Quaranta
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Quaranta

di Piero Mattei, 3.600 battute

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  1. kiwi65a
     
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    Quaranta

    Che freddo avevo stamattina, Ale. Solo tu puoi capirmi. Sono andata in cucina e ho guardato fuori, attraverso la porta a vetri. Pongo scodinzolava. Sa bene come lo tratto, io. Altro che la stronza.
    Ho guardato sulla tavola. Stamattina sopra c’era un settantadue, nel vasetto bianco e verde. E poi un ottantadue, nel bicchiere, con un po’ di caffè.
    Ho chiuso gli occhi. Vedevo solo il quaranta. Nero, sullo sfondo rosso.
    Tu sai come sono. Appena sveglia sono sempre incazzata. Il signor ottantadue e il suo amichetto settantadue sono volati nel cesso. Dura come il marmo, Ale!
    Già che ero in bagno, l’ho fatto, Ale.
    Quarantaquattro. Merda. Ma tu come hai fatto a scendere?
    Mia madre era uscita. Oggi polpette, Ale. Mi ci gioco quello che vuoi. Come faccio? Saranno ottocento, se va bene.
    Sono tornata in camera. Ho messo il riscaldamento a palla. Mi sono ranicchiata vicino al termosifone, sotto la coperta e con il phon acceso al massimo. L’ho inventato io, questo sistema contro il freddo. Che ne dici, Ale?
    Ho acceso la tele. A quell’ora non c’è niente, solo cartoni e pubblicità. Però c’era quel programma sulla collezione primavera-estate. Che cazzo, Ale. Ma le hai viste?
    Ho dovuto cambiare canale. E lì dolci, cioccolata! Lo stomaco mi stava facendo male.
    Ma capita anche a te, Ale? Non credo. A te no. Non ti viene mai in mente di andare in cucina. Dovrei bere un cucchiaio di aceto, come fai tu, per farmi passare questa voglia.
    Anzi. Mi prendo un lassativo. Ecco, ottima idea, ho pensato. L’ho comprati l’altro ieri, ne dovrei avere ancora. Mi fanno un po’ male alla pancia, ma almeno non penso ad altro.
    Niente. L’ho finiti.
    Quaranta.
    A un certo punto mi sono svegliata. Sai quando ti guardi in giro e dici dove sono? Mi girava la testa. Che cazzo ci faccio in cucina, mi sono chiesta.
    Mi sono guardata le dita. Poi sul tavolo. Ale, se mi avessero dato una coltellata, non avrebbero trovato neanche un po’ di sangue.
    Davanti a me c’è solo il barattolo di nutella, vuoto.
    Ale! Ma hai visto che cazzo ho fatto? Ale, mi devi aiutare, non ce la posso fare da sola! Sei o no la mia socia?
    Sono corsa in bagno e mi sono infilata lo spazzolino in gola. Quella merda alla nocciola non mi avrà, ho pensato.
    L’ho vista la chiazza rossastra. All’inizio mi faceva paura. Adesso so bene che è buon segno. Significa che è uscito tutto. Pensa che prima che tu me lo spiegassi mi sembrava la buccia di una mela. Ma sarò scema o no?
    Poi quando vomito mi sento bene. Mi sento come Dio. Ho il controllo. Decido io.
    Mi sono rimessa sotto la coperta con il phon. Mi sentivo stanca, Ale. Mi sono appisolata.
    A un certo punto, la voce della troia mi ha svegliato. Indovina un po’? Mi ha comprato le polpette!
    Vaffanculo. Tanto anche queste se le mangia Pongo.
    Ma come facevi tu a metterti nuda davanti allo specchio e a mangiare lentamente? Non avevi freddo?
    Chissà se quando una muore sente questo freddo.
    Ma che mi viene da pensare! Tra qualche giorno starò benissimo. Sarò bellissima! Anzi, ora mi alzo e vado a correre. Almeno un ora. Mi copro per bene e mi faccio cinque volte il giro del parco. Milleduecento. Milleduecento calorie in meno. Poi oggi pomeriggio ti vengo a trovare.
    Quella troia mi ha nascosto la tuta. Dice che la devo smettere di andare al parco tutti i giorni, che è pericoloso.
    Che bello infilarsi i pantaloni senza doverli sbottonare, Ale, avevi proprio ragione. Poi oggi pomeriggio ti vengo a trovare. Vengo a vedere come fai a non mangiare, con tutti quei dottori intorno. Solo io lo so cosa ti serve, Ale. Ma perché non ci lasciano in pace?
    Quaranta chili. Taglia trentotto. Ancora qualche giorno, Ale.
     
