KOSAKENLAND
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KOSAKENLAND

di Grazia Gironella - storico - battute 40.000

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  1. tar-alima
     
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    Questo racconto è il vincitore dell'edizione di febbraio 2009 del concorso Una Storia al Mese - Edizione Speciale USAM Showdown.
    Leggi il racconto su XII Online e poi vieni a commentarlo qui sul forum!

    Scarica il racconto dalla sezione Storie >>

    Edited by dadax70 - 2/6/2010, 19:03
     
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  2. rolandking
     
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    Bene...
    Non sono bravo nei commenti tecnici(lo avrete notato), mi limito di più a leggere a dare un giudizio sulla storia, giudicando al massimo i punti più deboli e quelli migliori.
    Sarò breve(o forse no), non voglio ripetermi dicendoti quello che ti ho detto altre volte sul tuo particolare stile impeccabile...ti dico solo che oltre alla forma sono rimasto colpito da quello che ci deve essere dietro a questo racconto, a livello documentazione intendo...penso non sia stato facile ricercare questo particolare momento storico e riportarlo sottoforma di racconto come hai fatto tu, poi non amo questo genere e nonostante questo, il racconto mi ha toccato molto, mi è rimasta la voglia di far fuori Bastian :killer: e la fine mi a lasciato un senso di malinconia con relativa lacrimuccia: x me uno dei tuoi pezzi migliori, brava!
    Come ho detto anche a Federica x il suo racconto: metto 4 ovviamente, ma se si potesse ti darei anche un 5, lo dico anche a te perchè questo è il secondo pezzo che oltre a piacermi per come è raccontato, mi ha anche lasciato qualcosa di più.
     
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  3. tar-alima
     
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    Contenta che ti sia piaciuto! E' il mio primo racconto storico, e ho davvero sudato parecchio. Non tanto per documentarmi - la rete agevola tutto - ma soprattutto per la sensazione di essere legata ai fatti, anche per una questione di rispetto verso chi li ha vissuti.
    (Ho pensato molto a Federica...) ^_^
    Del resto quando ho scoperto questa vicenda mi sono trovata con le lacrime agli occhi, così di colpo, e mi è sembrato un segno di qualche tipo. Per questo ho scritto il racconto, un po' per amore, un po' come atto dovuto, ed è bello sapere che qualcosa è arrivato.
    A presto. :)
     
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  4. federica68
     
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    Ciao Grazia
    eccomi qui
    Chi mi ha evocata? :wacko:
    credo di capire perchè hai detto che avevi pensato a me, scrivendo il racconto... e credo che tu abbia avuto gli stessi problemi che ho avuto io con quello degli armeni. Te ne parlo più sotto.

    Ho letto il racconto appena lo avevi postato, poi mi sono presa una pausa per pensarci su e l'ho riletto prima di commentarlo.
    Il tutto perchè c'era qualcosa che mi lasciava perplessa. Avevo avuto dei problemi di immedesimazione, che è il rischio che si corre quando si scrive un racconto storico (è capitato anche a me, più di una volta, come ti dicevo, nello specifico con quello degli armeni), specie quando si vuole narrare una vicenda che ci ha colpito... c'è un po' il rischio di far sentire troppo il narratore e la sua idea. Far sentire l'idea va bene, ma deve passare attraverso la narrazione come per qualunque altro racconto. Invece ho avvertito a tratti (nei passi che ti che ti segnalo in modo particolare) un'irruzione del "presente" del narratore, (che si immagina racconti la vicenda da vecchio, penso), e che sembra quasi voler "fare la morale"...
    Ora, se è nelle tue intenzioni dare questa idea di continua "presenza" del vecchio, forse sarebbe più efficace farlo con delle interlinee e mettere
    apertamente dei passaggi con la sua valutazione vista con gli occhi "di adesso", perchè il mezzo che hai usato spezza in molti punti l'immedesimazione, e ci si trova catapultati continuamente dentro e fuori dal momento narrato, più spesso "fuori", da osservatori esterni, e l'empatia ne risente parecchio. Ovvio che questa è una valutazione personale, eh. Ti dico solo l'impressione che ha fatto a me.
    Per il resto lo stile è ottimo come al solito. Solo qualche ripetizione qua e là, che ti segnalo. Niente che tu non possa sistemare con una ulteriore rilettura (so che ne fai sempre una marea, di riletture, ma qualcosa può sempre sfuggire: ti suggerisco un modo che uso anch'io. Metti le parole più comuni, quelle che ti sembra si ripetano più spesso nel racconto, nel "cerca/sostituisci" e colorale. In questo modo avrai visivamente la frequenza con cui una data parola ricorre e ti sarà più facile trovare dei sinonimi. E anche così ne restano... acc!!)
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Tutto ebbe inizio nel ‘44. Avevo nove anni.

