CAVE DAIMON
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CAVE DAIMON

horror fantastico 2.000 battute

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  1. rehel
     
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    Tolto
    :)


    Edited by rehel - 3/10/2011, 13:58
     
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  2. Selene B.
     
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    Ciao Rehel!
    Per un attimo mi avevi fatto sognare con quel "2000 battute" :D Io adoro i corti!
    Ma va bene, procediamo col vero commento: il racconto mi è piaciuto, soprattutto mi è piaciuto il fatto che resti in bilico tra il reale e il fantastico e che l'orrore stia più nelle fantasie che susciti nel lettore che nelle descrizioni dirette ed esplicite. Non ho molti appunti da fare, neppure alla forma e allo stile. Metto un 3 abbondante, anche se non riesco ad arrivare al 4 perchè manca quel "quid" che suscita la mia emozione, sorpresa o entusiasmo. Comunque, più che piacevole!
     
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  3. Olorin
     
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    Ciao rehel,

    Anche dove l'avessi omesso, è chiaro che il 'secondo me' è di rigore.

    Racconto molto ben scritto, atmosfere e dialoghi così come vorrei essere capace di realizzarli io, trama avvincente e avvolgente, il tutto fino qui:
    CITAZIONE
    - Un sordido libello: Clavicola Salomonis.
    Aggrottai le sopracciglia perplesso. Il titolo mi diceva qualcosa, ma non riuscivo a Ricordare bene.
    - Si tratta di una cosa che parla di invocazioni demoniache. Nell’introduzione si afferma che vi siano contenute le informazioni sui settantadue spiriti demoniaci; i loro nomi, i gradi, gli aspetti con cui si manifestano e i loro sigilli.
    - Il tuo Ermete si diletta di magia nera. Cosa vuoi che sia, tutte bubbole.
    - No! – gridò Erika. – Come fai a non rendertene conto. Lui prima non era nessuno e adesso suona il suo strumento come se fosse la reincarnazione di Paganini. Non capisci, ha assoggettato un demone. In concreto quel libro è un incantesimo per evocare ed avvalersi della "mano d'opera" dei diavoli. E così Ermete ha fatto. La Clavicula Salomonis, ovvero la Chiave di Re Salomone è il più celebre e il più temuto manoscritto di magia Rituale; è stato anche proibito dall’Inquisizione, che lo dichiarò gravemente eretico.

    Perché mi dici tutto ciò e lo fai qui, a metà del racconto?
    Il mistero circa il ‘perché’ dell’eccezionalità di Ermete, la probabile aberrazione celata dal suo talento che hai lasciato trasparire solo come atmosfera, era a mio parere il motore del racconto da tenere su di giri quanto più possibile, fino all’ultima riga se si è particolarmente bravi. Tu invece decidi di spegnerlo rivelando tutta la verità, nient’altro che la verità.
    CITAZIONE
    Lo so perché l’ho fatto vedere a un liutaio esperto e non ne ha saputo dire la provenienza, se non che è fatto assai bene.

    Imprecisione logica: ‘non ne ha saputo dire la provenienza, ma ha constatato che è fatto assai bene’; la forma che hai scelto ‘se non’ replica quella inglese e quindi è retta da ‘non ne ha saputo dire nulla, se non che è fatto assai bene’.
    CITAZIONE
    - Non lo so. A volte li trovo al mattino quando mi risveglio. Ma non siamo qui per parlare di me.

    Dico, sta denunciando un caso possessione da parte di un demone e nonostante lo stato di allarme in cui versa, glissa con tanta naturalezza su questo particolare? Mi pare poco verosimile.
    Ma su questo fatto ci torno alla fine.
    CITAZIONE
    Erika appoggiò la faccia fra le mani:- Sentiamo anche questa.
    - Perché non mi fai un caffè?

    Secondo me questo stacco totalmente inaspettato e anche un filo fuori luogo, crea una caduta di tensione che disorienta.
    CITAZIONE
    Andammo a casa di Ermete infrangendo più di un divieto.

    Non può mancare una descrizione delle sensazioni del protagonista, dell’espressione di Erika sul tragitto per tenere il lettore insieme ai protagonisti. Da qui in poi il brano sembra più un agenda che un racconto.
    CITAZIONE
    Erika scese di corsa e si attaccò al campanello, ma non ottenne risposta. Allora prese un mazzo di chiavi dalla borsetta e aprì. Di sopra non c’era nessuno. Un letto matrimoniale intatto, il pigiama al suo posto, un paio di ciabatte lasciate in bell’ordine in un angolo.

    Hai tagliato un sacco di passaggi concreti apparentemente superflui, ma che secondo me sono necessari anche a mantenere il crescendo della tensione.
    CITAZIONE
    Se si è liberato, e credo proprio che ci sia riuscito, adesso sarà furioso nei confronti di chi lo teneva segregato, pensai.

