La voce contro la stronza
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La voce contro la stronza

scemenza

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  1. HeLLVaMpYR
     
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    Volevo scrivere un racconto apposta, ma non ho fatto in tempo. Ho pensato di riciclare questo, ma non ho fatto in tempo lo stesso e in più il forum mi ha sballato tutta la formattazione. :asd:
    Dadass, mi rimetto al tuo giudizio, se posso gareggiare lo stesso, sistemo tutto per bene, altrimenti puoi nuclearizzare il mio post e mi ripropongo il mese prossimo (con un altro racconto, non con questo :lol: ).

    LA VOCE CONTRO LA STRONZA

    La macchina non dava segni di vita. Forse perché faceva un freddo boia. Forse perché perfino quel rottame aveva capito che non stavamo partendo per una gita di piacere.
    Feci ricorso al mio infallibile rituale: la bestemmia. Il motore, magicamente, iniziò a tossire. Falso allarme: il catorcio si spense dopo pochi secondi. Sconsolato, mi passai le mani tra i capelli, sospirando. Inutile cercare il guasto, mai saputo un accidente di automobili e meccanica. Mi sarebbe stato più facile capire la teoria della relatività di Einstein, probabilmente. Presi il telefonino dalla giacca, ma bestemmiai di nuovo quando mi accorsi che non c’era segnale. D’altra parte era abbastanza logico, visto che ero sperduto in mezzo a una strada di montagna. Feci l’unica cosa sensata che mi era rimasta da fare: uscii dall’auto e mi allontanai a piedi, sperando di cogliere un punto in cui il cellulare avesse un minimo di ricezione. Mentre camminavo, continuavo a rimuginare e maledire quel deficiente di Oscar, al diavolo lui e il suo cazzo di chalet. Poi però me la presi con me stesso: in fondo se avevo accettato di andare era solo perché ci sarebbe stata anche Anna, quel fine settimana. La parte forte del mio ego disse che ero un coglione a star dietro a una stronza che più di una volta mi aveva dato buca. La parte debole reagì, sostenendo che lei era il meglio. La parte forte stava per controbattere, quando mi accorsi che lungo la strada c’era una deviazione sulla sinistra, un viottolo sterrato che si perdeva all’interno del bosco. Il mio sguardo vagò tra la vegetazione, finchè non riuscì a individuare quello che speravo: una casa.
    Mi fermai un attimo a pensare, perché la situazione non mi piaceva per niente. Forse avevo visto troppi film horror in cui le case sperdute in mezzo al nulla riservano sempre spiacevoli sorprese. La voce della parte forte gracchiò di non fare l’idiota e di andare a vedere se in quella casa ci fosse un telefono. Non potevo certo continuare a macinare chilometri sperando di trovare aiuto o che un ripetitore mandasse segnali radio per misericordia divina. Concordai con la voce, purtroppo aveva tutte le ragioni. Mi incamminai, sperando di non dovermene pentire, perchè la strana sensazione non mi aveva abbandonato: era come se il mio cervello si sforzasse di mettere a fuoco un elemento, qualcosa di molto importante. Lo ammetto, non sono mai stato un fegataccio, semmai proprio il contrario. Il mio carattere non tradì la sua essenza: mi schizzò il cuore in gola quando sentii un rumore di catene. Mentre il cuore continuava a pompare a mille, mi guardai attorno, tendendo le orecchie. Ancora quel rumore. Più forte e spaventosamente reale.
    «Ehilà!» urlò qualcuno.
    Ma Cristo! Sobbalzai come un capra di montagna, pronto a squagliarmela di gran carriera. Dagli alberi sbucò fuori un uomo, sorridendo. Fece un cenno con la mano per salutare. Nell’altra mano stringeva in effetti una catena. Guardando meglio, notai che attaccata alla catena vi era una tagliola. Probabilmente il vecchio – dimostrava una sessantina d’anni, a occhio e croce – stava tendendo trappole in giro per acchiappare qualche volpe. Mi calmai, mentre il vecchio si avvicinava.
    «Salve» dissi.
    «Che succede, giovanotto? Che ci fai qui in giro?»
    Gli spiegai il mio problema, senza giri di parole. Mi guardò, inarcando un sopracciglio. Speravo non pensasse che fossi un malintenzionato.
    «Non c’è problema», disse infine «puoi telefonare da casa mia.»
    Sollevato, lo ringraziai di cuore.
    «Figurati. Si sta facendo buio e non puoi certo andartene in giro, visto che non c’è anima viva nel raggio di quindici chilometri.»
    Lo ringraziai di nuovo e ci stringemmo la mano, presentandoci. Carlo – così si chiamava – abitava con la moglie in quel posto dimenticato da Dio da quasi vent’anni. Solo di tanto in tanto scendevano in paese – che era distante circa quindici chilometri, per l’appunto – per far compere, naturalmente. Domandai se in paese ci fosse un meccanico che potesse muoversi subito per accomodare la mia macchina.
    «Ma certo. Giuseppe è un mio amico, ci parlo io. Se non è nulla di grave, te la sistemerà in men che non si dica, altrimenti dovrà rimorchiarla fino alla sua officina, giù in paese.»
    Bestemmiai mentalmente per l’ennesima volta. Se la seconda opzione di Carlo si fosse avverata probabilmente mi sarei dovuto fermare chissà quanti giorni in attesa della riparazione, dando addio al fine settimana in chalet.
    Hai visto? – disse severa la parte forte del mio ego – Così impari ad andar dietro a quella stronza.
    Touchè.

