Il ritorno di Draculik
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Il ritorno di Draculik

commedia buffa 27.000 battute circa

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  1. isotta
     
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    Non so se posso postare una commedia buffa. E' una cosa per la quale ho trascinato ventidue persone su un palcoscenico. Ventidue genitori che si sono messi in ridicolo per i propri figli (i quali si sono diviertiti come matti). In realtà i matti eravamo noi......


    Il ritorno di Draculik




    Personaggi:

    Draculik Federico
    La Contessa Filimorte Serena
    Il maggiordomo Picculinu Giorgio
    La Bambola Lenci Loredana
    La Commissaria Siciliana Carmelina
    Frankenstein Arnaldo
    La Ballerina Barbona Beatrice
    Grazia Roberta
    Graziella Donatella
    Grazietta Orietta
    La Befana Marina
    La Strega Malvagia Sandra
    La Fata Buona la mamma di Sara
    Il Diavolo Alberto
    Milly la gattina Federica
    Flick la Fatina dei Boschi Susan
    Il Pagliaccio Piagnone Danilo
    Gattone Alessandro
    Menestrello Metallaro Alessandro
    Gruppo Altri Genitori (Sandra, Gaetana, Vlasta...)
    Draculik, la Contessa Filimorte, la Bambola Lenci, la Strega Malvagia e il Diavolo si esprimono in italiano, Picculinu, la Ballerina, le tre Grazie, la Befana e il Pagliaccio Piagnone in dialetto spoletino, Frankenstein in albanese o in dialetto stretto (non si capisce una parola), la Fata Buona in albanese, Flick in lingua filippina.

    Buio pesto. Si sente strimpellare una chitarra elettrica. Arriva il Menestrello Metallaro.

    Menestrello Metallaro: Bambine e bambini, oggi vi racconterò una storia. Vi ricordate del famoso Dracula il vampiro? Il famoso Principe Dracula, cattivo, cattivissimo, aveva un nipote; costui, a sua volta aveva un nipotino di nome Draculik.
    Draculik era molto indisciplinato come vampiro (non gli piaceva il sangue, desiderava andare in giro di giorno alla luce del sole, voleva bene agli animali, voleva giocare, eccetera eccetera, insomma voleva essere come un bambino qualsiasi), per cui un giorno, quando aveva più o meno la vostra età, fu mandato in un severo collegio per aspiranti vampiri. E vi è rimasto un sacco di tempo!
    Quando è tornato Draculik non era più lo stesso. Ma eccolo che arriva…..buon divertimento

    Scena 1
    Draculik, Contessa.

    (Arriva Draculik barcollando: è ubriaco fradicio)
    Contessa: (seduta in terra) Oh povera me! Povera me! Povera! UAAAAAAAAAAA!!!
    Draculik: Che vi succede hic! Bella signora hic! Permettete che vi hic! Aiuti a rialzarvi!
    (Le cade addosso e lei strilla ancora di più. Si siede vicino a lei per terra).
    Draculik: Vogliate scusarmi Signora, vi prego. Cosa vi è hic! Successo?
    Contessa: La mia Milly! Non trovo più la mia Milly! Che fine avrà fatto?
    (prende il fazzoletto bianco dal taschino di Drakulik e si soffia il naso rumorosamente.)
    Draculik: Suvvia Si hic! gnora, non faccia così hic! Mi racconti tutto!
    Contessa: Ho perso la mia gattina. Oh povera me! Che disgrazia, che disgrazia!! Sono sicura che la colpa è di Frankenstein. Quell’essere ripugnante mi fa paura. Mi aiuti per favore! Signor… Signor??
    Draculik: Draculik Signora, per hic! servirla. Sempre che non abbia paura di me, naturalmente…. (la guarda intensamente con aria interrogativa).
    Contessa: e perché dovrei aver paura di lei?
    Draculik: Beh, sono un vampiro!
    Contessa: Ma dai! (gli rifila una tale spinta da farlo andare a gambe all’aria. Draculik si alza e si aggiusta il fiocchetto e il cappello).
    Draculik: (inizia a piangere) non faccio più paura a nessuno! Sono un fallito!
    (la aiuta a rialzarsi e piangono insieme con certi urli che fanno accapponare la pelle).

    Scena 2
    Draculik, Contessa, le tre Grazie.

