Fiaba
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Fiaba

fiaba nera, di Alfredo Mogavero, circa 32000 battute

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  1. bravecharlie
     
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    iniziamo lo Showdown. beccatevi la fiaba, spero piaccia

    Attenzione: questo scritto ha contenuti destinati a un pubblico adulto. Leggendo di seguito dichiari sotto tua totale responsabilità di avere più di 18 anni. Se terminologia o situazioni esplicite possono offenderti o andare in contrasto con la tua morale, sei pregato di chiudere questo post.



    Edited by bravecharlie - 14/3/2009, 17:03
     
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  2. shivan01
     
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    il tuo è indubbiamente un bel racconto. La prima parte, dove giochi con la casa nel bosco, è veramente di ottimo livello. Avrei lasciato quella dicitura per un altro po', invece di nominare la parola "manicomio" troppo presto. Non perché non si capisse, ma per lasciare quella strana atmosfera che avevi creato. Avrebbe fatto a cazzotti, ma cazzotti buoni, con quello che poi stavi effettivamente raccontando.
    La seconda parte, quando il rapporto tra i due si consolida, e il finale, invece, non mi sono piaciuti molto, devo essere onesto.
    Avresti potuto raccontare un'altra storia, un altro finale, non così granguignolesco.
    Certo, la scelta è tua, perché tua è la storia e il modo di raccontarla. Esprimo la mia opinione.
    Quale sarebbe potuto essere il finale? Boh? A un certo punto mi è venuto il mente "Le ali della libertà", o il solito "miglio verde", ma tu non sei per certi finali.
    Riguardo allo stile, l'ho trovato impeccabile come al solito, magari con un paio di frasi che avresti potuto costruire diversamente. Ma tu non sei uno che le frasi le butta lì a casaccio, le pensi. Quindi non te le segnalo nemmeno. Tutto ok.

    Voto 3, per il finale.

    ciao
     
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  3. federica68
     
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    ciao Alfredo
    il racconto l'ho letto ieri sera ma non ho votato subito perchè ero perplessa

    mi spiego:
    l'inizio mi ha presa subito, l'atmosfera è raggelante il giusto per far capire quello che si deve capire e far venire i brividi, specie pensando che nel castello di Hartheim succedevano davvero almeno i cosiddetti "esperimenti medici"... ero piena di aspettative, conoscendo anche poi il tuo stile mi sono detta: qui non ce n'è per nessuno

    infatti secondo me il punto di forza di questo racconto è nel modo che hai di descrivere l'atmosfera agghiacciante del manicomio, le cose che succedono al lavatoio e nel resto dell'edificio, ecc ecc

    poi sul finale la narrazione prende una strana piega. ho avuto, leggendo, come l'impressione che il finale sia forzato, come spinto nel racconto a forza, come se non c'entrasse molto con il resto, non so come dire...

    ho provato a chiedermi perchè ho avuto questa impressione, e ho pensato che forse è perchè c'è ambiguità su un punto (certo voluta, ma non mi convince)

    voglio dire:
    la ragazza è impazzita o non è impazzita? in certi tratti sembra di sì, in certi tratti sembra di no, al che non si spiega il finale. Se è impazzita davvero ci può anche stare, e va bene. Ma se non lo è, ed è ancora semi-sana come sembra (sembra quasi che lei "voglia" essere pazza) non si capisce perchè debba fare una fine del genere, saprebbe benissimo quello che sta facendo, non penserebbe che si tratti di amore per quanto distorto dalle circostanze ecc ecc, almeno credo


    ho anche una perplessità "tecnica": non credo che uno a cui vengano tolte le ossa come racconti possa vivere più di una mezz'oretta, con tutto il sangue che perde... boh? ad altri l'ardua sentenza, potrei anche aver detto una castroneria

    inoltre la parte in cui dialoghi con il lettore (questa storia finisce male, ecc) interrompe il ritmo. So che nelle fiabe si usa, ma qui non saprei se giova, per me è stato come una secchiata gelida, ho sobbalzato sulla sedia, forse era il tuo scopo, non so, allora è riuscito; ma mi ha catapultato in modo brusco fuori dalla storia, e a rientrare ci ho messo un po'

    sarebbe un 2 1/2, ma metto 3 per l'atmosfera cupa e angosciosa che hai saputo creare all'inizio... molto azzeccata.