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  2. Okamis
     
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    Gran bel pezzo, Kiwi. Ci ho messo un attimo a capire dove saresti andato a parare (diciamo alla scena della nutella). Però nel leggere quei "l’ho" mi è venuta una piccola orticaria, ma suppongo che abbia inserito volutamente questo errore, quindi "l'ho" accetto ;) Solo una cosa non ho ben chiaro: il settantadue e l'ottantadue a cui accenni all'inizio sono calorie?

    Ah, dimenticavo... voto 4 :)
     
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  3. kiwi65a
     
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    SPOILER (click to view)
    Esatto. Settantadue, uno yogurt magro e ottantadue un bicchiere di latte, senza zucchero.
    Grazie comunque.
    Ciao
    Piero
     
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  4. stefko01
     
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    Mi è piaciuto, sia per la brevità, sia per la crudezza, sia per i passaggi più criptici (come il significato dei numeri, che si svelano pian piano, o le polpette) che devono essere interpretate dal lettore. Penso che si possa considerare un racconto per ragazzi, visto che tratta di un probelma tipico dell'adolescenza (o almeno che solitamente prende avvio in quegli anni). Pulito anche da un punto di vista formale.

    L'unica nota (è un'opinione personale che puoi tranquillamente trascurare) è di carattere generale sul tono del racconto. Io apprezzo quando un tema tragico (come quello rappresentato) viene visto da una prospettiva meno drammatica. Forse bastava una battuta, magari sulla figura della madre. Non so.

    Ma al di là di questa (opinione soggettiva) il racconto è ben costruito e prende bene nella lettura, quindi merita una votazione alta, tra il 3 e il 4. Forse più vicino al 3, non me ne volere se arrotondo per difetto.

    Ciao,
    Stefano
     
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  5. giobuzi
     
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    Racconto intenso. Compresso, forse fin troppo. Buon ritmo sincopato. Ma, ripeto troppo breve. Non c'è molto respiro. A parer mio, andrebbe ripreso e sviluppato in qualcosa di più approfondito. Gli ingredienti ci sono tutti.
    Voto 2
     
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  6. federica68
     
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    Ciao Piero
    un bel racconto, un ritmo incalzante, ben costruito, secondo me. Criptico il giusto, anche se con qualche ripetizione del nome "Ale" di troppo, come qui:
    CITAZIONE
    Dura come il marmo, Ale!
    Già che ero in bagno, l’ho fatto, Ale.
    Quarantaquattro. Merda. Ma tu come hai fatto a scendere?
    Mia madre era uscita. Oggi polpette, Ale.

    Mi è piaciuto anche come hai affrontato il tema, dal punto di vista della ragazza, molto efficace secondo me


    voto 4
     
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  7. niwad
     
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    ottimo stile, buona la struttura, e con struttura intendo la forma "discorso diretto-confidenziale". A differenza di Giobuzi il ritmo sincopato mi ha lasciato perplesso: ho dovuto leggere una seconda volta per capire bene il filo del tutto, e come dice lui, è un racconto che può continuarsi... ma non necessariamente.
    Una postilla sulla forma:
    CITAZIONE
    Sai quando ti guardi in giro e dici dove sono?

    meglio "dove sono" in corsivo o dopo due punti e tra virgolette

    in definitiva mi è piaciuto e mi ha fatto empatizzare con la protagonista, nonostante la divergenza di pensiero, ma per via del ritmo sincopato che mi ha fatto inciampare e di una prudenza generale che sto tenendo, mi fermo al 3 abbondante, senza tirare per darti un 4.
     