    O lo metti tra due ‘’, oppure deve diventare ‘Se si era… fosse riuscito… sarebbe stato’.

    Insomma, dal momento in cui espliciti la questione demoniaca, il racconto perde a mio parere di slancio cadendo nella noia della descrizione di un tragitto la cui destinazioneil lettore già conosce.
    Secondo me dovresti invece sfruttare quello stesso tragitto per far scoprire poco a poco la tremenda verità. Erika potrebbe manifestare solo delle preoccupazioni per i comportamenti astrusi e compulsivi di Ermete e per sviare potresti infilarci un'ipotesi di abuso di sostanze dopanti da parte di Ermete- ti torna buono per il coinvolgimento del protagonista, dato il suo mestiere - per ottenere le performance eccezionali sul palco...

    Come promesso più sopra, faccio un passo indietro: e i segni sulle spalle di Erika?


    Così com'è darei un 4 alla prima metà, un 1 alla seconda. Potenzialmente sarebbe un racconto tra i più belli che ho letto da queste parti.

    Edited by Olorin - 5/9/2011, 12:26
     
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  4. rehel
     
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    Grazie ai primi commenti.
    In effetti mi capita spesso di non riuscire a raggiungere quel "quid" di tensione adeguato nelle mie storie, è un po' un mio difetto. In questo caso ho concluso un po' in fretta, anche se il racconto sono diversi mesi che è in gestazione. Così in alcuni tratti è maturo, mentre in altri è ancora asprigno... <_<
    Ottimi i tuoi consigli, Olorin. Quanto ai segni sul collo... hai notato che nei frammenti del vaso è raffigurata una certa scena? Quella del demone fustigatore nella Villa dei Misteri a Pompei. :argh:
    Naturalmente si trata di un richiamo, una suggestione; potrebbe essere, forse... cosa accade nella casa di Ermete di notte?
    :sunglass:
     
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  5. Olorin
     
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    CITAZIONE (rehel @ 5/9/2011, 12:26) 
    Quanto ai segni sul collo... hai notato che nei frammenti del vaso è raffigurata una certa scena? Quella del demone fustigatore nella Villa dei Misteri a Pompei. :argh:
    Naturalmente si trata di un richiamo, una suggestione; potrebbe essere, forse... cosa accade nella casa di Ermete di notte?
    :sunglass:

    Secondo me se accompagni la scena della scoperta di quelle raffigurazioni, chessò, con quella del protagonista che comprendendone i risvolti, volge lo sguardo verso Erika e la sorprende mentre anch'ella con espressione sconcertata si passa le dita sui segni, acquista maggiore impatto. Così passa piuttosto inosservata proprio perché non sembra suscitare alcuna reazione sui due personaggi. Invece, vista la portata della questione - la donna viene fustigata da demoni durante la notte! - dovrebbe generare qualche sensazione forte in loro.
    Poi c'ho messo anche del mio. Come ho detto, dalla pseudorivelazione del finale in poi, ho avuto un drastico calo di motivazioni, anche perché la parte precedente a mio parere è eccezionale.
     
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    Losco Figuro

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    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Scusate l'errore, si tratta di 25.000 battute. :)

    Cérto, cérto, dicono tutti così. Secondo me l'hai scritto sbagliato apposta per attirare le mosch... ehm... i lettori :P :D

    Allora... un racconto un po' deludente, in particolare per via della bizzarra coincidenza: proprio quando Erika scopre la clavicola e ne parla, la prigione del demone si rompe e la creatura si libera. Mina un po' la credibilità e rende il racconto da lì in poi vagamente anticlimatico.
    La costruzione è buona, si legge bene e scorre, anche se non vedo perché il demone a) ce l'abbia col protagonista, b) non se ne sia tornato a casina c) bussi educatamente (per quanto potrebbe essere solo paranoia del protagonista e amen)
    Nel complesso è un buon lavoro in ogni caso, voto 3 nonostante il forte impulso a votare "Risposte Voti Statistiche"...


    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Lei intrecciò le mani, un gesto con quale

    O manca un "il" o quel "con" era un "col"

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    conclusi che Gorgino, pur perfettamente bipede, aveva una memoria da elefante.

    Refuso: "Giorgino"

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Cercai di assumere un tono incoraggiane

    Refuso: "incoraggiante"

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Erika era in uno stato confusionale.

    Perché "uno"?

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    - Sai cosa ho trovato? Chiese. – Ben nascosto,

    Manca un trattino

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Aggrottai le sopracciglia perplesso. Il titolo mi diceva qualcosa, ma non riuscivo a Ricordare bene.

    Maiuscola fuori posto

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    - Si tratta di una cosa che parla di invocazioni demoniache. Nell’introduzione si afferma che vi siano contenute le informazioni sui settantadue spiriti demoniaci; i loro nomi, i gradi, gli aspetti con cui si manifestano e i loro sigilli.

