Rien Ne Va Plus
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Rien Ne Va Plus

Racconto di Alfredo Mogavero

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  1. bravecharlie
     
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    Ok, spero di aver capito bene come fare. A quanto pare sono il primo, il che fa di me una vittima sacrificale perfetta. Be', beccatevi sto' racconto, leggetelo, se vi va, votatelo, magari commentatelo. Sono poco più di 30000 battute. Ciao! :diablo:


    Questo racconto è il vincitore dell'edizione di Marzo 2008 del concorso Una Storia al Mese.
    Leggi il racconto su XII Online e poi vieni a commentarlo qui sul forum!

    Scarica il racconto dalla sezione Storie >>

    Edited by dadax70 - 2/6/2010, 18:44
     
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  2. Emiurgo
     
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    CITAZIONE (bravecharlie @ 7/3/2008, 11:53)
    Ok, spero di aver capito bene come fare. A quanto pare sono il primo, il che fa di me una vittima sacrificale perfetta.

    Come il primo?
    Hai sbagliato sezione. :azz:
    Devi postare in "Un racconto al mese (Marzo 2008)". Ti ho spostato lì.
     
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  3. bravecharlie
     
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    eccheccacchio! lo sapevo che avrei sbagliato! :muro:
     
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  4. giudappeso
     
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    Ben scritto, il passaggio dal cinismo iniziale al punto di vista di Bonfanti con l'inevitabile nausea per l'intera faccenda (personalmente, soprattutto la scena in cui Mingacci sussurra qualcosa al ragazzino fino a farlo piangere) accompagnano e guidano la lettura. Pollice alto.
     
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  5. bravecharlie
     
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    grazie :)
     
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  6. giudappeso
     
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    Mi sono dimenticato di aggiungere una cosa, preso dalla foga di votare e postare. :P Anche il finale è un bel colpo di scena, anche se annunciato dalla scommessa di Bonfanti (che dopotutto lo introduce senza svelarlo del tutto), però l'immagine classica della Morte, di nero vestita e con tanto di falce, secondo me è superflua. L'immagine della ragazza (così come l'hai descritta), che pronuncia le ultime battute e svanisce senza lasciar traccia, è sufficiente. La Morte classica è un di più che non serve, forse banalizza addirittura il momento. Ma questa è una considerazione che mi è venuta in mente dopo, a mente fredda, perciò sei libero di prenderla con beneficio d'inventario. Ora che ho in mente la scena, però, avrei visto meglio un segno meno plateale, come una fuggevole visione della sua testa magra e calva come un teschio, una frazione di secondo in cui Bonfanti intravede il suo vero volto, che scaccia come un'allucinazione indesiderata. Ecco, questo è l'unico appunto che mi viene in mente. :)
     
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  7. bravecharlie
     
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    anche un'altra persona che lo ha letto mi ha fatto notare la stessa cosa. Effettivamente ci sono andato un po' giù col cliché, in realtà mi sembrava un'immagine evocativa questa della ragazza che si trasfigura nella morte "classica", ma forse devo rivederla. Ari-grazie per il commento, i punti di vista esterni sono sempre utilissimi.
     
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  8. dadax70
     
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    Una sola parola: bravissimo!
    Mi è piaciuto molto. Ben scritto, ben congegnato, anche se alcuni colpi di scena sono scontati (quello di Bersaglieri che cerca di forzare la vincita)
    Non me ne vogliano gli altri, ma questo è di gran lunga il milgiore che ho letto finora.
    Complimenti!
     
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  9. RedSatin
     
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    Pollice alto. :sunglass:
    Nulla da eccepire: ben scritto, cattivo quanto basta, "disgustoso", originale. Anche i personaggi sono ben delineati, risultato non semplice da raggiungere in un racconto breve.
    I miei complimenti!

    SPOILER (click to view)
    Una curiosità: com'è nata l'idea?
     
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  10. ArkDark1
     
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    Bello!! Per questa volta non ho nulla da eccepire, ma occhio... La mia sala operatoria é sempre aperta... :killer: :D
     
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  11. Paola_Milli
     
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    bello, senza ombra di dubbio, personaggi ben costruiti e credibili, bel finale... piace piace piace
    Pollice su!
     