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  8. Paola_Milli
     
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    Non ho letto i commenti degli altri ;)
    SPOILER (click to view)
    Ti parlo dal punto di vista di una che i disordini alimentari li ha passati tutti, aimè.
    L'ossessione per il cibo/non cibo ti porta a fare cose impensabili, ti incastra la mente in pensieri ossessivi circolari che ruotano tutti intorno al dolore che si sente dentro.
    Puoi accantonarli per un po', ma sono sempre lì, in agguato e se abbassi le difese, sei fregata.
    Questa ossessione per le calorie c'è nel tuo racconto, e ben descritta, come l'ossessione del correre per smaltire, del fregare gli altri in modo che non si accorgano.
    Forse hai concentrato tutto in pochissime righe che, a loro volta, non danno respiro, ma non credo che sia un male.
    Quindi:


    Voto: 4
     
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    SPOILER (click to view)
    Ammetto che ho dovuto (voluto) rileggerlo per andare a chiarire i particolari dopo la rivelazione finale, che in effetti si intuisce più o meno al lassativo. In effetti i vari conti tornano e non ci sono discrepanze di nessun genere e le varie parole o frasi criptiche vanno a posto. Ottimo.

    Lo stile è volutamente ossessionato e cantilenante e viene reso bene. Quel continuo ripetere di Ale è forse eccessivo; forse in qualche caso servirebbe trovare una variante (come hai fatto con un "socia" a un certo punto). Eppure il ritmo c'è, le immagini e i particolari pure. La scena è lucida, vivida.
    Forse qualche particolare in più nel finale.
    Ma non va a scuola?

    Ti dirò una cosa in tutta sincerità: il tema e la follia (e tutto il corollario esteriore che c'è dietro) mi da fastidio, mi da talmente fastidio che vorrei cercare qualcosa per smontarti il racconto... ma non riesco proprio a trovarlo.
    Quindi voto 4 (non larghissmo, ma ci sta...).


    VARIE
    -"Niente. L’ho finiti." Dovrebbe essere "Niente. Li ho finiti."

    -" Ale, se mi avessero dato una coltellata, non avrebbero trovato neanche un po’ di sangue." Questa frase non l'ho capita. Intende dire che non ha più sangue (ma allora vorrebbe dire che si rendo conto della sua situazione) o che è talmente fuori che non si accorgerebbe della ipotetica coltellata altrui?


    P.S. Ho letto gli altri commenti. Secondo me (cioè io) non è per ragazzi e non sono sicuro che chi è dentro il problema lo capisca e non lo veda invece come uno sprone nella sua lotta. Però è un'idea mia...
     
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  10. VdB
     
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    Il mio voto è tre.
    Questo racconto ti sta dando le soddisfazioni che merita(i). ;) È crudo, esplicativo ma allo stesso tempo un po’ troppo “didascalico”. Per questo non mi sento di dargli quattro, anche se è un tre abbondante.
    Di seguito gli elementi di critica:

    SPOILER (click to view)
    Ho avuto a che fare con il problema (non io ma una persona a me cara, quando cercava di venirne fuori). Nulla da eccepire sul modo di descrivere i "fatti", trovo che hai voluto fare una sintesi degli accorgimenti di chi soffre questa malattia e lì ti sei fermato, manca qualcosa (forse è il limite dei caratteri che ti sei imposto che di più non consentiva) però io la protagonista non la sento “reale”. Non so bene come spiegarlo ma il corpo "scheletrico" c’è, gli manca però l’anima. (insomma non trovo anche solo l'accenno al disagio che scatena la malattia, se c’era quello, per me allora c’era anche il quattro).


    Due piccolissimi appunti:
    SPOILER (click to view)
    Refuso
    CITAZIONE
    ranicchiata

    CITAZIONE
    Anzi. Mi prendo un lassativo. Ecco, ottima idea, ho pensato. L’ho comprati l’altro ieri

    Toglierei “ho pensato”. Oltretutto ti incasina un po’ i tempi verbali del periodo.
    Ps condivido l’opinione sull’uso eccessivo di “Ale”