    «È una vecchia casa», disse Carlo «ma le fondamenta sono solide, non crollerà tanto facilmente.»
    Mi limitai ad annuire. Non erano certo le crepe sulle pareti che mi spaventavano. Non saprei come spiegarlo, ma quella casa aveva qualcosa di lugubre, di vagamente sinistro. Ma in quel momento la paura di fare una figura di merda e di rimanere bloccato in mezzo al nulla prevalse sul desiderio di tagliare la corda.
    Entrammo.
    Per un momento avevo anche pensato che la moglie di Carlo fosse una megera degna di una casa come quella, ma mi sbagliavo. La signora Franca era una donna simpatica e dimostrava meno dei sessantadue anni che diceva di avere. Sbrigati i convenevoli, Carlo mi fece cenno di seguirlo. Andammo in soggiorno, dove c’era il telefono. Nonostante l’andamento delle cose, permaneva in me quella strana sensazione che ci fosse qualcosa di storto, fuori posto. Cercai di non agitarmi, sorridendo a Carlo che nel frattempo era riuscito a rintracciare Giuseppe.
    «D’accordo, Giuseppe, ti ringrazio. Si, a dopo, ciao.»
    Carlo appese la cornetta. Era tutto a posto, Giuseppe sarebbe arrivato prima possibile.
    Stavo per ringraziare il vecchio, quando mi resi conto, troppo tardi, cosa c’era che non andava.
    Sono una grandissima testa di cazzo! – pensai, prima di perdere conoscenza.

    Ricordavo vagamente quel che era successo dopo. Come sempre, del resto, quando mi capita di trasformarmi.
    Mi svegliai la mattina seguente, nudo e accucciato vicino al caminetto del soggiorno. La vista del cadavere di Carlo – o meglio, di quel che ne restava – mi fece vomitare all’istante. Piansi, ripulendomi alla meglio la bocca con il braccio. Come potevo essere stato così deficiente da dimenticare che quel fine settimana ci sarebbe stata la luna piena?
    Perché sei uno zerbino – sentenziò la voce forte – Hai sentito il nome “Anna” e non hai capito più un cazzo.
    Voce di merda, ha sempre ragione.
    Notai una scia di sangue sulle scale che portavano dal soggiorno al piano superiore. Probabilmente, la signora Franca aveva cercato di scappare di sopra. Non avevo il coraggio di andare a guardare, era già un miracolo che non fossi svenuto vedendo i resti del povero vecchio.
    Che cazzo, fossi stato un vampiro almeno non mi sarebbe toccato ritrovare ogni volta gente a brandelli. Cadaveri pallidi, al più, ma comunque interi.
    D’un tratto, ricordai qualcos’altro. Qualcuno che bussava con insistenza. Chiusi gli occhi, bestemmiando a tutto spiano: avevo fatto fuori pure Giuseppe, che non immaginava certo che ad aprirgli la porta sarebbe stato un lupo mannaro. Di bene in meglio, mi ero pappato l’unico meccanico nel raggio di chilometri e chilometri.
    Ero nei guai: impossibile chiamare la polizia e raccontare una storiella, c'erano troppi indizi a mio sfavore per pensare di poter gabbare qualcuno. Non era nemmeno possibile ripulire la scena e nascondere i resti di quei tre. Primo, perchè avrei continuato a vomitare; secondo, c'era sangue dappertutto: sul pavimento, sui mobili, sulle tende. Ci sarebbe voluta un'intera impresa di pulizie. L'unica soluzione logica era di battermela, e alla svelta anche, ma la mia auto era in panne. Gli sbirri l'avrebbero trovata e non ci avrebbero messo molto a fare due più due.
    Sveglia, imbecille. Lo sai bene che c'è un'altra soluzione – disse la solita voce.
    Dovevo arrendermi all'evidenza, purtroppo. Potevo solo far perdere le mie tracce e crearmi una nuova identità in un altro posto, come in passato. Non era tanto questo a pesarmi, quanto il fatto che così facendo avrei perso definitivamente Anna. Non si rinuncia a cuor leggero alla donna della propria vita, no?
    Infatti non puoi. Dille tutto e portala via con te – suggerì la voce debole.
    Come no, sarà felice di vivere il resto dei suoi giorni con un mostro che un giorno potrebbe sbranarla senza volerlo – replicò la controparte.

