna voce rispose alle sue domande.

    Non credi che pure lì ci vada un trapassato prossimo?

    CITAZIONE
    Io sapevo che cosa era veramente accaduto quella notte, nel laboratorio sotterraneo di Malan, ma ovviamente non lo dissi all'ispettore. Il mio amico era finalmente riuscito a conoscere il segreto tanto inseguito. Il segreto di ciò che si nasconde oltre la morte. Aveva avvicinato l'orecchio alla bocca di quell'ultimo soggetto, come gli avevo visto fare quella volta, alcuni mesi prima, e aveva ascoltato la risposta alle sue ripetute domande.
    E ciò che aveva sentito provenire dal sussurro di quel corpo senza vita lo aveva mandato alla follia, distruggendo il suo sistema nervoso e mandando in pezzi la sua ragione.

    Qui il trap. pros. è corretto, ma quante ripetizioni! Purtroppo il rischio di usare questo tempo è proprio la ripetizione. Ma sono sicuro che il brano potrebbe essere scritto meglio…

    CITAZIONE
    Senza neanche rendermene conto avevo preso una decisione, fatale e liberatoria al tempo stesso. Mi consideravo complice della pazzia del mio amico e dei reati da lui commessi. La mia natura mi impediva di continuare a esercitare una professione di cui non mi sentivo più degno. Così raggiunsi il laboratorio. Mi fu facile entrarvi, poiché la porta era stata divelta dalla polizia e nessuno aveva ancora provveduto a rimetterla a posto. La chiusi come meglio potei, poi presi dei fogli, che Malan teneva su una scrivania e usava per prendere appunti, e scrissi il resoconto di ciò che avevo vissuto. La verità avrebbe dovuto emergere, ma non con me vivo. Quindi mi avvicinai alla macchina e collegai gli elettrodi al mio corpo e la calotta alla mia testa. Poi con una siringa mi iniettai nelle vene dell'aria e mi sdraiai sul lettino, in attesa, ponendo fine alla mia esistenza, ma non senza avere prima consapevolezza di ciò che avrei trovato oltre la morte, dell'immondo segreto che aveva fatto impazzire il mio amico.

    Qui ripeto quanto detto sopra: finale deludente, difettoso, scontato. Davvero, Magister, se lo acconci come ti ho suggerito, tirerai fuori qualcosa di così valido che farà del racconto un buon racconto.

    Inoltre, non credi che, oltre a lovecraft, facendo lasciare una testimonianza a un cadavere omaggeresti pure il Poe che amiamo (con La rivelazione mesmerica)?


    Voto: 2


    EDIT
    Vedo che hai aggiustato il finale. Ma per me resta scontato, anche se ora non è piu' difettoso... Lascio il due. Lo so che me ne penstirò...
  10. .
    Veloce e scritto bene. E’ una perfetta americanata, e non mi stupirei se vedessi scena e personaggi in un film di colà. E’ gradevole. Mi ha intrattenuto e a tratti divertito. Ma non saprei… secondo me manca qualcosa. Forse è troppo leggero, troppo superficiale…

    In ogni caso, non me la sento di dargli due sulla scotrta di quella che potrebbe essere solo un’impressione soggettiva.

    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    Il buttafuori attirò l’attenzione di Andrew e gli indicò un privè in un angolo tranquillo del locale, dove avrebbero incontrato il proprietario, Boris Strelnikov, e iniziò ad attraversare la folla.
    Percorrendo la sala, incontrò qualche difficoltà solo nel fendere un gruppo di ragazze assatanate. Dopo aver scortato gli ospiti, si avvicinò a un uomo seduto su un divano e disse laconico: «Sono puliti». Quindi si dileguò.

    Io riscriverei questo paragrafo, perché il soggetto, dopo che il buttafuori indica, sembra passare ad Andrew.

    CITAZIONE
    Mike annuì. Era più tranquillo ora che la noce era stata riposta nella tasca interna della giacca, ma Andrew aveva già in mente un posto più sicuro dove custodirla

    Una frase inutile, perché si è già ampiamente capito dove intende nasconderla XD

    Non dire, se non è necessario. Se fai capire senza dire, ottieni un effetto migliore e il lettore è felice.


    Voto: 3
  11. .
    CITAZIONE
    ma qui di cime cime (altra ripetizione)

    Veramente non mi riferivo a questo genere di ripetizioni, ma a questo:

    o l'aguzzino si era sentito male per i diverticoli al colon, oppure gli era saltato il computer al tipo

    Aguzzino, tipo...

    Comunque non so che dirti. Se il tuo stile è questo, resto perplesso. Secondo me nessuno dovrebbe scrivere così sempre, ma nel giusto contesto. Calvino scrisse di un mafioso che aveva velleità narrative, ma ripeteva sempre le parole, ed era un difetto voluto: nella ripetizione sciocca andava vista tutta l'arroganza, la presunzione e la sfacciataggine di chi scriveva, ossia un mafioso.