    (arrivano le tre grazie e si tappano le orecchie per non sentire gli urli – rivolte al pubblico)
    Grazia : Ma che è stu piagnisteu?
    Grazietta: E’ la Contessa Filimorte!
    Graziella: E’ Draculik!
    Grazia : La volemo smette? (i due smettono di colpo) Ohhh!
    Grazietta: Allora?
    Graziella: Ch’è successu?
    Contessa: Ooooooh, le fate!
    Grazia : ma che fate o non fate?
    Draculik: Niente! Noi non stiamo facendo niente!
    Grazietta: No! Ma che fate nel senso che nun semo fate!
    Contessa : Ah no?
    Graziella: No! Semo grazie! E non è da tutti de vedecce! Chi c’ha vistu per primu? Tu! (rivolta a Draculik). Lo sai che poi sprime un desideriu?
    Draculik: Davvero? Beh hic! un desiderio ce l’avrei!
    Grazia: Si, ‘na buttia de Sciampagna!
    Draculik: Signora, non sono così hic! caduto in basso! Ecco io desidero….
    Grazietta: io lo so che voi tu: mette paura!
    Draculik: E invece no! Cioè hic! Si, però….il mio desiderio è….
    Grazia: E dai!
    Draculik: essere coraggioso!
    Le grazie (insieme): Aia!
    Draculik: Come aia? Cosa ho hic! detto?
    Graziella: No è che tu, in fattu de coraggio, ecco, si n’casu un po’ patologgicu. Comunque ce provamo a accontentatte. Te daremo un chilu de coraggio!
    Grazia: Ma famo un chilu e mezzu va! Melius abundare quam deficere!
    Grazietta: ma sentela ‘sta secchiona mo’ parla latino. Non potevi di’ mejo più che meno? E’ uguale sa? Lu risurdatu nun cambia!
    Graziella: Oh, movemoce ‘n po’ ch’io c’ho li potti che piagnono!
    (uniscono le tre bacchette magiche)
    Grazia: Oh, attente, ripetete con me:
    A BRA CA DA BRA’
    Graziella: BRA CA CA CA CA BRA
    Grazia: Noooo! (le dà una bacchettata in testa) A BRA CA DA BRA’
    Grazietta: A…aaaa…..MBARABA’
    Grazia: Sci! Ciccì coccò! Daje su! (altra bacchettata in testa)
    Grazietta e Graziella: A BRA CA DA BRA’
    Grazia: Oooooh! Brave! Allora A BRA CA DA BRA’ singhiozzo singhiozzo, la luna nel pozzo, la foglia del fico… Ah no! Questa è n’andra….. scusate! A BRA CA DA BRA’
    Graziella: lumaca lumachina, caccia fori e corna…
    Grazia: ma che c’entra? Forza: A BRA CA DA BRA’
    Graziella e Grazietta A BRA CA DA BRA’
    Grazia: lu coraggiu damme qua.
    Graziella e Grazietta: lu coraggiu damme qua.
    Grazia: lu daremo a Draculittu pe’ sarvà quillu micittu,
    Graziella e Grazietta: lu daremo a Draculittu pe’ sarvà quillu micittu,
    Graziella: un due tre andar fuori tocca a te! (accenna due giri di danza)
    Grazia: Mannaggia a te (la colpisce ripetutamente con la bacchetta in testa) me ruvini tutta la formula magica! Mannaggia! Ma po’ sta che non poi fa mai niente de seriu? Forza finimo sta formula sennò me cresce la barba!
    Graziella: più de quella che già c’hai??
    Grazia: (dà un’altra botta in testa a Graziella) un chilu e mezzu de coraggiu, pe’ fa’ stu sarvataggiu
    Graziella e Grazietta: un chilu e mezzu de coraggiu, pe’ fa’ stu sarvataggiu
    Grazia: perché anche s’è fifone, possa trovà la soluzione!
    Graziella e Grazietta: perché anche s’è fifone, possa trovà la soluzione!
    (compare uno zainetto Poi spariscono dalla scena)

    Scena 3
    Draculik, Contessa, Maggiordomo

    Draculik: Oh, guardi Signora Contessa, il mio hic! coraggio! (lo indossa). Con questo ritroverò la sua Milly. Parola di hic! vampiro!
    (saluta la Contessa, le bacia la mano e lei va via.)
    Picculinu! Dove sei mio fedele maggiordomo?
    Picculinu: Ecchime! Ecchime! Dotto’! (verso il pubblico) Mo’ che vole a quest’ora? Non è manco mezz’ora ch’è tramontatu lu sole e gia n’ha combinata una?
    Draculik: Ah eccoti! Allora Picculinu, ho appena fatto una promessa.
    Picculinu: Oh no! Ce risemo! Dotto’ non sarà come l’andra vorda ch’avei promesso a quillu pottu che je pijavi lu pallone sull’arboru e io me so dovutu graffià tuttu per arrivacce?
    Draculik: No, no, questa è una cosa hic! seria. Dobbiamo ritrovare Milly, la gatta della Contessa Filimorte!
    Picculinu: E do’ è jita quella firiola?
    Draculik: E’ quello che scopriremo! Andiamo!

    Scena 4
    Draculik, Commissaria, Maggiordomo.

    (si incamminano nel buio e ad un certo punto sentono dei rumori. Continuano con grande circospezione e Draculik si trova di fronte la commissaria siciliana e caccia un urlo)
    Draculik: AAAAARRRRRGGGGGG!
    Commissaria: AAAAARRRRRGGGGGG!
    Picculinu: OOOh ma che sete matti? M’avete fattu pijà un corbu!
    Commissaria: (in siciliano comprensibile) che cosa andate facendo a quest’ora?
    Picculinu: Eh! Lu padrone mia solo de notte pò jì in giru. Pensi ch’è un vampiru e c’ha paura de tuttu! Che bruttu munnu a rovescio!
    Commissaria: Lo sa? Ha proprio ragione! Il mondo non è più quello di una volta! Pensi che adesso a scuola non danno più neanche i compiti! E’ veramente un mondo alla rovescia. Ai miei tempi, facevamo un mucchio di compiti tutti i giorni ed eccoci qua. Mica siamo morti no? Disciplina ci vuole! Disciplina e compiti! Ma mi dica: cosa andate cercando?
    Draculik: cerchiamo la gattina della contessa. Deve essere stata rapita dal mostro Frankestein per quanto ne sappiamo. Ora ci scusi Signora Commissaria hic! dobbiamo proprio andare! (Spariscono dalla scena).
    Commissaria: Frankenstein! Lo sapevo! Iddu forestieru è. Solo lui può aver rapito la gattina. Speriamo che non se la sia mangiata!