    questa frase, messa così, mi ha fatto l'effetto di estraniarmi dalla vicenda. È come un "mettersi fuori" che stona...
    forse sarebbe meglio evitarla e mettere all'inizio del paragrafo successivo una data... l'età del bambino puoi lasciarla sottintesa qui, tanto si capisce dopo, che se la sua massima ambizione sono le caramelle non può essere tanto grande, e comunque la specifichi più avanti.

    attenta alle ripetizioni di "mia madre" nel passaggio successivo


    CITAZIONE
    nuovi arrivato

    CITAZIONE
    Solo in quel momento, mentre mia madre mi stringeva convulsamente al suo fianco, intuii che non si trattava di zingari venuti a riparare tegami, né di circensi catapultati dalla guerra fuori dalle loro rotte abituali,come avevo creduto nella mia ingenuità di bambino.

    la specificazione puoi anche tralasciarla secondo me. Si capisce dal contesto, e spezza l'immedesimazione, riportandoci bruscamente al presente del narratore
    CITAZIONE
    invadendo stalle e cortili con le loro strane bestie. Quando il sole scese all’orizzonte, sulla strada rimanevano solo carrozze

    il "quando" lo metterei a capo. Forse dà uno stracco temporale maggiore
    CITAZIONE
    Per qualche motivo che non potevamo sapere, legava poco con i suoi connazionali,

    Se il narrante non specifica il motivo, è certo che non poteva saperla, ma dirlo spezza l'immedesimazione, ricordandoci bruscamente che chi narra è un adulto che fa le sue considerazioni mentre racconta la vicenda... andrebbe anche bene, ma forse meno evidente

    CITAZIONE
    Ancora non sapevo che il mondo va avanti senza guardarsi indietro, e che niente torna mai lo stesso.

    come sopra
    forse la frase starebbe meglio in bocca a un personaggio adulto che parla col bambino...


    CITAZIONE
    Quelli si arrestarono a metà dei gesti, congelati dallo stupore, mentre mia madre si copriva con gesti convulsi

    e
    CITAZIONE
    «Andiamo, nini, questa volta è andata bene»

    CITAZIONE
    Non aveva perso il senno di botto: era nata in Val D’Aosta e là aveva trascorso i primi anni della sua vita, prima di seguire i genitori in Friuli. Non aveva mai smesso di amare la lingua francese, che aveva approfondito studiando per diventare maestra, e le era rimasto il vezzo di aggiungere ai discorsi qualche battuta in quella lingua.

    immedesimazione.
    Tutta la spiegazione può essere data dalla madre a Piotr in francese poco dopo, con il ragazzino che la racconta, dicendo magari (visto che dici che non capiva) che poteva intuirla perchè sentiva fare il nome del paese natio della mamma, o lei che gli mostrava i libri che usava per lavorare a scuola, una cosa del genere, insomma...








    CITAZIONE
    Era brava mia madre a spiegare, una maestra nata. Anche da adulto, quando andai ad approfondire gli eventi che avevo vissuto da ingenuo spettatore, dovetti riconoscere che la sua spiegazione era stata abbastanza precisa. A quel tempo, però, queste informazioni peggiorarono i miei sentimenti verso Piotr e i suoi compari, anziché migliorarli.

    immedesimazione

    CITAZIONE
    Ci aspettavano mesi di quiete sospesa in quel mondo artificiale di donne, vecchi, bambini, impegnati a convivere senza scosse fino al momento in cui qualcosa sarebbe accaduto. Era su quel “qualcosa” che le speranze divergevano.

    c.s. È chiaro dal contesto, non serve dirlo

    CITAZIONE
    La storia ci racconta che i cosacchi fecero bene il loro lavoro. Dapprima la zona libera a nord-est di Udine, poi il Collio Goriziano, i monti San Simeone e Brancot, e infine quella Operazione Waldlaüfer che finì di sbaragliare la resistenza dei partigiani e riconsegnò nelle mani dei tedeschi le zone libere del Friuli Orientale e della Carnia. La strada e la ferrovia pontebbana, vie di comunicazione d’importanza vitale per le manovre del Reich, erano di nuovo libere. Sangue e ancora sangue, migliaia di famiglie distrutte, interi paesi costretti all’esodo, centinaia di civili e partigiani trucidati o deportati nei campi di sterminio. La missione era stata un successo.