    Parte con "cosa" al posto di libro e da lì diventa un libro stampato, la rivedrei questa frase

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    per evocare ed avvalersi della "mano d'opera" dei diavoli.

    "e avvalersi"

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    - La chiave si chiama così in onore del re Salomone, il primo ad usarla.

    "a usarla"

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Erika si alzò a sua volta e mi afferrò una spalla:- io

    Manca uno spazio dopo i :

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Erika appoggiò la faccia fra le mani:- Sentiamo anche questa.

    Come sopra

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Erika mise la caffettiera sul fuoco del fornello

    Sul fuoco del falò in spiaggia l'avrei trovato improbabile, che sia quello del fornello mi sembra inutile specificarlo. ^_^ Al massimo dì solo "sul fornello"

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    e apparecchiò, mentre io spiegai quanto avevo letto un tempo.
    E c'e' un solo giorno, una sola ora e una sola luna [...] in un giorno di maggio, a una data ora e sotto l'influsso di una certa luna,

    Un tantino ripetitivo

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    ma quali siano questi giorni

    è uno solo il giorno

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    una iscrizione.

    perché non apostrofato?

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    La scritta era così piccola da risultare illeggibile, soprattutto a chi, come me, il latino lo masticava poco e male.

    Salvo che intanto lo abbia imparato, "lo mastica"

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Mi girai e vidi il volto stravolto

    Cacofonico, non è meglio "viso"?

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    a una promessa di arrivederci.

    Non mi suona. Un arrivederci è una promessa di rivedersi, una promessa di arrivederci cos'è, una promessa che ti prometterò di rivederti?

    CITAZIONE (rehel @ 1/9/2011, 07:45) 
    Alla fine di tutta questa vicenda se qualcuno si chiede se Erika è ritornata con me, ebbene, rimarrà deluso.

    Se si limita a chiederselo rimarrà deluso solo se non ottiene risposta
     
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    Arrotolatrice di boa

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    Di solito da casa mia.

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    Ti odio, te e i 2000 caratteri! :)
    Però una volta iniziato, mi sono talmente sentita rapita e coinvolta che ho dovuto continuare.
    complimenti!
    Una storia affascinate, ritmata e scritta terribilmente bene!
    Un paio di pecche.
    Lui sembra il dottor House, ma dai, non si diagnostica un morbo vedendo un uomo suonare!
    Il daltonismo è una malattia prettamente maschile, le donne che ne soffrono si contano sulle dita di una mano, quindi, visto che è solo una battuta che poco, o nulla serve ai fini del racconto, la potresti togliere!
    La parte subito dopo la rottura del vaso è troppo veloce, come se mancassero delle parti. Va bene, hai posto gli asterischi ma i salti sono davvero vertiginosi!
    Mi mancano intere giornate.
    La fine di Ermete anche, troppo lasciata all'immaginazione. è morto? è stato dilaniato, squarciato, maciullato?
    Dai un po' di enfasi a questa sparizione, fammela sentire, nella sua tragicità!
    Diciamo che mi piacerebbe leggere un romanzo di cui questa fosse la sintesi!

    detto questo, il primo 4 dei mei voti!
     
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  8. VanderBan
     
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    Ciao rehel
    Ho letto, come di solito quando posti qualcosa di tuo, perché non commentare?
    Di belle parole da spendere per questa tua storia ce ne sarebbero, però vado direttamente alle critiche, che magari possono esserti d’aiuto.
    L’incipit in medias res ci sta tutto, meno il fatto che rimangano in sospeso epoca del racconto (potrebbe essere in qualsiasi decennio del secondo Novecento, se non prima) e caratterizzazione fisica dei personaggi (a parte Ermete, cosa ovvia, nel proseguo, così come l’apparizione di auto semafori e D. Kildare che contestualizzano il decennio a fine Novecento). Sapere come sono fisicamente lui ed Erika, servirebbe a dare maggiore coinvolgimento al lettore.
    La prosa di lui fa pendere per un’epoca retrò, mal si sposa con l’apparire di Ermete, a mio avviso avrei concepito una voce, e chiave, più moderna al narrrato (specie nelle descrizioni e nei dialoghi) lasciando a Ermete di essere il personaggio fuori tempo, per dargli maggiore risalto, non so se mi sono spiegato, spero di sì.
    Il (paragrafo) finale rompe con troppa velocità il climax che avevi creato, facendo arrivare velocemente alla conclusione, inserendoci per giunta delle disquisizioni, in particolare sulla sua professione di medico, che non “c’azzeccano” con quanto scritto in precedenza. In ultimo mi permetto di mettere mano al tuo finale, con una proposta che potrebbe dare una lettura più ficcante alla storia, per non farla morire così bruscamente.
    Per il resto ho notato un eccesso verbale che rallenta la lettura, ti riporto tutta una serie di esempi di frasi sovrascritte di parole che allungano la lettura senza dare un supporto evidente allo stile.

