Posts written by TETRACTYS

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    Apro una parentesi.

    Vedo che anche tu te le vai a cercare: "L’incontro avvenne in un pomeriggio buio flagellato dalla pioggia".

    Il fatto che uno stile non possa piacere a tutti lo do per scontato, però certi commenti, anche riferiti al mio racconto, mi hanno fatto riflettere. Ha senso al giorno d'oggi coltivare una certa ricercatezza nello scrivere, che può sembrare artificiosa, o è opportuno andare incontro a palati, a prima vista, meno raffinati ma, forse, solo più concreti e disillusi? In generale risponderei che uno scrittore deve scrivere ciò che vorrebbe leggere (parafrasando una nota regola), ma nei racconti di "genere" non sarebbe opportuno cercare di accontentare il maggior numero di lettori possibile? Ma come riuscirci?

    Questa è solo una mia riflessione estemporanea. Chiudo la parentesi e torno al tuo racconto.

    La storia mi è piaciuta, ma con qualche distinguo. Infatti...
    è molto suggestiva la presentazione di un mondo, quello della musica e dei violinisti in particolare, che risulta ben documentato, soprattutto nei richiami al mistero che si pensa possa celarsi dietro a perfomance eccezionali.

    Ho apprezzato anche il dialogo intercalato, con un ritmo adeguato, alle descrizioni di ciò che avviene nell'ambiente. Mi ha immerso nell'azione.

    Mi pare ci siano alcune incongruenze nella storia (che riporto più sotto), ma ho trovato buona la conclusione, così onirica ma allo stesso tempo reale nella drammaticità di una scelta che presto il dottore sarà costretto a fare.

    Ecco invece gli aspetti cose che non mi hanno convinto. Li riporto in ordine sparso:
    * Il dialogo iniziale suona piuttosto artificioso a causa di uno scambio di battute su fatti che entrambi i protagonisti conoscono (daltonismo ecc.). Io avrei preferito che le frasi fossero spiegate dal narratore al di fuori del dialogo.
    * La tipa si accende una sigaretta in un locale pubblico? Immagino che il racconto sia ambientato in un lontano passato! ;)
    * Poco credibile che uno che ha venduto l'anima al diavolo sia capitato con una donna che sa tutto di pratiche di magia nera. Avrei preferito una scoperta più graduale. Non si capisce poi perché il violinista abbia bisogno di quella donna, o meglio non l'ho capito io, probabilmente perché non ho copreso il senso dei segni sul collo della coprotagonista.
    * Anche l'espediente dell'incontro in antomobile che spiega al lettore a quale destino è condannato il violinista l'ho trovato poco credibile. Forse è stato favorito dal demone?
    * Infine 'dissecazione' non richiede due 'c'?

    A parte queste note, il racconto mi è piaciuto per il tentativo, in parte riuscito, di accostare vari elementi fantastici che risultano ben presentati e documentati.


    Voto: 3.
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    CITAZIONE (kaipirissima @ 12/9/2011, 11:37) 
    Se il racconto si fosse interrotto con l’arrivo della ragazza nella stanza dell’interrogatorio lasciando al lettore di costruirsi l’orrore di quel momento nella sua testa, e poi, dopo un’ellissi riprendere il discorso tra i vari nazisti che si congratulano per aver fatto capitolare il francese. Ovviamente è solo una proposta.

    Piano piano mi state consigliando di terminare molto prima di quanto non avessi pensato io. Ho già fatto un bel taglio, e la tua osservazione mi fa riconsiderare ancora una volta la conclusione. Insomma, il finale, tanto per cambiare, è la mia bestia nera. :muro:

    CITAZIONE (kaipirissima @ 12/9/2011, 11:37) 
    Ps. Che disegnavano caroselli di polvere nell’aria. Mi piace.

    So che non si può piacere a tutti, però credevo che con una scrittura corretta e (pensavo) piacevole, si alleviasse la tortura di dover leggere tutto un racconto che magari, per situazioni e argomenti, non intreressa più di tanto. Mi sbagliavo, ma avere conferme che certe frasi non fanno proprio schifo, fa piacere ;)

    Grazie per il commento e tutte le correzioni che utilizzarò al più presto.
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    CITAZIONE (Jakken @ 9/9/2011, 00:38) 
    Anche !? ha senso, perché puoi esclamare con un tono interrogativo.