    Scena 5
    Commissaria, Ballerina

    (La Commissaria sente un rumore di passi e si gira con circospezione. Intanto i passi aumentano piano piano si riconosce un tip tap. All’improvviso si trovano faccia a faccia la commissaria e la ballerina barbona).
    Commissaria: andiamo in giro di notte eh?
    Ballerina: Nun c’ho tempo pe’ durmì. Deo preparamme pe’ lo spettacolo de tip-tap.
    Commissaria: senti ’m po’, non è ch’hai visto Frankenstein ch’ha rapito la gatta della contessa eh?
    Ballerina: Qui non so’ passati! Ma se li vedo te lo dico eh? (sottovoce rivolta al pubblico fa un gesto come dire “Come no?”, poi fa un giro di tip tap, le si ferma davanti e esclama) Ammazza quanto si’ vrutta!
    Commissaria: Ah si? E tu puzzi!
    Ballerina: Beh io armeno se me lavassi profumerei, tu ‘nvece te poi mette a bagno con l’acido muriatico!
    Commissaria: E invece me posso fa’ la plastica! Un’amica mia s’è fata un nasetto francese….
    Ballerina: Sci bonanotte! Co’ te manco Michelangiolo saprebbe do’ mettese le mane!
    (e se ne va ballando il tip tap).
    Commissaria: Quella scriteriata! Prima o poi l’arresto! Ordine! Disciplina! Compiti! (e se ne va alla ricerca di Frankenstein)

    Scena 6
    Pagliaccio, Menestrello.

    (compare il pagliaccio piagnone, si siede, e inizia a piangere disperatamente)
    Pagliaccio: ma io che ce faccio in questa storia? Avete vistu mai un pajaccio piagnone? No? Infatti non esiste. O mejo non esisteva finché non m’hanno inventato. Autore! Autore! Chi ha scritto questa storia? Autore!
    Menestrello Metallaro: Che vuoi?
    Pagliaccio: vojo che me cambi storia. Me ne vojo annà. Sta storia nun me piace pe’ gnente! Ma me dici che sto a fa’?
    Menestrello: sei un personaggio come gli altri, funzionale al corpo del testo.
    Pagliaccio: Eh? Il corpo, il testo? Se dice la testa. A me me sa che nun sai manco parlà italiano! E voi raccontà le storie. Lu teatru poi! Ma no o sai ch’è tantu difficile? Comunque! A me me devi prima de tuttu spiegà perché m’hai fattu pajacciu e perché me fai piagne sempre.
    Menestrello: Beh vedi, allegria e tristezza sono due facce della stessa medaglia e poi mi piaceva metterti in questa storia. Tutto qua.
    Pagliaccio: come tutto qua! Aho, ma chi te credi d’esse? Mo’ vado a chiamà un sindacalista! Questo è sfruttamento de personaggio!
    Menestrello: Dai! Se ti comporti bene e fai il tuo dovere di bravo personaggio, ti prometto un finale speciale!
    Pagliaccio: Vabbè! Ma armeno nun me fa piagne tanto sennò me se squaia lu truccu e me se gonfiano l’occhi! Che deo fa’? Deo cercà quillo asassinu de Frankenstein? Vado! Aho! Nun te scordà a promessa eh?
    (Va via e si chiude il sipario passa strimpellando il Menestrello Metallaro)

    Scena 7
    Befana (con la scopa) Ballerina, Frankenstein ( Ci sono un tavolo e una sedia. Sul tavolo c’è una tovaglietta, una teiera e un cesto di dolciumi. La befana sta spazzando energicamente il pavimento e brontola)