    Eccomi all’elenco delle osservazioni, sono molte, vedi tu se ne condividi qualcuna ;)
    CITAZIONE
    Erika stava dentro al bar Centrale in piazza, quello che un tempo

    “quello”, ma volendo anche “dentro/in piazza” sono un di più.
    CITAZIONE
    La riconobbi per la postura particolare che solo lei era in grado di assumere ogni volta che si metteva seduta.

    “particolare” puoi toglierlo, è ridondante rispetto al “solo lei” (o togli “solo lei”) ps ogni volta che=quando per accorciare la frase
    CITAZIONE
    Capii che era per scacciare quella materia oscura che aveva cercato l’aiuto di chi, un tempo amante, ora incarnava solo la veste assai più prosaica di un amico.

    Frase che non gira come dovrebbe, modificherei (cut) in questo modo: “Capii che per scacciare quella materia oscura aveva cercato l’aiuto..” inoltre toglierei il “solo” “assai” e “un” per alleggerire il tutto
    CITAZIONE
    - Ancora più che bollente, fa un freddo cane fuori
    Lo dici a me che sono appena entrato!

    Dialoghi farraginosi, si nota che sono costruiti per spiegare che lei è dentro e lui era fuori, non so se rendo chiara l’idea. Semplifica:
    Più che bollente, fa un freddo cane
    E lo dici a me?

    CITAZIONE
    il giovane cameriere che tutti e due conoscevamo. Lavorava ancora nel locale, evidentemente si trovava bene e da lì non si era mai mosso.
    Restai di sasso, come faceva a ricordarsi di noi a distanza di quasi quattro anni? Era dal tempo della rottura con Erika

    Contorto, e solo per dire che il cameriere è sempre quello, dopo 4 anni: sforbicia, come Piola ai tempi suoi.
    CITAZIONE
    chiesi rivolto a Erika appena il ragazzo se ne fu andato

    via “rivolto”
    CITAZIONE
    Lei intrecciò le mani, un gesto con quale voleva guadagnare tempo

    Sostituirei “un gesto con (il) quale voleva” con un semplice “per”
    CITAZIONE
    Mi sono data all’arte, sai?
    - Ti sei messa dipingere? Ma se sei afflitta da una delle forme di daltonismo

    Battute che non filano, perché lui dà per scontato la pittura? La domanda ci starebbe pure, ma l’osservazione sul daltonismo è forzata.
    CITAZIONE
    fai solo un po’ fatica a distinguere fra i beige e i verdi, cose che capitano

    “cose che capitano” è un di più
    CITAZIONE
    conclusi che Giorgino, pur perfettamente bipede, aveva una memoria da elefante.

    Bruttino l’inciso, serve proprio? Credo di no.
    CITAZIONE
    Disse questo e prese a fissarmi negli occhi, come se mi volesse sfidare a pronunciarmi contro questa sua scelta.

    “disse questo e” perché non lo togli? è ridondante, messo staccato dalla battuta.
    CITAZIONE
    Mi rifugiai nella cioccolata che ancora non avevo toccato. Affondai il cucchiaino estraendo una piccola porzione deliziosamente dolce amara. Amavo centellinare il piacere, così mi concessi una replica alle parole di Erika solo dopo avere assaporato quel piccolo preannuncio di intensa, quanto breve, libidine orale.

    Togli qualcosa, dài fin troppa evidenza all’assaggio
    CITAZIONE
    Suona il violino come non ho mai sentito nessun altro prima

    Suona il violino come nessun altro! sfoltirei, per rendere pimpante il dialogo
    CITAZIONE
    quello che riesce a fare col suo strumento è qualcosa di eccezionale

    vabbè, mio limite, ma ‘sta frase è un po’ equivoca!! :asd:
    CITAZIONE
    Quando lui suona ti rapisce e ti porta in un altro mondo. Quando smette, resti stupita da quell’improvviso silenzio, così inaspettato, forte e denso come il fragore di tuono di una tempesta in arrivo. Si tratta di un artista dotato di un carisma che non può lasciare indifferenti.
    E infatti io non lo sono.

    Passaggio un po’ pesante, alleggerisci
    CITAZIONE
    Erika, all’opposto di me, aveva trangugiato in un batter d’occhio la sua cioccolata

    “di me” è un di più, ma a mio avviso anche “all’opposto”
    CITAZIONE
    accendendosi subito dopo una sigaretta
    Eravamo nella sala dove era possibile farlo, tuttavia rimasi di stucco: lei non aveva mai fumato.