    Ti ringrazio anch'io per i chiarimenti che hai dato.

    A proposito, c'è differenza tra !? e ?! ?
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    Scrivere CHI per urlare un "chi" fa molto scrittura da forum, dove la netiquette, come è noto, sconsiglia l'uso del maiuscolo, proprio perché viene interpretato come gridato (a meno che non si voglia davvero urlare, appunto).
    Se si cedesse su questo, il passo successivo sarebbe l'adozione degli smiley per sottolineare le frasi ironiche ;)
    A parte il fatto che qualche autore ha caldeggiato l'introduzione del punto ironico accanto a quello esclamativo e interrogativo (non ricordo più quale simbolo avesse suggerito), non mi sembra che l'accoppiata ?! per il gridato interrogativo sia così male.
    Poi fai come vuoi :D
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    CITAZIONE (Magister Ludus @ 8/9/2011, 14:03) 
    CITAZIONE (michele schirinzi @ 8/9/2011, 13:06) 
    Non me ne volere, mi sono fermato qui: "disegnando orme nitide sul terreno bianco".

    Come vuoi, ma vorrei capire:
    perché ti sei fermato alla seconda frase? Qual è il problema?

    Certo che ce le andiamo a cercare ;)
    La frase su cui Michele si è fermato nel mio è: "fasci di luce che disegnavano caroselli di polvere nell’aria".
    Il bello è che, prima del commento di Michele, la frase mi sembrava carina e ora invece fa schifo pure a me :D

    So che non si interviene nei commenti degli altri, però l'accostamento dei due disegnando/disegnavano che impediscono a un lettore di andare avanti mi è sembrata divertente. Perdonatemi! :imploro:
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    CITAZIONE (TETRACTYS @ 8/9/2011, 18:29) 
    CITAZIONE (michele schirinzi @ 8/9/2011, 13:08) 
    P.S. Urca! Appena ho dato voto nullo mi sono apparsi i voti e ho creduto di essermi perso un capolavoro. Allora, umilmente, ho provato a riprendere la lettura, che però ho interrotto di nuovo molto presto. Peccato, abbiamo gusti diversi.

    Caspita! Non sarà un capolavoro, ma non mi sembra neppure così illeggibile ;)
    Sono curioso. Leggo subito il tuo così mi rendo conto di cosa non va nel mio -_-

    Purtroppo il genere del tuo racconto è molto diverso da questo e mi è difficile capire come migliorare l'inizio.

    A parte la frase incriminata, quella dei "caroselli di polvere", cosa mi potresti suggerire per fare in modo che altri lettori non smettano dopo poche righe? Grazie in anticipo!
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    Eccomi! Sono passato di qui dopo aver letto il commento al mio racconto. Purtroppo questo è un po' particolare, una lettera scritta come un flusso di coscienza, quindi non credo di poter capire come avresti scritto certe scene del mio.
    Comunque, entrando nello specifico del tuo lavoro, devo dire che sono arrivato in fondo senza difficoltà. Le frasi ossessive, ripetute, rendono bene il tormento di chi scrive. Le ultime frasi, poi, con il riferimento alle medicine, all'omicidio che il protagonista avrebbe voluto ripetere più e più volte, mi hanno davvero angosciato, e quindi hai colto nel segno.
    Lo hai scritto di getto, perciò una sistemazione dei problemi che ti hanno segnalato, potrebbe valorizzare una buona idea di fondo.
    Magari approfittane in questi giorni, così i prossimi non saranno influenzati dalla forma nel formulare il loro giudizio.
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    CITAZIONE (michele schirinzi @ 8/9/2011, 13:08) 
    P.S. Urca! Appena ho dato voto nullo mi sono apparsi i voti e ho creduto di essermi perso un capolavoro. Allora, umilmente, ho provato a riprendere la lettura, che però ho interrotto di nuovo molto presto. Peccato, abbiamo gusti diversi.