    C.S.
    troverei un altro modo per dirlo.
    Commenti degli adulti origliati dal bambino? la radio? (magari qualcuno ha la radio in paese...), un partigiano scampato che cerca rifugio? ecc ecc. Potresti ampliare il passo dove parli di Cesco e Menin, sarebbe perfetto
    CITAZIONE
    Molti di loro non erano tornati, ma così era la guerra, e loro ne accettavano le regole.

    C.S.




    CITAZIONE
    Perché non smettevo più di fargli domande, naturalmente:

    ricorda che abbiamo lasciato il bambino diffidente. Dovresti forse legare, dare una parola di spiegazione per il cambiamento del suo atteggiamento. Si intuisce che è perchè Piotr è cambiato, ma non dici che è cambiato anche il bambino... avrebbe potuto restare sulle sue come all'inizio


    CITAZIONE
    ma la strada per diventare grande era lunga e faticosa.

    solito





    CITAZIONE
    Nell’aprile del ‘45 si iniziò a sentire nell’aria la fine della guerra. Pareva che i tedeschi avessero perso molte battaglie, che gli americani fossero già in Italia e stessero arrivando anche da noi; anzi, sarebbero già arrivati se non avessero avuto una specie di contrattempo nel risalire lo stivale. L’eccitazione in paese montava di giorno in giorno.
    Nella mia ingenuità, immaginavo che i nostri soldati sarebbero tornati dal fronte, i partigiani dalle montagne, e saremmo vissuti tutti insieme in pace, noi e i cosacchi, imparando gli uni la lingua degli altri. Questo significava la parola pace, per me: niente più sangue, né pianti, né gente che partiva. Invece, con sorpresa di tutti, i comandanti cosacchi annunciarono il ritiro immediato dei loro reggimenti dalle zone occupate della Carnia. I tedeschi dovevano radunarli e condurli in Austria, dove avrebbero tentato di organizzare qualche forma di resistenza contro l’avanzata nemica.

    anche tutte queste cose le farei dire ai personaggi

    CITAZIONE
    Ripensandoci, credo che la loro partenza improvvisa rammentasse a tutti che nella vita niente è mai certo, e chi pretende certezze spesso è uno sciocco.

    C.S.

    sistemato a dovere sarebbe un racconto da 4 abbondante, ma i problemi di empatia non mi permettono di andare oltre il 3. Mi spiace tantissimo.

    Edited by federica68 - 12/2/2009, 16:29
     
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  5. tar-alima
     
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    Ciao Fede! Dispiacerti tantissimo, di che? Mica ti deve piacere per forza, anche se magari ci avevo sperato... :cry:
    Scherzo, un 3 non è mica poco!
    Rifletterò sui tuoi commenti, ma così a caldo mi trovo d'accordo sui dettagli, ma non sulla critica principale.
    Non è un'intrusione involontaria, quella del narratore; volevo proprio che ci fossero costanti rimandi a chi racconta, come in certi film in cui all'inizio vedi il protagonista vecchio, e dopo si snoda il racconto, punteggiato dalla sua voce come narratore esterno.
    Le interlinee, in questo caso, non mi piacciono; le trovo più adatte se gli inserti sono lunghi, mentre qui volevo solo dei tocchi brevi e frequenti.
    Non so fino a che punto ci sono riuscita, né se questa è la scelta giusta. Ci ripenserò a mente fredda, meglio più avanti.
    Per ora correggo ripetizioni e refusi, e ti ringrazio.
    A presto. ;)

    Edited by tar-alima - 12/2/2009, 16:08
     
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  6. federica68
     
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    CITAZIONE (tar-alima @ 12/2/2009, 15:50)
    Non è un'intrusione involontaria, quella del narratore; volevo proprio che ci fossero costanti rimandi a chi racconta, come in certi film in cui all'inizio vedi il protagonista vecchio, e dopo si snoda il racconto, punteggiato dalla sua voce come narratore esterno.