    bacio






     
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  4. bravecharlie
     
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    CITAZIONE
    ho provato a chiedermi perchè ho avuto questa impressione, e ho pensato che forse è perchè c'è ambiguità su un punto (certo voluta, ma non mi convince)

    voglio dire:
    la ragazza è impazzita o non è impazzita?

    mi sembrava fosse abbastanza chiaro questo passaggio:

    CITAZIONE
    Non era arrivata lì pazza; lo era diventata dopo i primi tre mesi di permanenza

    CITAZIONE
    inoltre la parte in cui dialoghi con il lettore (questa storia finisce male, ecc) interrompe il ritmo

    sarà, ma nelle fiabe o favole il "direct address to the reader", per dirla all'inglese, è un espediente pacificamente usato. potevo anche non metterlo, ma ne ne sono servito soprattutto per "agganciare" gli episodi del tubo e dell'infarto con la seconda parte della storia.spiacente non ti sia piaciuto...

    CITAZIONE
    ho anche una perplessità "tecnica": non credo che uno a cui vengano tolte le ossa come racconti possa vivere più di una mezz'oretta,

    la durata della tortura non è specificata nel racconto, anzi guendalina esce subito dopo che lui è stato portato nel lavatoio, e l'azione da lì in poi si svolge in tempi molto rapidi. facile intuire che la tortura sia durata ben meno di mezz'ora :)

    grazie comunque per averlo letto :B):

    p.s. non hai messo il voto
     
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  5. federica68
     
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    provvedo! :)

    ciao ciao
     
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  6. niwad
     
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    Sarò io che, come dice una mia amica, sono per l'azione più che per l'introspezione, ma dei racconti tuoi che ho letto questo mi è parso il più debole.
    Non mi ha appassionato più di tanto l'atmosfera, non mi ha fatto impazzire lo stile descrittivo, nè mi hanno detto nulla i personaggi.
    Ho sentito pesantemente enciclopedico il pezzo: "Dorieri, il dottore, e aveva studiato a Francoforte assieme a un collega che di lì a una decina d'anni sarebbe divenuto primo ufficiale medico in un inferno chiamato Auschwitz. Josef Mengele era il nome di quell'uomo, e le sue idee avevano da subito affascinato Dorieri."
    Di tutti i personaggi l'unico che mi aveva colpito era la guardia quando la descrivi la prima volta, poi basta.
    Non voto, per ora, perchè temo che la mia valutazione risulti troppo soggettiva.
    In spoiler qualche osservazione, per lo più problemi con la punteggiatura, ma non te li ha contestati nessun altro, quindi immagino che saprai motivarli.
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    e in più a circondarla c'era un recinto su cui il filo spinato s'attorcigliava come edera assassina ammonendo tutti di non provare a scavalcarlo

    Lungo, soprattutto messo con tutto il resto. Una virgola prima del gerundio?
    CITAZIONE
    e così si era armato di una lima da carpentiere recuperata in un magazzino e di tanta pazienza e aveva segato le sbarre della sua finestra

    indovina di che mi lamento? Dopo carpentiere avrei messo per inciso il luogo del ritrovamento.
    CITAZIONE
    appena toccata terra

    toccato terra.
    CITAZIONE
    e l'avevano visto là immobile e floscio come una coperta,

    "là, immobile..."
    CITAZIONE
    C'erano lucchetti ovunque e letti che imprigionavano, le stanze avevano il soffitto così basso che certe notti sembrava di soffocare in una bara sepolta. Dappertutto aleggiava un tanfo acre e insopportabile di vomito, urina e sudore, da oltre le pesanti porte di ferro arrivavano urla che toglievano il sonno. Alcune di quelle porte avevano una fessura da dove venivano fatti passare i piatti con il cibo e le brocche d'acqua e non venivano aperte che un paio di volte l'anno.