    Caspita! Non sarà un capolavoro, ma non mi sembra neppure così illeggibile ;)
    Sono curioso. Leggo subito il tuo così mi rendo conto di cosa non va nel mio -_-
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    CITAZIONE (Magister Ludus @ 7/9/2011, 17:03) 
    Bel racconto storico, come sempre, anzi questo secondo me è il migliore che ho letto dei tuoi. L'attenzione non è calata, anzi, è avvincente e si legge bene e, soprattutto, non viene svelato nulla fino alla fine.
    Buona anche la ricerca storica che hai fatto.

    Grazie per il commento e le segnalazioni (ma sì! Anche per il voto ;) )
    Appena possibile correggo: la miniera dei refusi non si esaurisce mai :(

    Edited by TETRACTYS - 8/9/2011, 01:31
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    Un racconto suggestivo, anche se, è scontato dirlo, è un po'...
    ... scontato, ma allo stesso tempo spiazzante.
    Giochi sul tema del doppio, come il titolo suggerisce. Il lettore può oscillare più volte tra due tesi: l'io narrante ha una gemella, oppure è soggetto a un grave sdoppiamento di personalità. Insisti su questo aspetto che, però, dopo attenta riflessione, non sembra risolto neppure alla fine. La mancanza di una spiegazione liberatoria mi ha lasciato un senso d'insoddisfazione. Anche se io ho una tesi preferita, pensandoci bene, l'ambiguità rimane.

    Perciò ho vari riassunti, perché non ho capito, a causa degli elementi contraddittori, ambigui e, forse, depistanti che semini, quale sia la realtà.

    Riassunto 1 (le gemelle). Una gemella sofrre talmente la competizione con la sorella che giunge a ucciderla. Nonostante l'estremo gesto, è talmente ossessionata che si sente comunque defraudata della sua personalità.
    Riassunto 2 (lo sdoppiamento). Una donna vive nella continua consapevolezza di avere una gemella che non l'abbandona mai. Il problema è che una delle personalità, quella gelosa, giunge a uccidere l'altra. Dopo il suicidio, l'anima s'accorge di non aver risolto il dualismo.
    Riassunto 3... beh, meglio fermarsi qui, ma si potrebbero formulare altre ipotesi ;)

    Il voto? Mi è rimasto in testa un numero: DUE ;)

    Ora ti lascio anch'io un compito. Alla fine ci fornisci un riassunto che spieghi quale situazione volevi raccontare? Speriamo di non scoprire che non lo sai, o forse vuoi esprimere il fatto che una realtà oggettiva non esiste? :muro:
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    Grazie ai vostri consigli ho accorciato la conclusione, eliminando la parte didascalica dal finale. Era effettivamente inutile. Così soddisfa di più anche me, tuttavia si può ancora migliorare.

    Colgo l'occasione per ricordare, a chi se lo fosse perso a suo tempo, che questo racconto è un prequel di "Le viscere della mente", che ha gareggiato nell'USAM di gennaio.
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    CITAZIONE (Polissena C. @ 5/9/2011, 11:12) 
    [color=purple]IL racconto è lineare, pulito, perfetto direi. Però, soffro anche io dello stesso cruccio di Rehel, non mi sono emozionata. E si che le possibilità per farlo c'ercano tutte. L'uomo integerrimo e torturato, la ragazzina, i "tedeschi cattivi"...

    Grazie Polissena per il commento e i suggerimenti in spoiler. Mi avete convinto: taglio il finale e sfumo. Comunque siete tutte persone intelligenti (ma non avevo proprio ragione di pensare il contrario), speravo che ci fosse almeno un dubbio su quale prestazione avesse richiesto Vogel alla ragazza ;)
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    CITAZIONE (rehel @ 4/9/2011, 20:36) 
    o credo che si tratti di un problema relativo ai personaggi, ovvero nessuno di loro riesce ad empatizzare col lettore. Si tratta di personaggi freddi, distaccati, coi quali non si riesce a provare nessuna emozione...
    Tuttavia credo che su tiuscissi a lavoarre su questo aspetto potresti migliorare in maniera notevole la tua narrazione.