    Lo avevo sospettato. Non avresti usato una struttura così se non l'avessi voluta.

    comunque tieni conto che quello che ti ho detto è solo un parere personale, niente di più. :D

     
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  7. shivan01
     
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    Concordo abbastanza con le parole di Federica. Io non ho scritto molti racconti storici, in verità soltanto uno, non mi permetto quindi di esprimere anche solo pareri su come un racconto storico andrebbe scritto, ma mi limito a dire la mia su questo tuo pezzo.
    La prima impressione che ho avuto è che hai raccontato molto la storia, ma non molto UNA storia. Cioé, sì, hai creato Piotr e costruito intorno a lui una trama, ma hai messo il tutto in una visuale "a posteriori". Questo, in genere, allontana il lettore dall'azione. Ci si limita ad ascoltare il narratore, visualizzando poco la presa diretta. Ne esce una narrazione pacata, con il tuo solito stile impeccabile (ci ho trovato praticamente solo un "40000" scritto a numero che stona), ma un po' monocorde.
    Se ci pensi, che sia monocorde è una conseguenza immediata proprio del fatto che il racconto è "narrato", non ripreso in diretta. Tutto è visto da lontano, e questo secondo me rende un pochino faticoso il proseguire.
    Lo stile bilancia molto, comunque, e arrivo a 3.
    ciao
     
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  8. esimon
     
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    CITAZIONE
    prima di seppellirlo i cosacchi portarono il corpo nella bara scoperta attraverso il paese fino a una vecchia cappella sconsacrata, dove amici e parenti, a uno a uno, riempirono di riso bollito la bocca del morto, mangiandone a loro volta, sempre con lo stesso cucchiaio.

    mamma mia...

    Ciao Grazia,

    A me è piaciuto tanto, l'ho trovato molto coinvolgente. il bambino in verità mi è sembrato poco maschietto, diciamo così. Non so perché, forse nel momento in cui i cosacchi cercano di stuprare la madre... credo che l'istinto di un maschietto lo porterebbe ad agire in qualche modo... o in ogni caso il bimbo riporterebbe un qualche trauma. Qui passa abbastanza silenzioso, non so, pensiero mio. Anche la morale di Piotr sa un po' di Spielberghiano, un pò troppo pulita, non so se mi spiego.
    Però ci sta, non sento queste cose come una stonatura nella storia, quindi voto 4.
    ciao!
     
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  9. tar-alima
     
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    Grazie Simone. Forse io ho immaginato lo stupro a una fase più iniziale di quella che ti è arrivata (tentativo di aprire vestiti e poco più), per questo mi sembrava plausibile un momento di orrore paralizzante, e poi l'assenza di traumi evidenti.
    Invece non so bene cosa intendi sulla morale, anche perché l'unico lavoro di Spielberg che ho letto è "On writing"; però mi interessa, quindi se hai tempo, se ti va, sono qui. :)
     
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  10. esimon
     
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    Spielberg il regista, quello che dici tu è King,, hai presente "salvate il soldato ryan, schindler's list..."
     
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  11. tar-alima
     
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    Ma sarò sceeema! :muro:
    Vabbè, tornerò in me, un giorno...

    Non sarà l'età? :shock:
     
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  12. esimon
     
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    tranquilla, capita! :D
    come avrai capito, le mie sono riflessioni, non critiche. Infatti non hanno influito sul voto.
    ciao!
     
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  13. Okamis
     
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    Segnalo solo che ogni tanto ti è scappato qualche "spazio" di troppo per quanto riguarda la forma.

    CITAZIONE
    Fu così che molti di loro vennero uccisi, e tanti altri dovettero fuggire e persero tutte le loro terre. »