    Ciao
    Ps Complimenti! Stai proprio andando alla grande
     
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  11. Jakken
     
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    Ciao Kiwi - se mi ripeto, abbi pazienza. A quest'ora non mi metto a leggere tutti i commenti.
    SPOILER (click to view)
    Commento questo racconto con un filo di tristezza, perché ho un'amica proprio in questa situazione. 38 kg, e non scherzo.
    I disturbi dell'alimentazione, visti da fuori, paiono sempre folli. «Quella/quello è pazza/o... va come si sta conciando!"
    Il problema è che quelle persone (ragazzi per lo più) si guardano allo specchio e si vedono sbagliati, troppo grossi, fuori dagli schemi. E poi c'è tutto un discorso legato al passato del/della malato/a. Insomma, quasi mai è un solo fattore a determinare lo stato che hai descritto nel racconto...
    ... e lo hai fatto piuttosto bene. Qualcuno potrebbe dire che è troppo poco quel che hai scritto. Ma tu non non volevi - per come ho percepito il racconto - farci sapere chi era lei, Ale e la troia; non volevi farci conoscere loro, ma la fase visibile del meccanismo distruttivo di questa malattia. Quella che il mostro che rimane dentro ci permette di vedere. Avresti sbagliato, invece, inserendo e magari gestendo in modo insufficiente quello che ci sta dietro: il disagio, le cause, ecc...

    Quel che mi piace meno è quel "Ale" ripetuto troppe volte. In base alla mia esperienza - purtroppo -, non c'è questo comportamento. La ripetizione esagerata la fa sembrare quasi una folle, e la follia non centra nulla con l'anoressia, la bulimia & Co. Al limite compare proprio negli stadi finali, quando la malattia ha divorato tutto e non rimane che annullarsi definitivamente.

    Calibrerei meglio anche qualche virgola.

    Detto questo sono indeciso, perché poi non so se poi metti mano al racconto. Per me è da 4 solo gestendo meglio quanto fattoti notare. Vorrei firmare sotto un 3,5 ma ho solo un 3...
    Bravo. Ciao ;)

     
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  12. kiwi65a
     
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    Grazie a tutti per i commenti positivi a questo pezzo. Provvederò a fare una piccola revisione, cercando di recepire le vostre osservazioni.
    Ho partecipato a quasi tutte le edizioni di USAM e non mi era mai capitato di ricevere tutti questi "4", tra l'altro qualcuno anche da persone in genere non particolarmente tenere!
    Ho fatto un salto sulla sedia! Sinceramente, non me lo aspettavo.

    Ciao
    Piero
     
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  13. federica68
     
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    SPOILER (click to view)
    te li meriti tutti, credimi ;) almeno secondo me
     
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  14. Giurista81
     
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    Considerazioni Generali
    Idea interessante anche se già utilizzata da altri (parlo di persone che frequentano questi "lidi" o comunque similari). Lo sviluppo non è dei più coinvolgenti specie all'inzio (per fortuna che è un racconto breve) in cui sembra di essere a giocare a tombola (è una battuta, chiaramente), poi verso la fine l'attenzione del lettore viene risvegliata e si comincia a capire dove si va a parare.
    Difficile intervenire sul pezzo, perché così come l'hai impostato c'è ben poco da modificare. Forse, con la medesima idea, si sarebbe potuto impostare una storia più coinvogente, ma tant'è...
    La forma mi pare okay (a parte tutte quelle volte in cui metti il nome dell'amica: ma è proprio necessario?).

    Voto: 2 (anche se ti va stretto).

    Considerazioni Specifiche
    Nelle prime quattro righe utilizzi due volte il termine "stamattina": non sarebbe preferibile sostituirne uno con un sinonimo?
     
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  15. Daniele_QM
     
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    E' scorrevole e prende, ci si domanda che sono tutti questi numeri... ripeti troppe volte "ale" e stranamente ho la sensazione che la soggettiva sia di una persona dall'accento siciliano o napoletano... non chiedermi preché.
    Gli do un 3 perché per arrivare a 4 penso manchi un pizzico di qualcosa sul finale. Chi è Ale più o meno si intuisce però sarebbe stato più completo qualche riferimento alla loro vita privata che non fosse solo il raggiungimento insieme dei 40 kili.
     
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22 replies since 1/11/2008, 20:15   479 views
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