    Sì, come suggerisci, l'unico con cui si potrebbe empatizzare è Gerard. Però rischierei di far scomparire Vogel che dovrebbe essere il protagonista. Vista la sua freddezza, è forse inevitabile che il tutto congeli.
    In effetti, sarebbe interessante ripensare la storia dal punto di vista di Gerard, stritolato tra due diverse filosofie d'interrogatorio. Il cambiamento trasformerebbe in negativo l'attuale "lieto fine", che non sarebbe per niente un male.
    La trasformazione sarebbe comunque radicale e preferisco sfruttare questo USAM per avere altre indicazioni su questa versione "fredda".

    CITAZIONE (rehel @ 4/9/2011, 20:36) 
    Per ultimo io consiglierei di tagliare la storia alla frase:
    vienimi a trovare qualche volta. Ti aspetto. - detta dalla prostituta che assomiglia alla figlia del prigioniero. Quello che viene dopo mi sembra inutile e ridondante.

    Lo sentivo anch'io ridondante, ma pensavo fosse perché conoscevo la storia. Potrei rendere esplicito il riferimento alla scritta dietro alla foto già alla prima lettura. Però volevo evitare di svelare troppo, in particolare...
    Il nome della figlia, per fare in modo che il colloquio tra commissario e prostituta fosse il più ambiguo possibile.

    Ora, è chiaro che, se si descrive una pistola su un tavolo in una scena, essa verrà usata prima o poi, ma speravo che...
    il ruolo della prostituta non fosse così chiaro.

    Diciamo che ci ho provato, ma quasi tutti i lettori...
    capiranno al volo cosa vuole Vogel da lei ;)





    CITAZIONE (Selene B. @ 4/9/2011, 23:00) 
    Il racconto è scritto bene, è equilibrato e piacevole da leggere, fino in fondo.
    Mi fermo al 3 però perchè l'ho trovato un pochino prevedibile, soprattutto nel finale

    La tua osservazione mi conferma che sono un mago della suspense ;)
    Temo proprio che nessuno penserà a una richiesta lussuriosa dell'algido Vogel.


    CITAZIONE (Selene B. @ 4/9/2011, 23:00) 
    Ah, dimenticavo: credo che "mètre" si scriva "maitre" (col ^ sulla i, per la precisione).

    Grazie. Avevo controllato, ma se uno cerca "metre" su Google per avere conferma, avrà solo la conferma che tanti altri l'hanno scritto sbagliato :muro:
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    CITAZIONE (Peter7413 @ 3/9/2011, 09:50) 
    Grazie Tetra, bel commento e ottimo consiglio. Domani (domenica) proverò a rendere più drammatico l'omicidio.

    Non c'è di che. Avverti (qui nel thread) quando hai fatto così magari ripasso.
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    Un bel racconto che apre varie strade e conduce il lettore su quella che non si aspetta. Infatti...
    ci sono talmente tanti elementi introdotti sapientemente uno dopo l'altro, che ci si chiede ogni volta dove andrà a parare la storia. La ragazza Down, il cellulare, il libro, il principe azzurro, l'uomo cattivo ecc.
    Da metà in poi, però, si capisce cosa sta succedendo. Forse un po' troppo presto, però si doveva capirlo, prima o poi.

    Da questo punto di vista, si rimane delusi per una certa ingenuità che affligge il finale, che rientra nei canoni. Però mi pare che tutto sia riscattato dalla parte iniziale così spiazzante e ben confezionata.

    La scena dell'accoltellamento non mi ha convinto molto. La vittima non mi sembra reagire a tono e, forse, occorrerebbe renderla la situazione più drammatica. Capisco che tutta la narrazione cerchi di far scorrere sui binari della "normalità" una situazione estrema, e quindi il tono rassicurante con cui la madre parla alla figlia è funzionale alla storia, ma in una scena con un accoltellamento mi sarei aspettato più "pathos" da parte della vittima (non da parte dell'omicida che, invece, è abituata ad agire in un certo modo). Il vecchio, infatti, è come dicesse solo: "ecco, l'avevo capito io che c'era del marcio", senza soffrire più di tanto per il colpo inferto.

    Quindi penso che il finale debba diventare più drammatico dal punto di vista del lettore, il che permetterebbe di ottenere ancor più contrasto con la visione del mondo della figlia, così ovattata e fiabesca.

    Voto: 3.

    Una segnalazione:

    "Nalia si rinchiuse la porta"
    Non è 'richiuse'?
724 replies since 4/8/2010
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