    CITAZIONE
    Cavazzo Carnico divenne Krasnodar , Alesso

    Per il resto, dal mero punto di vista stilistico il racconto è ottimo.
    Il problema, per quanto mi riguarda sta nella trama. Arrivando in fondo al tupo racconto, ho avuto la stessa sensazione provata con il brano di Brave. Lui aveva portato su "carta" una storia stupenda, ma (IMO) non resa con lo stile adatto; tu il contrario: stile impeccabile (anche se forse un po' privo di guizzo), ma storia incapace di prendermi. Non dico questo perché il genere storico non sia capace di prendermi (anche perché il racconto preparato per il prossimo mese è proprio di ambito storico, quindi sarebbe come prendermi a zappate sui piedi ;) ), quanto perché ho trovato la situazione descritta un po' troppo stereotipata. L'idea del' "nemico in casa" è che poco alla volta si conquista la fiducia del bambino di turno è un'idea a mio avviso ormai abusata. Mi ha ricordato alcuni passaggi di "Un sacchetto di biglie" di Joseph Joff e "La storia di Petros" di Alki Zei (bellissimo e misconosciuto romanzo storico per ragazzi ambientato nella Grecia della Seconda Guerra Mondiale). Con ciò non intendo assolutamente dire che tu abbia voluto far tue idee di altri, sia chiaro, quanto che la base su cui poggia il tuo racconto è già stata ampiamente usata da altri. Aggiungo il fato che i personaggi, dal primo all'ultimo, li ho trovati un po' troppo stereotipati, incapaci di emozionarmi. Mi spiace dover andare controcorrente, ma per me è 2 :(

    EDIT: ho notato solo ora che hai messo due 3 nella casella dei voti. Ahk, diafolen di una Tar-alimen! :P
     
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  14. bravecharlie
     
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    ciao tar, arrivo sul filo di lana, ma ci sono :B):

    te lo dico subito: per me questo è il migliore dello showdown. i racconti "storici" o si scrivono così o non si scrivono. Ma andiamo con ordine, citando giusto un attimo lo stile per dire che è pulito e va bene.

    La sequenza iniziale dell'arrivo dei cosacchi, quella lunga processione a metà tra un esercito della salvezza e una compagnia circense, è un momento super-evocativo che catapulta subito nel contesto storico, da allora non ci saranno cedimenti nel background e tutto filerà liscio come vedere un bel film.

    molto buoni i personaggi, secondo me, soprattutto Piotr e la madre, mentre Bastian è forse troppo stereotipo (lo zoppo cattivo innamorato e respinto che alla fine tradisce), ma mi rendo conto che è funzionale al racconto e comunque di bastardi come lui ce n'erano e ce ne sono tanti in giro. La voce narrante ha dei cedimenti in alcuni momenti, sia nella narrazione che nei dialoghi, dove sembra "dimenticarsi" di avere 9 anni. per esempio, non credo che un bambino di 9 anni, pur cresciuto in fretta per la guerra, userebbe un'espressione metaforica come "ha le mani sporche di sangue". Molto bello invece il dialogo tra lui e piotr mentre il cosacco intaglia il rametto.

    la bravura secondo me, in racconti del genere, è sovrapporre la singola vicenda umana all'avvenimento storico, riuscendo come hai fatto tu a far sì che si equilibrino, senza che uno sopravanzi l'altro. sembra facile, eh, e invece spesso uno si trova a leggere o un semplice resoconto dei fatti avvenuti oppure un drammone strappalacrime trasferito indietro nel tempo. così non è accaduto qui, e perciò ti do quattro e ripeto: mi è piaciuto molto.

     
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  15.  
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    Amante Galattico

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    Ciao,
    ecco il mio pensiero dopo aver letto il racconto... e scusa per il ritardo.
    SPOILER (click to view)
    Molto molto bello. Scritto bene e corretto (ma mi stupirei del contrario), con un ritmo sostenuto e costante per tutto il racconto. Gestito bene sia a livello storico (ed è una parte che non conoscevo pur avendo letto molto sulla seconda guerra mondiale), ma in modo tale da non guardare in faccia a nessuno e andare a guardare al di là degli schieramenti.
    Belli i personaggi (forse il bambino si comporta come se fosse un poco più grande dei 9 anni che dichiara... ma è un'inezia... basta cambiare il numero), che hanno una prevedibilità ma da tragedia classica, dove l'intuire dove li porterà il fato è una loro qualità. Bella l'ambientazione e la sucessione degli avvenimenti. Bella la parte drammatica.
    Mi è piaciuto questo portare avanti la parte storica e la parte personale dei personaggi; ci sono alcuni punti in cui questo non ha un equilibrio perfetto... tipo il paragrafo finale in cui la parte narrata prevale sulla parta narrata dai personaggi o si amalgama di meno... ma è poca roba.
    Intenso, preciso, credibile.
    Ho solo complimenti questa volta

    4 senza dubbio
     
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19 replies since 10/2/2009, 19:12   505 views
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