    Befana: Ecco: la befana nun la vole più nisciunu. Oh, da quando li miricani honno nventatu quillu smorfiusu de Babbu Natale, tutti li potti voiono solo lui. Ma se nun ce credono più a Gesù Bambino e li Re Magi, che lo festeggiano a fa’ lu Natale! E’ tutta ‘na scusa pe’ spenne ‘n saccu de sordi.
    E poi adesso li potti voiono la plestescio, li giochi lettronici, mica li vole più nisciunu i dorgetti mia! E se provono a magnalli je rugano perché fonno ‘ngrassà.
    E sci che lui è magru! Stu trippone! Lui magna li mburgher co lu cecappe, ce credo che je cresce la trippa!
    O sapete che ve dico? Secondo me li Babbi Natali che stanno davanti alli negozi pe’ divve: comprate! Comprate! Quilli, so’ tutti palluni gonfiati! Ce vojo proprio provà una vorda de queste a bucalli! Senti che botta! L’anno prossimo, giuro che je buco la trippa.
    Ballerina: Befa’, Befa’!
    Befana: Chi me chiama?
    Ballerina: So’ io Befa’. (Entra)
    Befana: Oh si tu? (si tappa il naso, poi se lo gratta e sospira). Entra fija mia che me fai un po’ de compagnia.
    Ballerina: Non posso Befa’, devo allenamme pe’ lo spettacolo de tip tap. Che te ne pare? (fa un giro di tip tap)
    Befana: Bello! Ma, senti un po’? Perché ‘n te lavi? Lasci ‘na scia pegghio ch’un carrittu de stabbiu de porcu!
    Ballerina: Pe’ carità, doppo sudo e me tocca rlavamme! No no, nun posso perde tempo io. So’ venuta a ditte che cercano l’amicu tua, Frankenstain, dicono c’ha rapitu la gatta della contessa. (e se ne va a passo di tip tap.)
    Befana: Ecco, o sapeo io! Mo’ perché è slapperu tutti li guai so’ corba sua! Ma com’ha fattu a rapì quella bestiola che ha cenatu co’ me e poi, siccome ha magnatu un guccittu, s’è addormentatu come un ghiru! A Franghestè! Sveiete Franghestè!
    (Arriva Frankestein tutto assonnato. Parla Albanese)
    Frankenstein: (Ma che succede? Non è ancora giorno! Perché mi chiami vecchina?)
    Befana: Non è ancora giorno dici? No, infatti non è manco mezzanotte ma te deo di’ ‘na cosa! Te cercano perché penzano ch’hai rapito la gatta della Contessa (Ripete lentamente per fargli comprendere) Hai capito?.
    Frankenstein: (Io? Ma io voglio bene agli animali. Perché se la prendono sempre con me?)
    Befana: Io lo so che tu vuoi bene agli animali. Però da che si’ arrivatu tu, quisti, ‘gni cosa brutta che capita, se la pijano co’ te! Senti, tu sta qui tranquillu. Magnate quarghe durgittu de quilli che me so’ avanzati de Natale, ma no tutti eh? Che te pija lu scacacciu! Io vago a cerca’ la pulizziotta, sennò quella capace pure che t’arresta!
    Frankenstein: (Grazie vecchina!)
    Befana: prego prego, non c’è di che! (esce di scena)
    (Frankenstein rimane solo e dopo un po’ bussano alla porta. Lui, ingenuamente, apre.)
    Commissaria: ah eccovi! Siete in arresto!
    Frankenstain: (Di cosa mi accusate? )
    Commissaria: oh, non parlate slapperu co’ me eh? Sennò vi do pure l’oltraggio a pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni! Oh!
    Frankenstein: (Non ho fatto niente!)
    Commissaria: Seguitemi! (lo porta via – cambio scena sipario e un po’ di note stonate del Menestrello oppure una musica carina e allegra altrimenti i bambini si annoiano)

    Scena 8
    Bambola, Fatina Flick, Strega. (Sul tavolo c’è un’altra tovaglia e un vaso con dei fiori. Da una parte c’è una voluminosa gabbia coperta da un drappo nero con dentro la gattina Milly. La bambola Lenci è con la fatina Flick e gironzola intorno alla gabbia)

    Bambola: Finalmente! Finalmente! E’ tutta per me! Finalmente anch’io avrò una compagnia.
    Flick: Bakit mo kinulong? (perché allora la tieni prigioniera? )
    Bambola: perché la tengo prigioniera? Perché scappa! Che bello che bello! (sta per tirar via il drappo nero quando sente una voce)
    Strega malvagia: Ucci ucci sento puzza di gattucci! (Flick si nasconde possibilmente lontano dalla gabbia)
    Bambola: ah sei tu streghetta? Co.. come mai da queste parti? Eh? Streghetta?
    Strega: Ucci ucci. Che c’è sotto la tenda? Eh? (fa per tirar via il drappo ma la bambola si frappone fra la strega e la gabbia)
    Bambola: niente, non c’è niente di interessante. (la strega dopo un po’ riesce a prendere un lembo del drappo nero e lo tira via.
    Milly: Miaoooooooooooooooo (la strega ricopre subito la gabbia)
    Strega: ma guarda un po’ lo sapevo, lo sapevo! Dove l’hai trovato questo bel bocconcino? (sbircia nella gabbia) un po’ magrolina, ma dev’essere proprio tenera!
    Bambola: l’ho trovata che girava tutta sola all’ora di cena e l’ho presa. E’ mia, è mia! Io sono sempre così sola! Ma lei non fa altro che piangere. Non posso neanche togliere il drappo che miagola come una disperata.
    Strega: infatti soffre povera bestiola e tu non vuoi farla soffrire vero?
    Bambola: Io no di certo!
    Strega: allora ritorna dove l’hai trovata, chiedi di chi è, e restituiscila alla sua padrona. Resterò io a farle compagnia.(si sfrega le mani. La bambola esce e la strega fa una risata paurosa e trascina la gabbia fuori e se la porta via. Flick va al cento del palcoscenico e rivolta al pubblico fa capire che ha capito che la strega si vuole mangiare la gatta, si copre la bocca con le mani e scappa via. Cambio scena siamo di nuovo fuori musica da circo triste)

    Scena 9
    (La bambola lenci incontra il pagliaccio piagnone)

    Bambola: Hei ma chi sei, cosa ti è successo?
    Pagliaccio: So’ il pajaccio piagnone.
    Bambola: Piagnone?
    Pagliaccio: Ecco o vedi! Che anche tu penzi che so’ stranu?
    Bambola: Beh in effetti….
    Pagliaccio: M’hanno fattu cuscì. Ma voi andri non ve ribellate mai? Possibile che ognuno dee esse cuscì come vole quillu ‘mpiastru d’autore che c’ha creatu?
    Bambola: io sto benissimo così, cioè, a dirti la verità mi sento un po’ sola. Ecco, sto cercando la padrona di una gattina che avevo preso perché mi sentivo sola ma siccome non posso costringerla e lei è diventata triste, voglio restituirla.
    Pagliaccio: ecco vedi, anche tu si costretta a sta’ sola perché quarghitunu vole cuscì. Sai che te dico? Ce dovemo ribellà. Dovemo annaccene e lascià l’autore sulu come un cane. Io presempio, vorrei anna’ al circo, no dentro una storia che ‘nvece de fa’ ride, fa piagne!
    Bambola: Senti pagliaccio, adesso fammi sbrigare, non voglio far soffrire quella povera bestia. Accompagnami e poi vedremo. (spariscono insieme dalla scena).