    La luna piena stava spuntando tra le nuvole.
    Avevo preso la mia decisione: fuggire e ricominciare.
    Senza Anna.
    Cercai di non pensarci, di non darla vinta alle lacrime che insistevano per colare lungo le guance.
    Non vedevo più un futuro senza quella ragazza.
    Coraggio – tentò di consolarmi la vocina – L'amore che hai ti aiuterà ad andare ancora avanti. Il tuo cuore non smetterà mai di battere per lei.
    Beh, nemmeno la stronza smetterà di battere – rispose sghignazzando la voce forte.

    Edited by HeLLVaMpYR - 13/8/2008, 15:53
     
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  2. kiwi65a
     
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    A me questa scemenza è piaciuta. Anche se io lo avrei strutturato in modo più ambiguo, con un finale a sorpresa (lo so che sono fissato!)

    Comunque, 3.
    Ciao
    Piero

    PS ti sei scordato di votarti!
     
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  3. HeLLVaMpYR
     
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    Grazie Piero ^_^
    Se il gatto con gli occhiali mi da l'ok, sistemo anche formattazione e parti corsive, che così com'è è na schifezza.
     
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  4. federica68
     
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    Ciao Gabri
    SPOILER (click to view)
    ho trovato il tuo racconto abbastanza carino, lo stile è scanzonato il giusto, e il finale a sorpresa non mi manca, se devo dirla tutta... secondo me sta bene così.
    Solo c'è una cosa che non mi convince: se lui è un lupo mannaro, e abbastanza incazzato di esserlo, secondo me è poco verosimile psicologicamente che si sia dimenticato che ci sarebbe stata la luna piena proprio nel week end che pensava di passare con Anna. Per quanto fosse fuso per lei, non credo che avrebbe corso il rischio di sbranarla. Forse la prima cosa che avrebbe controllato appena saputo che ci sarebbe stata lei sarebbe stata proprio la fase lunare... quello è il problema della sua vita, specie se dici che ha già cambiato identità qualche volta, non deve essere proprio una passeggiata per lui convivere con questa cosa. Inoltre non lo descrivi come un cinico indifferente, anzi! per cui credo che in una situazione del genere sia il suo chiodo fisso, tutta la sua vita è in funzione delle fasi lunari, fa o non fa delle cose in base a loro, esce o non esce, dà o non dà degli appuntamenti, ecc. Dovrebbe averle stampate in testa, le fasi.
    Non so se riesco a spiegarmi, sarebbe come se un diabetico si dimenticasse che non può abbuffarsi di torta alla crema, ecco.
    Nonostante tu classifichi come "scemenza" questo racconto, credo che ne guadagnerebbe lo stesso se questa parte fosse più verosimile.

    Potresti provare a lavorare un pochino su questa parte. Non so cosa suggerirti, per la verità, perchè non sono un'esperta di licantropi, però. Ma mi pare che le capacità non ti manchino...
    Così, gettato il sasso e nascosto la mano, :asd: passo alla macchina dei voti.
    Sono indecisa tra 2 e 3.
    3 per lo stile e il resto, 2 per quello che ti ho detto, e che mi pare far vacillare tutta la struttura della trama. (Ripeto, non sono un'esperta di licantropia e affini, potrebbe anche essere tutta una fisima mia. Non so se i licantropi si dimenticano di esserlo, cioè. Anche se da quello che dici lui lo sa e sa di essersi dimenticato della luna piena, quindi è per questo che mi sono lanciata in questa filippica).

    Per questa volta metto un 2, va, perchè ho come l'impressione che tu possa fare molto di più anche con una "scemenza".