    Costruita così dài più evidenza al luogo che non al gesto, io toglierei “Eravamo nella sala dove era possibile farlo, tuttavia”.
    CITAZIONE
    Non potei fare a meno di chiedermi se il vizio lo avesse preso subito dopo la nostra rottura oppure in seguito, la differenza non era cosa da poco.

    Frase lasciata così, se non approfondisci al lettore, lo stesso si domanda: e dove starebbe la differenza?
    CITAZIONE
    Mangia pochissimo ed è sempre più magro
    seguì una pausa di silenzio

    ripetitiva
    CITAZIONE
    Ermete, Ermete Panigani

    Anche a uno distratto verrebbe in mente che è l’anagramma di Paganini, a quale scopo?, eviterei.
    CITAZIONE
    Avrei voluto riderle in faccia, ma in realtà ero geloso, perché lei non era mai stata bella come adesso che aveva acquisto qualche chilo in più e femminilità a tonnellate.

    La battuta chilo/tonnellate non mi pare molto riuscita, ma è questione di gusti.
    CITAZIONE
    era tutta colpa di quel fatale perverso meccanismo che ci fa sbavare per le cose che non si possono più avere

    frase esagerata per un concetto trito e ritrito
    CITAZIONE
    Se si tratta di un violinista così bravo dovrei averne letto qualcosa in giro, lo sai che sono onnivoro per tutto quanto riguarda il mondo musicale.

    Altra battuta del dialogo che non ha molto di spontaneo
    CITAZIONE
    non spunta da un giorno all’altro, come un fungo al ribollire della terra

    toglierei “al ribollire della terra” per dare ritmo alla frase
    CITAZIONE
    perché non vieni a vederlo?

    Meglio sentirlo, e poi vederlo lo aggiungi poco dopo
    CITAZIONE
    Perché la verità era che vegetavo in un pozzo buio senza fondo, nel quale ristagnavo asmatico da quando Erika mi aveva lasciato

    Se è senza fondo come fa a ristagnare? Scherzo, però magari alleggerisci la frase, o ristagnavo o vegetavo
    CITAZIONE
    “Il fenomeno”, come avevo preso a chiamarlo dentro di me

    “dentro di me” è un di più
    CITAZIONE
    La sala era quasi piena

    Perché quasi?
    CITAZIONE
    Forse si trattava di una deformazione professionale, ma quando feci caso alle sue lunghissime mani, braccia e gambe filiformi, il torace convesso

    Quella “deformazione” è involontariamente ironica, se relativa a una descrizione di uno deforme!
    CITAZIONE
    ma non straordinario, Evidentemente si stava solo riscaldando

    ti è scappata la maiuscola
    CITAZIONE
    suonava tenendo sempre gli occhi chiusi, come seguisse una invisibile voce che gli indicava passo passo le posizioni giuste

    esistono voci visibili? :nono: Al limite delle alitate nel freddo ;)
    CITAZIONE
    Non si concesse pause fra un pezzo e l’altro. Sommerse il pubblico con un’esibizione di una torrenzialità monumentale e solo alla fine si arrestò esausto.

    Frase esagerata (ps colgo l’occasione per segnalare un uso intenso di “solo” nelle varie accezioni del termine, ma che potrebbero essere tagliati)
    CITAZIONE
    Infine s’inchinò un paio di volte davanti agli spettatori che urlavano il suo trionfo, mentre lui quasi fuggiva dietro al sipario, senza nemmeno tornare in scena per un meritato bis.

    Sfoltisci (infine, quasi, nemmeno, meritato)
    CITAZIONE
    Mi telefonò il giorno dopo. Grazie a un’ora libera la raggiunsi al solito posto.

    Possibile che dopo il concerto non si siano almeno incrociati, anche solo per scambiarsi qualche opinione?
    CITAZIONE
    mossero come un sipario alla chiusura di una scena finale

    “finale” è un di più
    CITAZIONE
    la miopia elevata… e tutto il resto, ecco, mi fanno

    sposterei i puntini dopo "resto"
    CITAZIONE
    ne erano affetti probabilmente anche il faraone Akhenaton, il pianista Sergei Rachmaninov, Nicolò Paganini, Abramo Lincoln e tanti altri.

    Darei maggiore risalto a Paganini, e poi al resto della truppa
    CITAZIONE
    Adesso Erika si era ritratta ancora di più in se stessa. Infatti in quel momento tolse le mani dalle mie

    togli “infatti in quel momento”, la scena si mostra (si visualizza) molto meglio
    CITAZIONE
    Si alzò di scatto dalla sedia e corse via senza una parola di saluto

    Semplifica via “dalla sedia” e “parola” (o elimina saluto)
    CITAZIONE
    davano l’assurda sensazione di trovarsi in un luogo di isolamento volontario
    se le fatiche dei concerti andassero in qualche modo espiate da una catarsi a base di solitudine

    a me non sembra, mi pare più il concetto di casa antica e preziosa che di prigione dorata.
    CITAZIONE
    Visto da vicino, l’aspetto di Ermete faceva ancora più impressione; oppure era peggiorato ancora da quando l’avevo visto a teatro? Ma era passata solo una settimana

    Frase ridondante
    CITAZIONE
    Mi accorsi anche che, seppure impercettibilmente, l’arto tremava.

