CITAZIONE
Tutto ebbe inizio nel ‘44. Avevo nove anni.
questa frase, messa così, mi ha fatto l'effetto di estraniarmi dalla vicenda. È come un "mettersi fuori" che stona...
forse sarebbe meglio evitarla e mettere all'inizio del paragrafo successivo una data... l'età del bambino puoi lasciarla sottintesa qui, tanto si capisce dopo, che se la sua massima ambizione sono le caramelle non può essere tanto grande, e comunque la specifichi più avanti.
attenta alle ripetizioni di "mia madre" nel passaggio successivo
CITAZIONE
Solo in quel momento, mentre mia madre mi stringeva convulsamente al suo fianco, intuii che non si trattava di zingari venuti a riparare tegami, né di circensi catapultati dalla guerra fuori dalle loro rotte abituali,come avevo creduto nella mia ingenuità di bambino.
la specificazione puoi anche tralasciarla secondo me. Si capisce dal contesto, e spezza l'immedesimazione, riportandoci bruscamente al presente del narratore
CITAZIONE
invadendo stalle e cortili con le loro strane bestie. Quando il sole scese all’orizzonte, sulla strada rimanevano solo carrozze
il "quando" lo metterei a capo. Forse dà uno stracco temporale maggiore
CITAZIONE
Per qualche motivo che non potevamo sapere, legava poco con i suoi connazionali,
Se il narrante non specifica il motivo, è certo che non poteva saperla, ma dirlo spezza l'immedesimazione, ricordandoci bruscamente che chi narra è un adulto che fa le sue considerazioni mentre racconta la vicenda... andrebbe anche bene, ma forse meno evidente
CITAZIONE
Ancora non sapevo che il mondo va avanti senza guardarsi indietro, e che niente torna mai lo stesso.
come sopra
forse la frase starebbe meglio in bocca a un personaggio adulto che parla col bambino...
CITAZIONE
Quelli si arrestarono a metà dei gesti, congelati dallo stupore, mentre mia madre si copriva con gesti convulsi
e
CITAZIONE
«Andiamo, nini, questa volta è andata bene»
CITAZIONE
Non aveva perso il senno di botto: era nata in Val D’Aosta e là aveva trascorso i primi anni della sua vita, prima di seguire i genitori in Friuli. Non aveva mai smesso di amare la lingua francese, che aveva approfondito studiando per diventare maestra, e le era rimasto il vezzo di aggiungere ai discorsi qualche battuta in quella lingua.
immedesimazione.
Tutta la spiegazione può essere data dalla madre a Piotr in francese poco dopo, con il ragazzino che la racconta, dicendo magari (visto che dici che non capiva) che poteva intuirla perchè sentiva fare il nome del paese natio della mamma, o lei che gli mostrava i libri che usava per lavorare a scuola, una cosa del genere, insomma...
CITAZIONE
Era brava mia madre a spiegare, una maestra nata. Anche da adulto, quando andai ad approfondire gli eventi che avevo vissuto da ingenuo spettatore, dovetti riconoscere che la sua spiegazione era stata abbastanza precisa. A quel tempo, però, queste informazioni peggiorarono i miei sentimenti verso Piotr e i suoi compari, anziché migliorarli.
immedesimazione
CITAZIONE
Ci aspettavano mesi di quiete sospesa in quel mondo artificiale di donne, vecchi, bambini, impegnati a convivere senza scosse fino al momento in cui qualcosa sarebbe accaduto. Era su quel “qualcosa” che le speranze divergevano.
c.s. È chiaro dal contesto, non serve dirlo
CITAZIONE
La storia ci racconta che i cosacchi fecero bene il loro lavoro. Dapprima la zona libera a nord-est di Udine, poi il Collio Goriziano, i monti San Simeone e Brancot, e infine quella Operazione Waldlaüfer che finì di sbaragliare la resistenza dei partigiani e riconsegnò nelle mani dei tedeschi le zone libere del Friuli Orientale e della Carnia. La strada e la ferrovia pontebbana, vie di comunicazione d’importanza vitale per le manovre del Reich, erano di nuovo libere. Sangue e ancora sangue, migliaia di famiglie distrutte, interi paesi costretti all’esodo, centinaia di civili e partigiani trucidati o deportati nei campi di sterminio. La missione era stata un successo.
C.S.
troverei un altro modo per dirlo.
Commenti degli adulti origliati dal bambino? la radio? (magari qualcuno ha la radio in paese...), un partigiano scampato che cerca rifugio? ecc ecc. Potresti ampliare il passo dove parli di Cesco e Menin, sarebbe perfetto
CITAZIONE
Molti di loro non erano tornati, ma così era la guerra, e loro ne accettavano le regole.
C.S.
CITAZIONE
Perché non smettevo più di fargli domande, naturalmente:
ricorda che abbiamo lasciato il bambino diffidente. Dovresti forse legare, dare una parola di spiegazione per il cambiamento del suo atteggiamento. Si intuisce che è perchè Piotr è cambiato, ma non dici che è cambiato anche il bambino... avrebbe potuto restare sulle sue come all'inizio
CITAZIONE
ma la strada per diventare grande era lunga e faticosa.
solito
CITAZIONE
Nell’aprile del ‘45 si iniziò a sentire nell’aria la fine della guerra. Pareva che i tedeschi avessero perso molte battaglie, che gli americani fossero già in Italia e stessero arrivando anche da noi; anzi, sarebbero già arrivati se non avessero avuto una specie di contrattempo nel risalire lo stivale. L’eccitazione in paese montava di giorno in giorno.
Nella mia ingenuità, immaginavo che i nostri soldati sarebbero tornati dal fronte, i partigiani dalle montagne, e saremmo vissuti tutti insieme in pace, noi e i cosacchi, imparando gli uni la lingua degli altri. Questo significava la parola pace, per me: niente più sangue, né pianti, né gente che partiva. Invece, con sorpresa di tutti, i comandanti cosacchi annunciarono il ritiro immediato dei loro reggimenti dalle zone occupate della Carnia. I tedeschi dovevano radunarli e condurli in Austria, dove avrebbero tentato di organizzare qualche forma di resistenza contro l’avanzata nemica.
anche tutte queste cose le farei dire ai personaggi
CITAZIONE
Ripensandoci, credo che la loro partenza improvvisa rammentasse a tutti che nella vita niente è mai certo, e chi pretende certezze spesso è uno sciocco.
C.S.