    Un bacio.
    F

    Edited by federica68 - 13/8/2008, 10:04
     
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  5. tar-alima
     
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    Ciao Gabriel.
    Ho trovato piacevole lo stile, e anche la trama non è male, però alcune cose non mi hanno convinta.
    Difficile credere che un mannaro si scordi la luna, come diceva Federica. Poi l'insistenza su questo grande amore della sua vita che è un'emerita stronza mi fa strano; che io sappia, di solito un uomo che corre dietro a una stronza non la vede come l'angelo della sua vita, ma come una sfigata che lo attizza e basta.
    Alcuni accostamenti mi impediscono di provare sentimenti forti, ad esempio horror-humour, oppure dolore profondo (le lacrime)-battuta sulla zoccola. Questo però può essere un mio limite. Mi piace emozionarmi; se la lettura mi passa in superficie, non la vedo di buon occhio.
    La padrona di casa non avrebbe detto al primo estraneo arrivato di avere sessantadue anni; per di più definire "il vecchio" uno sui sessanta mi pare un po' eccessivo... Se mi guardo intorno, non corrisponde molto alle persone che conosco in questa categoria.
    E' un po' troppo calcato il fatto che al protagonista la casa appaia lugubre etc; a vederlo tanto ribadito mi ero già convinta che il colpo di scena andasse cercato altrove, ma credo che il tuo scopo fosse l'opposto, cioè fuorviare il lettore per mollargli la sorpresa finale.
    Bella battuta alla fine, comunque, e simpatico l'insieme, nonostante le perplessità.
    Voto 2, nel caso ti accettassero fuori tempo.
     
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  6. dadax70
     
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    Sì, il termine è alle 00.00 e tu hai sgarrato. Ho sentito il monolito e dice che accetterà il tuo racconto solo se sacrificherai al suo altare una teglia di Lasagne e un intero porcello arrosto.

    Per quanto riguarda le modifiche al testo, essendo questo considerato come una sorta di laboratorio, possono essere apportate fino al 20, termine in cui i giudici prenderanno in considerazione il racconto.
     
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  7. avva_necate
     
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    Ciao Gabriel.

    Il raccontino scorre liscio, gradevolmente e senza intoppi, forse un po' troppo. Certo, non è proprio una storia con un suo sviluppo, tutto si basa su un colpo di scena, ma per come l'hai montato e per la lunghezza del racconto, direi che non è affatto malvagio. Il mio voto sarebbe un 2 e 1/2 secco, non di più, perché comunque la scena della casa sperduta (anche se "invertita") mi suona un po' troppo sentita, tutto è funzionale ma un po' troppo evanescente, e alla fine non mi rimane granché dalla lettura. Ho notato un "si" al posto di "sì", un "finchè" al posto di "finché". Inoltre usi per le battute sia la linea che i caporali, sebbene usi la linea solo per il pensiero e la vocina.

    Stefano
     
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  8. HeLLVaMpYR
     
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    Grazie Dadax, sacrificherò quanto chiesto dal Monolito. :imploro:

    @fede & grazia (oddio, pare un messaggio di carità cristiana :asd: ): provo a rispondere ai dubbi di entrambe. Intanto grazie per aver commentato. Questo racconto l'ho impostato a la silente, in maniera ironica e facilona. Il protagonista è quindi un beneamato coglione, che sa di essere un licantropo e comunque se ne dimentica (difatti si lamenta di non essere un vampiro perchè ogni volta si ritrova con gente fatta a pezzi, e si dispera perchè per l'ennesima volta deve cambiar posto). Proprio perchè è dipinto come un ingenuo imbecille mi sembrava di non eccedere nel suo amore per Anna, mettendo anche le due "voci" nella sua testa per giocare su tutta la situazione. Di solito anche io preferisco leggere/scrivere horror grondanti sangue con tanto di sorpresone finale, in questo caso mi sono limitato a divertirmi con le prime cose che mi sono passate per la testa, senza forzare, per non sfociare nel patetico. Non so se sono effettivamente riuscito a trasmettere la giusta "atmosfera" al racconto, però mi sa che qualcosa va di certo limata. Il discorso che riguarda la casa, invece, è proprio quel che sembra: un tentativo di distogliere l'attenzione in vista della (piccola) sorpresa licantropica.