    Sempre punteggiatura, giocati meglio l'elenco.
    CITAZIONE
    Vi si arrivava percorrendo una stretta scala a chiocciola ( o meglio, loro la percorrevano; tu potevi solo lasciarti trasportare ) che s'inabissava

    Perchè gli spazi alle parentesi?! Virgola dopo aver chiuso la parentesi.
    CITAZIONE
    Utilizzando lo scarso vocabolario di cui disponeva suo padre aveva provato a spiegarle

    punteggiatura. E di qui non li segnalo più, gli errori di questo genere.
    CITAZIONE
    Aveva allora chiuso fuori il mondo

    Preferirei un "allora" anticipato.
    CITAZIONE
    – Diventerai anche tu una farfalla – diceva sempre a Guendalina

    Virgola dopo le virgolette. Teoricamente dovresti anche mettere i trattini lunghi, ma vabbè.
     
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  7. Piscu
     
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    condivido alcune delle perplessità degli altri: il racconto è buono, narrato bene, ma si sente una differenza tra la prima parte e la seconda (quando inizia il rapporto tra i due ragazzi). non so quale sia, questa differenza, ma è come se quello che sembrava costruirsi all'inizio venisse lasciato da parte.

    ci sono un paio di aspetti della trama che mi lasciano dubbioso. innanzitutto, mi pare di capire che ci si trovi negli anni 20-30. il ragazzo però dice che i familiari delle sue vittime temano che al processo possano dargli l'infermità mentale. ora, mi chiedo: a quell'epoca esisteva qualcosa del genere? era normale che gli avvocati chiedessero che venisse riconosciuta la pazzia per diminuire la pena?

    poi, il piano e la fuga della ragazza mi sembrano un po' troppo semplicistici. insomma, possibile che in un istituto del genere un qualsiasi paziente fosse in grado di atterrare una guardia?

    insomma, sono indeciso. sarebbe un 2.5, ma la forma e l'atmosfera sono buone, per cui arrotondo a 3.
     
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  8. Okamis
     
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    Aggiungo subito due note a quelle di Niwad, poi passo al commento vero e proprio ;)

    CITAZIONE
    ( o meglio, loro la percorrevano; tu potevi solo lasciarti trasportare )

    Non ci vuole mai lo spazio dopo la parentesi d'apertura e prima di quella di chiusura

    CITAZIONE
    Me lo merito, in fondo,

    Il ragazzo fino a quel momento aveva detto di non riuscire a pentirsi di quello che aveva fatto, e allora perché questa frase? Mi pare faccia a pugni con la parte precedente. A meno che non fosse un modo per "giocare" con la protagonista, ma non mi sembra comunque necessaria la cosa, visto che lei era già caduta nella sua "trappola".

    Detto questo, mi unisco al commento di Shivan. Anch'io non avrei nominato il manicomio (e non solo all'inizio, mi sarei proprio limitato a parlare della "casa"), così come non avrei dato nomi al dottore e alla guardia, proprio come spesso accade nelle favole, dove i "mostri" sono semplicemente i mostri. In questo modo ho invece avuto la sensazione di una spinta al realismo in contrasto con il tono generale del racconto. Visto il tema e visto che tratti di operazioni chirurgiche decisamente fuori dalla norma (mi hanno ricordato i Rifatti di Mievile, non so se hai mai letto il suo "Perdido Street Station") avrei preferito un tono più surreale e grottesco, come se a raccontare il brano fosse stato proprio uno dei pazienti del manicomio. In alcuni tratti ci sei riusciti (il bellissimo inizio), ma in altri, a mio avviso, cadevi troppo nel realismo.