    Anche che è bruttino
    CITAZIONE
    Mi lasciai accompagnare all’uscita come un ragazzetto stupido che ha commesso una marachella, ma che è stato perdonato con somma generosità, e della quale dovrebbe essere eternamente grato.

    Frase troppo elaborata, rendila più incisivo con meno giri di parole.
    CITAZIONE
    Non ero riuscito a dire quasi nulla di quello che avrei voluto.

    Ogni tanto ti scappano questi “quasi” che nulla aggiungono, se non ulteriori caratteri.
    CITAZIONE
    Quello che ci aveva trovato non gli era piaciuto

    Forma brutta (e abuso di quello, come sopra, che butti ogni tanto in mezzo)
    CITAZIONE
    e mi aveva messo alla porta come uno scomodo scocciatore che intendeva fare perdere tempo al sommo artista

    in precedenza avevi usato un'altra similitudine, mi paiono troppe per questo commiato
    CITAZIONE
    Aveva pianto, lo si vedeva da lontano. Ora le ombre sotto ai suoi occhi erano fradice di lacrime

    Toglierei il “.” e “ora” scorre meglio la sequenza
    CITAZIONE
    Aggrottai le sopracciglia perplesso. Il titolo mi diceva qualcosa, ma non riuscivo a Ricordare bene

    Il “perplesso” è implicito; o uno ricorda o non ricorda, il “bene” non c’azzecca ps altra maiuscola
    CITAZIONE
    Lui prima non era nessuno e adesso suona il suo strumento come se fosse la reincarnazione di Paganini.

    Frase buttata lì, che si perde nell’insieme, mentre è la chiave del racconto. O gli dài clamore o non serve specificarlo
    CITAZIONE
    La Clavicula Salomonis, ovvero la Chiave di Re Salomone è il più celebre e il più temuto manoscritto di magia Rituale;

    sposterei la frase in testa al dialogo, in cui, va detto, ricadi nel vecchio difetto dello spiegone storico :sunglass:
    CITAZIONE
    Il legno che proviene da un bosco che canta, così lo strumento canta per sempre.

    Frase a cui manca qualcosa o a cui basterebbe togliere il primo “che” o una virgola dopo “strumento”
    CITAZIONE
    Nonostante la tensione del momento mi venne da ridere

    “del momento” è implicito
    CITAZIONE
    Per questo ho anche pensato che fosse un reperto di provenienza equivoca.

    c’è un “anche” di troppo
    CITAZIONE
    Uscimmo dalla sua abitazione e salimmo in macchina. Andammo a casa

    Niente di scorretto, ma la sequenza verbale è ridondante
    CITAZIONE
    Ermete è in pericolo. – disse Erika

    Ti è scappato il punto
    CITAZIONE
    scattasse ancora il rosso,.

    E qui la virgola
    CITAZIONE
    Mi costrinse a prendere la macchina e perlustrare la città via per via. Ci trovammo a mezzogiorno stremati

    Non si capisce se il giro l’hanno fatto insieme o per conto loro, niente d’importante, ma già che ci sei rendilo chiaro
    CITAZIONE
    Si guardava continuamente indietro

    Il “si” è di troppo e sarebbe preferibile “alle spalle”
    CITAZIONE
    I tratti del suo viso si deformarono ancora più di quanto già non fossero
    l’ombra si diresse nella direzione
    Guardai tutto attorno
    Ma io non posso farci nulla
    un riverbero disperato che si disperdeva

    ridondanze
    CITAZIONE
    Mentre mi afflosciavo nel sedile

    sul
    CITAZIONE
    Rimasi inebetito di fronte a quella luce che cambiava nei colori della segnaletica

    L’alternanza del semaforo potrebbe essere descritta meglio
    CITAZIONE
    Poi un altro autista, dietro di me

    Poi, un autista dietro di me
    CITAZIONE
    L’esistenza non è un soggetto scritto da chi la vive, troppo spesso le battute le crea un pessimo scrittore che, volenti o nolenti, ci obbliga a interpretare il suo stantio copione.

    Potresti risparmiarla, fa tanto film in cui dicono non è mica un film, come se con questa frase si volesse rendere il tutto realistico e credibile
    CITAZIONE
    Ha cambiato vita ed è partita per una città della quale non so nemmeno il nome.