    Boh, davvero non so che dire...
  12. .
    CITAZIONE (black cat walking @ 8/6/2011, 18:53) 
    @ Gargaros
    [SPOILER]
    CITAZIONE
    Mi è piaciuto. E' saputo

    ...invece no, io non lo sapevo, ma ora che lo so ne sono lieto. :D

    No, intendevo che è un racconto saputo, cioè pieno ci conoscenze :asd:
  13. .
    Devo confessare che mi ha divertito e appagato, fino alla sua illogica, pazzesca conclusione. E' una parodia, quindi criticare l'illogicicità di alcune scelte (l'io narrante quando dovrebbe essere morto, per esempio) sarebbe stupido.

    Quello che mi ha dato fastidio è che è fin troppo chiaramente una prima stesura e non è stato rivisto manco per sbaglio. La punteggiatura è disastrosa, fra le altre cose. Ci sono ripetizioni inutili. Qualche frase andrebbe appianata. Nel complesso andrebbe rivisto da cima a fondo. Il brano dedicato al concorso, alle sue regole cioè, è troppo striminzito e poco chiaro, e ciò indica senza falli che è un racconto dedicato a questo posto, quindi limitato, zoppicante appena fuori da qui: noi possiamo capirlo, ma chi non bazzica questo posto, troverà queste pagine confuse e dilettantesche... E per favore non venirmi a dire che hai scritto ogni singola parola con cognizione di causa, perché non ti crederei. La parodia deve rimanere circoscritta ai fatti, magari allo stile, non alla grammatica. Oppure, se il nostro scrive proprio male, allora tutto il pezzo deve essere scritto male. E così non è.

    Per questi motivi non gli do un tre, ma un due pieno (perché mi ha divertito).

    Voto: 2


    EDIT
    A me l' "ics" è piaciuto :sisi:
  14. .
    Mi è piaciuto. E' saputo, ha una storia convincente (anche se il voltafaccia del vecchio sembra piu' ipocrita che non cagionato da reale pentimento) ed è scritto bene. Gli do un 3 pieno e non un 4 perché non è perfetto. Non chiedermi però dove scorga difetti... non ti saprei rispondere. Forse nel complesso avrei preferito uno stile piu' personale...

    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    era arrivato passeggiò fino a piazza santo Spirito

    Credo vada tutto con iniziali maiuscole: Piazza Santo Spirito

    CITAZIONE
    «Allora sono d’accordo con il prezzo, ma vogliono la garanzia che la lista sia originale e non abbia copie».

    Lì ci vuole la virgola. Non venire a dirmi ora che è per l'intonazione, perché messa cosi' sembra che il tizio risponda a una nuova proposta.

    CITAZIONE
    non era la prima volta che partecipavo ad azioni del genere, ciò che vidi quel giorno, però, superò di gran lunga qualsiasi orrore avessi incontrato in tutto il resto della guerra

    Fossi in te, quella virgola la sostituirei con qualcosa di piu' adatto...

    CITAZIONE
    Una smorfia di dolore vivo, come se la carne provasse ancora chissà quale sofferenza, scese sull’espressione di Altero.

    Frase brutta, secondo me. Dovresti spiegare come fa una smorfia, che è di per sé un'espressione, a scendere su un'altra espressione, dando l'idea di fare una somma...

    CITAZIONE
    La voce di Giannetti, alle sue spalle, sorprese Altero Bassi due volte.

    Due volte? Ok, questa è la prima. La seconda quando viene?

    Ovviamente ho capito che tu ti riferisca anche alla sopresa avuta al telefono qualche paragrafo prima, ma come hai scritto sta frase sembra che una seconda sopresa sia ancora là dal venire...

    Meglio dire che in quella giornata, lo soprese una seconda volta... Non trovi?


    Voto: 3
  15. .
    Gli darei 4 se fosse piu' originale. Ma da Borges in poi gli immortali liabbiamo visti in ogni salsa, e di tutti i tipi. Questo tuo non si discosta poi molto proprio da quello splendido racconto borgesiano, anche se storia e motivazioni (e morale, soprattutto) sono diverse, o piu' o meno tali.

    Però il racconto si fa leggere, soprattutto perché è scritto benissimo, è curato e i personaggi sembrano credibili. Credo di essermi innamorato pure io di Cterina...

    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    sfrecciò davanti a me una ragazza, con le auricolari nelle orecchie

    ...

    CITAZIONE
    Mi ritrovai con l’oggetto della discussione davanti ai miei occhi. Appoggiai entrambe le mani e artigliai il muscolo morbido.

    Ehm... sono "due" muscoli... A meno che non palpeggi un solo gluteo con ambo le mani, ma se fa cosi' gode la metà.

    CITAZIONE
    Quando una gomitata nelle costole mi fece rotolare giù dalla panchina, la prima cosa su cui aprii gli occhi furono i suoi pattini.

    Non riesco proprio a immaginare la scena: come fa la ragazza, da in piedi, a dare una gomitata nelle costole a un tizio che dorme su una panchina?

    CITAZIONE
    Perché io avuto bisogno della vita eterna, per arrivare a comprendere quale fosse l’unico modo giusto di occupare questo pianeta?

    Manca qualcosa.


    Voto: 3

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