    Ho invece molto apprezzato la parte in cui anticipi il finale (anche perché che questo potesse essere tragico lo si capisce già dal titolo del racconto). Vi ho ritrovato lo stesso tono dell'introduzione, il che mi è piaciuto alquanto :D

    E infine il voto. Dunque, la storia sarebbe da 3 se non addirittura da 4, tuttavia, come sottolineato, il modo in cui l'hai portata avanti non mi ha fatto impazzire, tanto che, paradossalmente, non sono riuscito ad appassionarmi se non verso il finale. Faccio un paragone con il racconto di Shivan, se mi permetti. Come scritto nel commento al suo racconto, non sono un fan delle storie di sola azione (preferisco quelle dominate da un tema di fondo, come il tuo); tuttavia, grazie allo stupendo stile adottato, Shivan è stato capace di appassionarmi dalla prima all'ultima riga. Nel tuo caso, invece, la storia la sentivo più vicina, eppure ho fatto decisamente più fatica ad avanzare con la lettura. Alla fine quindi sono costretto a mettere un 2. Ci tengo però a precisare che, vista la qualità generale che si prospetta in questa edizione dell'USAM questo 2 (e parlo a titolo personale) non è assimilabile al 2 delle edizioni "normali". Ripeto, stilisticamente hai scritto un signor brano, ma a cui purtroppo manca una degna struttura. :(
     
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  9. bravecharlie
     
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    questo è uno di quei casi in cui mi trovo costretto arivedere il giudizio sul mio racconto. mi pareva una bella storia, e invece pare che abbia delle magagne. provo comunque, via via che commentate, a difendere alcuni punti. in questo caso, questo:

    CITAZIONE
    Visto il tema e visto che tratti di operazioni chirurgiche decisamente fuori dalla norma.

    le torture descritte erano proprio quelle fatte da Mengele ad Aushwitz. Addirittura arrivò a cucire insieme due bambini, uno vivo e l'altro morto.
     
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  10. silente2.0
     
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    A me è piaciuto.
    L’ho trovato molto insolito, sia come personaggi che come intreccio. C’è una bella progressione che passa da un interessante malessere iniziale per finire in un escalation di sesso deviato e splatter, cosa che rende il racconto sicuramente originale, nella sua perversità.
    Bene i personaggi, anche i comprimari, che purtroppo hanno poco spazio a disposizione.
    Molto bene il finale malatissimo, anche se, a essere sincero, non è mi è proprio piaciuta la precisazione sul fatto che il ragazzo volesse uccidere Guendalina in quella maniera. Mi è sembrata una forzatura, e secondo me il racconto avrebbe filato meglio senza questo chiarimento, che non ho trovato necessario.

    Io dico quattro.

    SPOILER (click to view)
    Un film coreano del 2006, I’m a cyborg but that’s okay, tratta un tema simile al tuo, ovvero l’amore fra due pazzi in un manicomio: una ragazza che si crede un cyborg killer e un ragazzo che si professa ladro di emozioni e stati d’animo. È una commedia, ma è davvero molto originale, e penso che sia una tra le più belle storie d’amore che abbia mai visto su pellicola. È di Park Chan-Wook, quello di Old Boy, quindi garanzia di qualità. Non c’è in Italia, ma se sculacci il mulo, magari ti piace... :)
     
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  11. Okamis
     
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    Appunto, ad Aushwitz e in un contesto reale. Ricordo anche che negli anni 60 in URRS furono effettuati esperimenti su dei cani a cui veniva mozzata la testa per poi collegarla a degli elettrodi nel tentativo di riportare il cervello in vita.