    Scena 10
    Draculik, Maggiordomo con una torcia, Commissaria, un gruppo (tutti gli altri genitori) Frankenstein
    (Draculik e Picculinu intanto gironzolano con una torcia in mano)
    Picculinu: Miciu miciu, miciu miciu….
    Draculik: Ma dove l’avrà hic! portata quella povera micina? Ma, cos’è questo hic! baccano?
    (Si sente in lontananza un baccano infernale e si vede la Commissaria che ha ammanettato Frankenstein e un gruppo di gente che vuole picchiarlo. La commissaria a stento riesce a mettersi fra il gruppo e il malcapitato.)
    Commissaria: State boni. Dobbiamo processarlo. Anche s’è slapperu!
    Gruppo di gente: (una battuta a testa tipo:
    Sandra: Vattene a casa tua!
    Che si’ venuto a rubbacce lu lavoru?
    Rapitore de gatti!
    Gaetana: Assassinu!
    Magnagatti!
    Sventrapapere!)
    Picculinu: A dotto’, guarda chi c’è! A commissaria! E ha arrestato Frankenstein!.
    Frankentein: (Sono innocente, non ho fatto niente!)
    Gruppo: Anche la casa popolare j’honno datu!
    Draculik: La commissaria è stata più brava di hic! noi! Ma senti Frankenstein come brontola!
    Frankenstein: (Io voglio bene agli animali, non farei mai del male ad una gattina!)
    Picculinu: E’ inutile che chiacchieri, lu slapperu nui nun lu capimo!!
    Commissaria: Visto? Sogno chiù brava de chillu ‘ntipaticu du commissariu Montalbanu io!
    Draculik: si ma dov’è hic! la gattina?
    Commissaria: E che ne so io? Ecco una fa tutto il lavoro e che se sente di’? Che ce manca un pezzo! E poi come faccio a capire quello che dice ‘sto slapperu? Beh intanto te porto in galera e poi vidimo. Baciolemani. ( esce con Frankenstein ammanettato).
    (il gruppo li insegue)
    Sandra: Guardate che quilli slapperi se li magnano li gatti!

    Scena 11
    Draculik, Diavolo, Maggiordomo con una lente d’ingrandinento

    Draculik: C’è qualcosa che non mi hic! quadra! E’ vero che sono un po’ hic! brillo, ma anche se non conosco la lingua, mi sembra che Frankenstein non c’entri in tutta questa storia. Ma cos’è questo rumore?
    Picculinu: A dotto’, si’ ‘mbriacu ma le recchie te funzionano bene eh?
    (musica paurosa…..Frankestein e Picculinu si guardano intorno e all’improvviso compare, per scomparire subito dall’altra parte del palcoscenico, il Diavolo, e Draculik si nasconde dietro a Picculinu. )
    Draculik: Picculi’ anche tu l’hai visto?
    Picculinu: Dottore mia me so’ pisciatu sotto!
    Diavolo: Bene bene chi c’è qua? Oh, un collega. Perché tu sei Dracula vero?
    Draculik: Ecco, Signor diavolo, io sono Draculik, sono un discendente del Principe Vlad Tepes III Dracula.
    Diavolo: Oh i miei complimenti. Io sono Belzebù.
    Draculik: Bel..ze..bù mamma mia che paura Picculinu, che facciamo?
    Picculinu: a Dotto’ ce volea Berzebù pe’ fatte passà a sbornia ma dimme n’po’,che te c’honno missu quelle tre drendo lu zainu. Un ettu de pappamolla?
    Draculik: Ah già! Il mio coraggio! (si mette davanti al Diavolo)
    Draculik: Belzebù! Cosa sei venuto a fare qui, nel nostro mondo?
    Belzebù: Devo prelevare un’anima! Un’anima di gatta nera! Quella bestia sta per morire e io sono qui pronto ad accoglierla.
    Draculik: (sottovoce) Hai sentito Picculinu? Si tratta di Milly. Allora è ancora in pericolo. La Commissaria ha arrestato la persona sbagliata! Dobbiamo raggiungerla ed avvertirla!
    (Rivolto a Belzebù) La prego di scusarmi signor Diavolo, ma abbiamo molta fretta, dobbiamo sbrigare una faccenda urgente.
    Belzebù: Oh che peccato, la tua compagnia mi dilettava assai, cercherò l’anima del felino da solo.
    Draculik: Cosa? No no, tu non cerchi ehm volevo dire, non puoi cercare la gatta se non sai dove trovarla! Facciamo un patto!
    Picculinu: Nooo dotto’ nu lu sai che nun se fanno li patti cor diavolo?
    Draculik: Picculinu, è questione di vita o di morte. E poi ho fatto una promessa.
    Belzebù: Un patto? Interessante!
    Draculik: Facciamo una gara alla pari: chi di noi due arriva prima alla gattina se la prende! Ci stai?
    Belzebù: Perché la fai così complicata? Chi la trova la trova, tu la uccidi succhiando tutto il sangue e io mi prendo la sua anima maledetta! (Ride in modo sinistro).
    Draculik: Oh bella, questo si che è un pasticcio. Picculinu dammi un’idea!
    Picculinu: (mette un braccio sulle spalle di Belzebù) Ecco, vedi Berzebù, lu padrone mia la vole tutta per lui se la trova. Perché se la vole magnà tutta quanta, sangue, ciccia e anima. Hai capito?
    Belzebù: Ah ho capito. Furbo eh? Va bene va bene, mi piacciono le gare, approvo.
    Draculik: vedi quel gruppo di gente laggiù? La commissaria ha arrestato il rapitore della gatta. Certamente lui sa dov’è nascosta! Ora lo stanno interrogando.
    Belzebù: Un interrogatorio? Ma sono la mia specialità. (risata sinistra e se ne va)
    Draculik: Grazie Picculinu, mi hai tolto dall’imbarazzo.
    Picculinu: e che je doveo di’ che da nun te piace o sangue veru? Che da quanno si’ rtornatu bei solo da le botti? E che te mbriachi tutte le sere e che me tocca arportatte a casa a spalla?
    Draculik: ciancio alle bande! Ehm bancio alle cianche! Emh sono dislessico! Bando alle ciance! Significa basta con queste sciocchezze! Ma che stai facendo?
    (Picculinu si è abbassato e sta osservando qualcosa con una grossa lente)
    Picculinu: Dotto’, guarda un pilu niru. (dà il pelo in mano a Draculik e continua a cercare)
    Draculik: può essere di Milly.
    Picculinu: dotto’, guarda un pilu rusciu.
    Draculik: e di chi può essere?
    Picculinu: lo so io de chi po’ esse: della strega malvagia!
    Draculik: oh no!
    Picculinu: quella se la magna sur serio! (escono di corsa).