    @stefano, grazie anche a te. Per quel che concerne linee e virgolette non si capisce molto bene, perchè "travasando" il racconto sul forum sono spariti i corsivi (ora provvedo, comunque). :)
    p.s. concordo con te che il racconto sia evanescente. L'intento era quello di divertire un po' (come mi sono divertito io a scriverlo), senza troppe altre pretese. Ma è ovvio che non sarà mai una pietra miliare della letteratura come i racconti di silente. :fischio:

    Edited by HeLLVaMpYR - 13/8/2008, 16:02
     
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  9. federica68
     
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    CITAZIONE (HeLLVaMpYR @ 13/8/2008, 15:46)
    CITAZIONE
    @fede & grazia (oddio, pare un messaggio di carità cristiana :asd: ):

    :woot: !
    :lol: :lol:
     
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  10. Jakken
     
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    Ciao Hell :D
    SPOILER (click to view)
    Il buono è lo stile, il taglio che hai dato al racconto. Non cambierei nulla.
    Il cattivo è il discorso "luna", soprattutto se rapportato alle considerazioni sul cambio d'identità, ecc...
    Insomma, son cose che ha già vissuto e non dovrebbe ricaderci tanto facilmente.
    Possibile altra strada: lui non si è mai trasformato. Per una qualche ragione (che potresti approfondire in un seguito) il suo corpo è pronto solo ora alla mutazione. Capita quel che capita... ed è la prima volta che si ritroverà a dover ripulire; tra vomito, domande, decisioni. Il finale sarebbe aperto, il racconto più lungo, e via così...
    ;)
    Voto:2
     
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  11. Daniele_QM
     
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    Beh, divertente, senza dubbio... carino il gioco di portare il lettore fuori pista lasciando intendere che il nostro amico possa finire in una trappola di qualche mostro o serial-killer.... e poi esa fuori che è un lupo mannaro "idiota"!! :D
    Però condivido le perplessità circa la troppa "ingenuità" con cui si scorda di essere in piena fase di luna piena... per quanto imbecille possa essere, ha ragione federica... è il problema più grande della sua vita, anzi regola la vita stessa nel suo caso... non se lo può scordare... tutt'al più potrebbe venir fuori che finora è sempre riuscito a controllarsi ma stavolta no - eccitato dall'aroma del profumo della sessantuaduenne? :D :D :D
    Gli do un 2 perché per dare a 3 in su credo ci sia bisogno di un pathos diverso... più incisivo e coinvolgente.
     
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  12. bravecharlie
     
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    e con questo li ho letti e commentati tutti questo mese :)

    anche il mio voto è un due. Divertente il colpo di scena "a capovolgimento", così come la battuta finale, mi lascia invece dubbioso il fatto che lui, licantropo da tanto tempo, si dimentichi di una notte da luna piena. E poi: lui è dentro la casa quando si trasforma, e non vede direttamente la luna. come fa dunque a trasformarsi? (mi pare, anche se non ne sono sicuro, che i licantropi debbano comunque guardarla, o no? :blink: ).

    ciao e alla prossima :B):
     
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  13. HeLLVaMpYR
     
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    Grazie per i commenti, ragazzi. :D
    In effetti, l'intento era di rendere il protagonista un ingenuo idiota, ma forse ho calcato troppo su questo aspetto. In ogni caso, vedrò di rimetterci mano, non si sa mai che possa uscirne qualcosina di buono.

    @brave, hai ragione per quanto riguarda la luna, ma ho omesso anche il più piccolo accenno per evitare di "bruciare" la sopresa licantropica. Dovrò trovare un compromesso accettabile per tappare la falla che hai notato. :)
     
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  14. Okamis
     
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    Eccomi qua, giusto in tempo per l'ultimo voto dell'ultimo giorno utile :)
    Dunque, lo stile mi piace. Scorrevole e divertente al punto giusto. Tuttavia la storia non mi ha fatto impazzire. Il colpo di scena è talmente repentino da non sembrarmi giustificato, anzi mi è apparso quasi come un deus ex machina (e personalmente odio i deus ex machina). Se rivisto (magari dando maggiori indizi all'inizio, così da aumentare la tensione, mantenendo tuttavia uno stile ironico) potrebbe uscirne fuori qualcosa di buono. Così com'è, il mio voto è 2 :(
     
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  15. bravecharlie
     
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    CITAZIONE
    Dovrò trovare un compromesso accettabile per tappare la falla che hai notato.

    potrebbe semplicemente esserci una finestra aperta nella casa, e da lì lui potrebbe vedere la luna...
     
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16 replies since 12/8/2008, 23:04   262 views
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