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  12. Vinch
     
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    Grande brave, racconto scritto da dio. Mi ricorda un po' il vecchio terrore delle macellerie...
    Ma come ben sai...
    Ci sono alcune cose che, se messe a posto, secondo me trasformano un bel racconto in un signor Racconto. I miei consigli:
    1- caratterizzare un po' meglio bonfanti. Lo stacco di punto di vista all'inizio è molto bello ma poi bisogna recuperare un po' la caratterizzazione inserendo due-tre spie di descrizione.
    2- togliere qualche cliché. Tipo l'immagine della morte finale (già la ragazza calva e magra in sé fa impressione...)
    3- suggerire meno i colpi di scena. Ci si immagina un po' troppo come proseguirà la storia, forse bisognerebbe depistare un po' di più il lettore in qualche modo.
    4- non lasciarsi trascinare dalla voglia di finire la storia. Per come scrivi tu anche 40000 caratteri vanno giù che è un piacere. Un po' più di pathos e qualche descrizione truculenta nelle morti finali me le sarei gustate...
    Ok, that's all.
    In ogni caso pollice alto, per l'idea, la realizzazione, lo stile e le metafore che sono dosate e belle.
    Ciau.
     
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  13. bravecharlie
     
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    grazie a tutti per averlo letto e commentato :) In verità è un racconto che non mi convince granché, ma che reputo importante perché in qualche modo ha segnato la fine di una mia pietosa fase di "buonismo letterario" da cui sono fuori da un mesetto. Effettivamente anche la mia ragazza (che è la prima a leggere tutti i miei racconti, poveretta), mi aveva mosso le stesse esatte vostre critiche: inutile rappresentazione "classica" della morte e svolgimento un po' troppo prevedibile (soprattutto dal momento in cui Bonfanti parla con la ragazza in poi). Per rispondere a RedSatin, che nello spoiler chiedeva come è nata l'idea: be', tempo fa ho fatto un lavoro che mi ha messo in contatto con il mondo ospedaliero, e ti garantisco che come cinismo non siamo ai livelli del racconto ma ci si avvicina parecchio. Da qui lo spunto, che come molti altri ha "covato" dentro la zucca per qualche tempo prima di tradursi su Word. Ancora grazie per il tempo dedicatomi, ora mi bevo un caffè e poi mi leggo quelli che restano.

     
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  14. tar-alima
     
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    Ben scritto! L'argomento fa un po' arricciare le gengive, ma "è il suo bello" come si dice dalle mie parti. Com'è che qui ho letto diversi racconti scritti meglio di tante opere patinate sugli scaffali delle librerie? Sigh.
     
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  15. Jakken
     
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    Bravo. ^_^
    SPOILER (click to view)
    È scritto bene e scivola via senza strattoni e cadute.
    I pochi dubbi si riferiscono ad elementi di gusto che dipendono molto da quanto e da cosa uno legge. Io leggo molto e di tutto...
    Mi sarebbe piaciuta qualche nota di colore sui personaggi, poche caratteristiche fisiche che li avrebbero resi tridimensionali. Non voglio dire che sono piatti, anzi; ma quello che gli fai dire e fare, a volte, non basta a farli emergere nettamente (dallo schermo...). Ovvio che mi riferisco solo a quelli principali. Le comparse, ovvero il contorno, è giusto che vengano trattate come tali.
    Come ha fatto notare giudappeso, penso che la figura della morte comparsa alla fine stride con l'originalità dimostrata. È come se su un bel vetro pulito si fosse appiccato il solito fottuto moscerino. Voto fortemente una lieve modifica.
    Il discorso dei soldi usati per lo strizzacervelli... direi che è abbastanza inutile. Hai descritto bene lo stato d'animo del personaggio e, eventualmente, puoi fare di richiami più o meno introspettivi. Prova a togliere quel passaggio, rileggi, e vedi se ti manca. Per me no.
    Forse dovevo aggiungere un altra cosa ma non mi ricordo. :unsure:
    Rinnovo quindi i complimenti, anche per essere uscito dalla fase "buonismo". Sai, comunque, che è male anche l'esatto contrario. Quanto più si tien conto di tutto lo spettro emozionale, maggiore è il realismo dello scritto. La vita, in fondo, è fatta soprattutto di mezzi toni...

    Pollice su

    Edited by Jakken - 12/3/2008, 21:02
     
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15 replies since 7/3/2008, 11:53   518 views
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