    Scena 12
    Bambola, Pagliaccio, Commissaria e il gruppo.

    Bambola: Guarda, pagliaccio, ecco il gruppo. Ora vado dalla Commissaria e le dico di venirsi a prendere la gatta. Mi dispiace un po’.
    Pagliaccio: anche a me (piangono poi vanno dalla Commissaria)
    Bambola: Signora Commissaria! Signora!
    Commissaria: Cu fu?
    Bambola: Signora mi ascolti! Non è stato Frankenstein a rapire la gattina! Sono stata io. Sono molto pentita ma mi sentivo sola e….
    (in quel momento arriva Flick che parla concitata in lingua filippina e nessuno capisce cosa dice.)
    Flick: Ang mangkukulam ay tinrap ka at pinaalis ka at kinuha si Milly (La strega ti ha fatto cadere in un tranello, ti ha mandato via e ha rapito Milly).
    (Il diavolo è da una parte che ascolta e, siccome capisce le lingue va via di corsa.)
    Diavolo: (verso il pubblico) La strega eh? Ahahahahahah (risata terribile e va via)
    Flick: Ang mangkukulam ay tinrap ka (La strega ti ha fatto cadere in un tranello,)
    Bambola: la strega mi ha fatto cadere in un tranello,
    Flick: pinaalis ka (ti ha mandato via)
    Bambola: mi ha mandato via
    Flick: ng lumabas ka (e quando sei uscita)
    Bambola: e quando sono uscita
    Flick: kinuha si Milly! (ha rapito Milly!)
    Bambola: (urla) Ha rapito Milly! (Sviene e casca per terra)
    Commissaria: (la rianima e la mette a sedere) A te ci penso dopo. Ora pensiamo a salvare Milly. Andiamo a cercare la strega e esce dalla scena. Il pagliaccio mette in piedi la bambola e insieme escono dalla scena dietro alla poliziotta. Musica magari quella di Henry Potter. Intanto cambia la scena: casa della strega)

    Scena 13
    Strega, gabbia con Milly. Diavolo, Draculik, Picculinu, Pagliaccio, Fata buona, Menestrello. Un tavolo con un’altra tovaglia. Sul tavolo il mortaio con il pestello, il calderone di rame e i barattoli delle erbe. Un gatto di peluche.
    (Siamo a casa della Strega. La strega sta mescolando le erbe nel mortaio).

    Strega: ucci ucci quanto mi piacciono i gattucci. (mette il mortaio sul tavolo) Fai sentire la zampina micina. Uh che micina grassottella! Che fortuna che fortuna!
    (il diavolo entra spalancando la porta e dà una portata alla strega che cade svenuta dietro la porta. Se non c’è la porta quando il diavolo entra stende le braccia e colpisce senza accorgersene la strega che vola per terra.)
    Belzebù: Io sono il grande io sono il bello io sono il malvagio BELZEBÙ!
    (apre la gabbia e acchiappa la gatta per il collo e le succhia l’anima. Dopo la gatta giace in terra. Musica paurosa. Belzebù esce di scena. Arrivano correndo il pagliaccio piagnone, Draculik e Picculinu).
    Pagliaccio: iiiiiiihhhhh Autore, ma che si mattu? Ma dee esse una storia pe’ fiji questa! Non po’ fini’ cuscì! Poi chi le sente le maestre? Se ce dicono “ma che je raccontate a sti potti?” ch’honno ragione! No je potemo raccontà ‘na storia cuscì paurosa!
    (Piangendo) Ma che t’avea fattu quella pora firiola per falla murì coll’anima dannata?
    Menestrello: Aspetta, caro pagliaccio, aspetta e vedrai.
    Pagliaccio: e che deo aspetta? La manna dar celo?