    Ma qui siamo in un manicomio e soprattutto all'interno di una fiaba, ovvero di un contesto dove si è "obbligati" a tenere un tono irrealistico o, nel caso della fiaba nera, addirittura grottesco. L'impressione che invece ho avuto è quello di una situazione talmente realistica da fare a cazzotti (e in questo caso "cazzotti cattivi", riprendendo l'espressione usata da Shivan) con il tono tipico della fiaba nera. Quindi alla fine non sapevo bene cosa stessi leggendo, come se il racconto fosse perennemente in bilico tra due forme (fiaba e realismo) inconciliabili tra loro :(

    A mio avviso potrebbe uscirne fuori un ottimo racconto, un racconto da 4 con lode, a patto però di scegliere come rappresentare il tutto ;)
     
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  12. bravecharlie
     
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    comprendo meglio ciò che volevi dire, Okamis, e il tuo punto di vista è del tutto accettabile :)

    grazie anche all'orso: ultimamente i miei racconti che non piacciono a lui piacciono agli altri, e viceversa. tieniti libero per il futuro imminente: mi sa che ti mando in anteprima la bozza di "Gloomville II" appena l'ho terminato (sono circa a un terzo del lavoro :B): )...
     
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  13. silente2.0
     
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    CITAZIONE (bravecharlie @ 4/2/2009, 17:03)
    grazie anche all'orso: ultimamente i miei racconti che non piacciono a lui piacciono agli altri, e viceversa.

    E' vero, ho notato anch'io sta cosa. :rolleyes:

    CITAZIONE
    tieniti libero per il futuro imminente: mi sa che ti mando in anteprima la bozza di "Gloomville II" appena l'ho terminato (sono circa a un terzo del lavoro :B): )...

    :nghe:
     
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  14. rolandking
     
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    Trovo che sia un racconto di alto livello(ed è anche un genere che mi piace molto), però mi ha preso come storia meno di altre da te scritte se devo essere sincero, rimane comunque il fatto che è scritto benissimo nella forma e nello stile.
    Più della descrizione iniziale del manicomio, mi è piaciuta quella di Guendalina e del ragazzo quando li introduci nel racconto; il finale è orginale anche, ma credo che stoni un pò col "romanticismo" che tenti di dare nelle battute finali...il personaggio di Guendalina l'ho trovato a volte contraddittorio: da una parte di animo buono dall'altra affascinata dal male che si annida nel ragazzo, forse volevi così far risaltare l'emotività e soprattutto l'instabilità del personaggio che alla fine la porta a fare ciò che fa.
    L'ho letto ieri, mi son preso un giorno per metabolizzarlo, e sono giunto alla conclusione che sia un bel racconto ma come già ho detto perde il confronto con altri tuoi pezzi...metto 3 abbondante e meritato, non vado oltre perchè mi aspettavo qualcosina di più da te in questo usam.
    Inoltre(mi stava sfuggiendo)ho notato che il racconto parte ricco di dettagli, di belle descrizioni e giunge alla fine un pò spoglio, quasi frettolosamente, ma sottolineo che è solo un impressione mia. Mi è piaciuto invece il finale annunciato nello stacco in cui parli con il lettore.

    Ps: ho scaricato e letto Glomville un pò di tempo fa: che dire... :clap: :compli: , anche io voglio Gloomville II :nghe: :sigh:
     
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  15. bravecharlie
     
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    grazie Roland, sono molto d'accordo con ciò che dici e gli appunti che hai fatto sono condivisibili. anzi, sei andato a centrare punti focali. solo su una cosa, per una mia eccessiva pignoleria forse, mi sento di insistere:

    CITAZIONE
    L'ho letto ieri, mi son preso un giorno per metabolizzarlo, e sono giunto alla conclusione che sia un bel racconto ma come già ho detto perde il confronto con altri tuoi pezzi

    il confronto a mio modesto parere dovrebbe essere con gli altri pezzi in gara in USAM.

    CITAZIONE
    Ps: ho scaricato e letto Glomville un pò di tempo fa: che dire... , anche io voglio Gloomville II

    lo avrai, figliolo, lo avrai :B):
     
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27 replies since 2/2/2009, 14:17   557 views
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