    Messa così sembra che prima ha cambiato vita e poi è partita: via “ed” e metti una virgola. Se non sa il nome non sa neanche dove sia effettivamente andata, che senso ha specificarlo?
    Ha cambiato vita, è partita per una qualche città, chissà dove.

    CITAZIONE
    mi scopro stupefatto a metter sul lettore un CD coi capricci di Paganini. Lo ascolto estasiato, poi mi vengono alla mente i pericoli nascosti in una cosa semplice ed effimera come la musica, allora subito lo spengo

    il soggetto è il cd, semmai spegne il lettore
    CITAZIONE
    La mia figura professionale...

    Da questo punto in poi fai una disquisizione che appesantisce e non regala nulla, dopo aver specificato la fine di erika, passa a Ermete. E semmai lasciati alla fine una considerazione sulla sua vita.
    NOTA sul finale
    Con te mi permetto di esemplificare l'ultimo paragrafo:
    CITAZIONE
    Alla fine di tutta questa vicenda, se qualcuno si chiede se Erika è ritornata con me, ebbene, rimarrà deluso. Se ne è andata, ha cambiato vita. È partita per una qualche città, chissà dove. Io vivo alla giornata, come al solito tirata per le lunghe, fra ospedale e casa. Ogni tanto mi scopo una infermiera compiacente o una paziente particolarmente grata nei miei confronti per chissà quale cosa. Ne approfitto con la frenesia isterica di chi sa di avere perso l’amore della sua vita e possiede la consapevolezza di non poterlo più ritrovare.
    Di Ermete non si è saputo più nulla. Verosimilmente credo sia morto, in ogni caso non ho più avuto sue notizie, nemmeno a livello musicale.
    A volte, soprattutto durante certe notti in cui la pioggia batte insistente, sento picchiare contro la finestra della mia camera. Allora mi alzo, fisso inquieto la sagoma dell’infisso, un profilo scuro che non promette nulla di buono. Così mi concedo una tazza di latte freddo e mi scopro a metter su un CD coi capricci di Paganini. Lo ascolto estasiato, poi mi vengono alla mente i pericoli nascosti in una cosa semplice ed effimera come la musica, allora spengo subito il lettore.
    Poi resto ad ascoltare il fragore del silenzio. E di nuovo quel rintocco che non smette di picchiare il legno.

    Lascerei questo "nocciolo" e ti propongo, data la sua passione per Erika (è troppo arrendevole, possibile che la vada a cercare a casa sua o a quella di Ermete), allora perchè magari non lasci intendere che il libro alla fine potrebbe interessargli, sai uno dei più bravi chirurghi del mondo avrebbe la capacità di riconquistare il cuore dedlla sua amata. Basterebbe magari che lui abbbia in casa un pezzetto di quell'anfora dipinta, avendo quello, potrebbe avere avuto accesso anche al libro... Vedi tu se questo finale aperto è nelle tue intenzioni.
    Un caro saluto
    VdB
     
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  9. rehel
     
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    Acciderpolina... grazie a tutti per i commenti. :)
    V.d.B.
    Sei impagabile e dovrò meditare con estrema ttaenzione TUTTO quello che mi dici.
    Purtroppo io sono un po' vecchietto e così il mio stile (spesso, se non lo tengo a freno) tende a una certa aria retrò. :sospysi:
    Sono consapevole che questo mio racconto, al momento attuale è solo discreto, anche se contiene delle potenzialità che se opportunamente dosate potrebbero permettergli un certo salto di qualità.
    Grazie mille! A te a e a tutti. :imploro:
     
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  10. rehel
     
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    Più ci penso e più quest'ultimo suggerimento mi titilla la papilla. <_<



    Edited by rehel - 9/9/2011, 17:18
     
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  11. michele schirinzi
     
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    Credo di essermi fatto la nomina, qui dentro, di uno che abbandona i racconti senza provare a leggerli.
    Confesso che in questo caso non avrei letto il racconto già dal titolo, che mi sembra artificioso (non so nemmeno cosa vuol dire, forse deriva dal motto cave canem?)
    Vabbè, ho iniziato, e "un pomeriggio buio flagellato dalla pioggia" mi ha già fatto storcere il naso, considerando io queste descrizioni come abbellimenti inutili (e un po' narcisistici). Ma vabbè ancora una volta, mi sono fatto forza e ho detto andiamo.
    Arrivato al "vedevo delle ombre nel fondo dei suoi occhi" mi è venuto quasi da ridere (senza offesa, ti prego di credere che non sto dicendo spiritosaggini): ho pensato che neanche il miglior oculista... :)
    Ma con la frase successiva "Capii che era per scacciare quella materia oscura che aveva cercato l’aiuto di chi, un tempo amante, ora incarnava solo la veste assai più prosaica di un amico", mi sono trovato al tappeto definitivamente.
    Spero tu non te la prenda, mi sono fermato qui.
    Naturalmente non voto.
    Ciao
     