    (arriva la fata buona parla albanese)
    Fata: Paliaco can gjithmon! (Pagliaccio Piagnucolone!) Pagliaccio: eh? Dici a me? Ma che si’ slappera pure tu? Annamo bene!
    Fata: (con la sua bacchetta magica indica l’orologio) Do te bey te shkosh mbrapa me kohen. (ti farò andare indietro nel tempo!)
    Pagliaccio: Eh? L’orologio? Che c’entra l’orologio?
    (la fata avvicina la bacchetta magica alle lancette e le porta indietro di un’ora intanto la gattina si rialza e si mette nella gabbia e Draculik e Picculinu indietreggiano uscendo di scena. Ricompare la strega tutto alla rovescia come in una moviola all’indietro poi rimangono fermi bloccati)
    Pagliaccio: Siamo tornati indietro nel tempo! Grazie fatina, grazie!
    Fata: e tani… (ora…) (porge al pagliaccio il gatto di peluche.)
    Pagliaccio: Ho capito, anche se non parli la mia lingua ho capito! Devo salvare la gatta!
    (Arriva Draculik e il Pagliaccio lo tira da una parte per parlargli, confabulano un po’ e Draculik si avvicina alla vecchia strega e la fa mettere di spalle rispetto alla gabbia. Mentre il Pagliaccio fa uscire Milly dalla gabbia mettendo al suo posto il gatto di peluche, Draculik parla alla strega)
    Draculik: io sono Draculik, discendente del Principe Vlad Taper III l’impalatore, il più sanguinario eroe di tutti i tempi! (Le bacia la mano e di nascosto fa le boccacce.) Ed ora Signora, voglia scusarmi, mi aspetta un succulento banchetto: i bambini! (fa una risata cattiva e esce dalla scena).
    Entra Belzebù, fa cadere la strega e va verso la gabbia. Estrae il gatto finto lo butta in terra, urla con le mani alzate e esce di scena.)
    Il pagliaccio, la gattina, Draculik e Picculinu sono rimasti soli. Ad un certo punto passa un gattone. Miao e miao e la gattina saluta tutti e va con lui lasciando tutti con un palmo di naso.

    fine

    Edited by isotta - 3/8/2008, 07:31
     
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  2. bravecharlie
     
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    :o: :o: :o: e io che pensavo di aver scritto la storia più assurda di USAM di agosto!!! il menestrello metal, la befana, frankenstein, la fata albanese...Certo che a 'ste riunioni di genitori deve girare roba buona sul serio...

    Comunque è godibile, e credo possa divertire i bambini. a parte ciò, ti faccio alcuni appunti:

    1) E' Vlad TEPES e non Taper... non infanghiamo la memoria di un eroe, dai.

    2) perché la maggior parte dei personaggi parla come Martufello?

    3) la morale nemmeno tanto nascosta del pezzo appare essere: il "diverso", lo straniero, è sempre il primo a essere sospettato, additato ecc. poi alla fine i personaggi stranieri (frankenstein, il filippino, la fata ecc.) si rivelano i buoni. E' certo condivisibile ed educativo, però forse hai forzato un po' la mano scivolando nella retorica...

    4) alcuni personaggi non sembrano avere gran rilevanza nella storia. direi in tutta onestà che non servono a una cippa (vedi la Befana o anche il diavolo). Forse potresti eliminarli?

    comunque, ripeto, è divertente. Se lo mettete in scena chiamami, che me lo vengo a vedere con piacere. Io porto l'alcol, al fumo pensateci voi :D

    un bel 3, perché è carino e hai avuto il coraggio di metterti in gioco in USAM con qualcosa di poco convenzionale :P

    Edited by bravecharlie - 2/8/2008, 18:15
     
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  3. isotta
     
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    Grazie del bel voto!
    Rispondo:
    E' Tepes, hai ragione, correggo subito.
    I personaggi parlano come Martufello perché ho inventato una commedia dove ciascuno parlava il suo dialetto e, siccome siamo a Spoleto, quasi tutti noi parlavamo il dialetto spoletino. Tranne Drakula che parlava italiano.
    Morale retorica? E' possibile, considera però che i nostri figli avevano nove anni quando lo abbiamo rappresentato (l'anno scorso). Ci siamo divertiti da matti, non puoi capire quanto abbiamo riso e quanto questa cosa ci abbia fatto socializzare!
    I personaggi di troppo ci sono e come! Ma dovevo coinvolgere tutti i genitori, altrimenti lo scopo che ci eravamo prefissati andava a farsi friggere. Non credo che riuscirei a rifarlo. E' stata una fatica enorme. Mettere insieme tutta quella gente anche per fare le prove è stato difficilissimo. Mio figlio grande (il metal) conosceva a memoria tutto il copione e mi faceva le sostituzioni, tutta la mia famiglia ha attivato la versione piccola cooperativa per consentirmi di partecipare. Pensa che io ho, sicccome appunto lo scopo era di socializzare, e non di avere successo, lasciato liberi gli attori di cambiare le batture, purché ne avessero rispettato il senso. Bene, loro durante le prove, qualcosa cambiavano. Il giorno dello spettacolo, erano così emozionati che si sono ricordati il copione preciso identico a come l'avevo scritto io! E sono stati davvero bravissimi!!
     
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  4. federica68
     
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    brava Isa! la storia e anche il modo come l'hai messa giù mi è piaciuta davvero! Anche i retroscena che descrivi nella risposta a Brave la fanno ancora più godibile.
    un bel 4 e lode!
     
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  5. Diz-buster
     
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    Spassosissimo e molto teatrale
    Brava brava.
    Immagino che i genitori si siano divertiti moltissimo...anche semplicemente assistendo allo spettacolo.
    I bambini si divertono per forza in quanto i personaggi sono i loro genitori.
    Voto ovviamente 4.
    Dunque, volendolo rendere un prodotto da replicare ( quindi generico pubblico di bambini italiani e non pubblico dei figli) bisognerebbe stemperare un po' il dialetto...giusto?
    Quanto è durato lo spettacolo?
     
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  6. Okamis
     
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    Davvero uno spasso questo testo teatrale. Commentarlo però non è facilissimo (quanto meno al pari degli altri racconti), visto che si tratta di una serie di dialoghi.
    Visto il lettore, pardon, lo spettatore di riferimento, direi che la morale un po' semplicistica ci può stare. Piccola domanda: ma i vostri bambini capivano tutti i passaggi in dialetto? Ogni tanto io mi perdevo XD
    Tranne poi la svista Tepes/Taper, tra l'altro già segnalata, non ho trovato altri errori, nemmeno dal punto di vista della punteggiatura (ma di solito su questo punto tendo a non fare molto caso durante la prima lettura, quindi io non conto molto su quest'aspetto ;) ). Visto il coraggio e l'originalità, è un 3 piano anche per me :)
     
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  7. isotta
     
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    Rispondo a Diz-buster.Lo spettacolo è durato 45 minuti senza intervallo. Volendolo replicare, le lingue straniere si possono tranquillamente interscambiare, oggi è facile trovarle nelle nostre classi multietniche. Il dialetto spoletino può tranquillamente diventare italiano perfetto, ma certo, così è più divertente!Però la commissaria siciliana, ad esempio, voleva essere un po' Montalbano, e la signora è siciliana veramente.Ma io ho costruito la storia prima sugli attori, poi sui personaggi. Gliel'ho cucita addosso, si può dire.Picculinu, il maggiordomo, è un signore alto più di due metri! La fatina flik, è una deliziosa filippina minuscola e bellissima, con i capelli neri lunghi fino alla vita! La gatta poi, è una giovane mamma con due occhi azzurrissimi, da gatta, appunto!Sul linguaggio, certamente ha i ragione, ma per far capire a tutti, volendo fare le cose fatte bene, ho stampato (a mie spese, bada bene) il libriccino per tutti! Le più contente, come puoi immaginare, sono state le insegnanti.
    Scusa la risposta lunga, ma è stata una gran bella esperienza, e molto, molto faticosa...
     
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  8. Daniele_QM
     
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    Che carino.... :D
    allora, la sceneggiatura teatrale non è un vero e proprio racconto, per cui non riesco a valutarlo alla stessa stregua... gli do un 3 per la semplicità e la dolcezza che traspare da questi personaggi volutamente impostati per piacere ai bambini - vedi il dialetto e le ispirazioni a figure cliché horror e favolistiche (fatabuona, befana, frankenstein, dracula, ecc.).
    Dev'essere uno spettacolo molto carino da vedere!! :D
     
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  9. avva_necate
     
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    Ciao Isotta! :)

    E' stata una bella lettura, ma non ti do un voto. Questo perché la tua commedia buffa è diversa dai racconti a livello di struttura (presenza di didascalie e frasi esterne alla narrazione ecc.) Per me sarebbe come valutare due tipi di storie completamente diverse (la commedia, orientata al teatro, e i racconti), non saprei farlo, ecco.
    Mi dispiace. :) In ogni modo i personaggi sono rifatti con originalità e anch'io scommetto che la resa finale deve essere stata parecchio divertente.

    Stefano
     
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  10. Diz-buster
     
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    CITAZIONE (isotta @ 4/8/2008, 21:57)
    cut...Ma io ho costruito la storia prima sugli attori, poi sui personaggi. Gliel'ho cucita addosso, si può dire.Picculinu, il maggiordomo, è un signore alto più di due metri! ...........

    Questo aggiunge molto altro valore.
    Chiaramente leggere senza vedere il tuo lavoro in scena ti penalizza al 50% in un concorso letterario..... ;)


     
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  11. Cadena
     
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    Ciao Isotta :XD: !
    Mi spiace non poter fare un commento decente...ma non mi intendo di testi teatrali e i dialetti mi hanno messo leggermente in difficoltà :down:...comunque ho trovato la sceneggiatura originale e simpatica davvero, anche se devo ammettere che non l'ho letta tutta, per mancanza di tempo.
    Continua così! (però, la prossima volta, ti prego evita i dialetti... :nghe:)
    Bacio!
     
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10 replies since 1/8/2008, 20:50   407 views
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