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  12. rehel
     
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    Bontà tua... :sospysi:
     
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  13. rehel
     
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    Ho postato una revisione riveduta e corretta.
    Se qualcuno lo dovesse ancora leggere sarebbe bello che facesse riferirmento a questa versione.
    ;)
     
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  14. Cattivotenente
     
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    Ciao. Scusa anche tu per la stringatezza (credimi, forzata). Il racconto mi è piaciucchiato. Vuol dire che l'ho letto senza particolari intoppi ma anche senza grandissimi entusiasmi. Non brilla per originalità ma fila abbastanza. Quello che davvero non mi ha convinto, sono le interazioni fra il nostro buon dottore e la ex: lei scappa via senza dire una parola, lui le tiene inspiegabilmente le mani (atteggiamento troppo intimo, per due ex fidanzati) e, soprattutto, non è chiaro perché lei si rivolga a lui. Comunque la tizia mi è risultata insopportabile, prima lo interpella e poi fa pure la difficile, come stesse facendo un favore al suo ex, quando si tratta di far incontrare i due. Ultima cosa: mi aspettavo che il cameriere con la super memoria avesse una qualche spiegazione o un ruolo nell'economia della storia. Così, risulta improbabile e forzato. Con la tua capacità, secondo me, puoi fare di molto meglio. Metto 2. Grazie e un saluto. A rileggerci.
     
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  15. kaipirissima
     
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    Mi è piaciuta molto l’ambientazione nel mondo musicale, il violinista eccezionale, tra l’altro la sua descrizione e caratterizzazione ti è davvero riuscita.
    Anche Erika (anche se il nome non mi piace) è ben tratteggiata, il protagonista all’inizio lo facevo più ragazzino, mi è piaciuto come hai distribuito le notizie, che fosse un medico, che fosse ancora innamorato ecc. interessanti le leggende su Paganini.
    Speravo però in una trama più originale, di una possessione demoniaca volta ad acquisire l’abilità del celebre violinista.
    Anche la parte finale, non mi ha convinta del tutto. Troppo raccontata, inoltre che lui si faccia le infermiere, commenti il proprio lavoro, lo trovo dispersivo, la storia dovrebbe concentrarsi di più sui protagonisti di quella strana vicenda. Il recupero nel finale di un picchiare alla finestra dovrebbe arrivare prima.
    Insomma la terza parte dovrebbe essere più focalizzata e meno dispersiva.


    Mi spiace ma non arrivo a tre. Due.

    Lavorava ancora nel locale, evidentemente si trovava bene e da lì non si era mai mosso.

    Questa frase la toglierei, perché è una frase brutta, inoltre non capisco perché il protagonista debba interrogarsi sul fatto che il cameriere lavori ancora lì, e comunque lo dici dopo che erano trascorsi quattro anni.

    CITAZIONE
    No , non fraintendermi, suona il violino come non ho mai sentito nessun altro prima. Non sono esperta, ma non occorre essere delle intenditrici per capire che quello che riesce a fare col suo strumento è qualcosa di eccezionale.

    Capisco che esperta è al femminile e si riferisce a Erika, ma il concetto di competenza è generico e dovrebbe includere anche i maschi, userei intenditori. Propongo per equilibrare la concordanza al femminile o maschile.

    No, non fraintendermi, suona il violino come non ho mai sentito nessun altro prima. Certo non sono un’esperta ma non credo sia necessario per capire che quello che riesce a fare col suo strumento è qualcosa di eccezionale.

    CITAZIONE
    -Oh accidenti a te! Dovrei mettermi a calcolare il tempo di un amore come se fosse già finito?

    Bella questa frase.

    CITAZIONE
    Quadri splendidi impreziositi da cornici che valevano ancora di più delle tele stesse.

    Detta così sembra che il quadro non sia poi di grande valore. A meno che tu non voglia puntare sulla cornice come contenitore dell’arte come il vaso sarà con la perizia artistica.

    Quadri splendidi impreziositi da cornici di pregiata fattura.

    Er
    CITAZIONE
    a stato abile. Mi aveva letto dentro l’anima come il più abile degli psicologi.

    Ripetizione

    CITAZIONE
    Quello che non ho mai detto a Erika è averlo visto, Ermete. Una sera piovosa, pochi giorni dopo questi fatti. Ero fermo con la macchina…

    Quello che non ho mai detto a Erika è averlo visto, Ermete, pochi giorni dopo. Pioveva ed ero fermo con la macchina…

    CITAZIONE
    Mentre mi afflosciavo nel sedile lasciai che scattasse ancora il rosso,. Rimasi …

    Refuso

    CITAZIONE
    … un riverbero disperato che si disperdeva lentamente nella pioggia

    non mi piace l’espressione.
     
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19 replies since 1/9/2011, 06:45   353 views
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