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di Roberto Bommarito - 36.000 battute circa

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  1. RobertoBommarito
     
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    Testo rimosso per volere dell'autore

    Edited by dadax70 - 19/3/2012, 08:56
     
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    "Ecate, figlia mia..."

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    Ancora una volta non sbagli colpo. E io non so neanche da dove cominciare. Senza dubbio è un racconto complesso e interpretabile; ma in superficie è palese comunque una gran bella storia, bella per modo di dire, visto il finale e la profonda angoscia che mi ha scaraventato addosso. Un'angoscia provata già con Ratti. Lì però c'era una scrittura forse troppo indisciplinata, o non corretta affatto; qui invece la prosa è più curata, non ci sono errori a parte alcuni refusi che anche Word ti segna, e soprattutto è scorrevole e chiara. Dovrei star zitto e assimilare la storia ed esprimere una critica più chiara e approfondita, ma preferisco far parlare le impressioni immediate. Ripeto che la storia mi ha angosciato. Inoltre, ormai considero un tuo talento il fatto che, pur narrando fatti relativamente vicini, dell'immediato futuro, pur facendo parlare i personaggi come parliamo oggi, nei tuoi racconti respiro comunque quella sensazione di "alienità del futuro" che fu teorizzata da Dick; ovvero narri storie che con la nostra realtà sembrano distaccarsi straniando il lettore, mettendo questo di fronte ad azioni e mondi appunto che non sente propriamente come suoi, a un'umanità non identificabile come cosa propria. Ovviamente questa sensazione, visto appunto che tu non ti allontani troppo nel futuro, potrebbe essere solo mia, una cosa soggettiva stimolata dio solo sa da cosa. Però l'ho provata sempre, leggendo tue cose, dal già citato ratti in poi.

    Soggettività o no, in ogni caso, obiettivamente mi sento di dire che questo racconto non ha difetti, ha una trama degna di questo nome, mi ha commosso, immalinconito, e ci sono brani il cui stile è tutt'altro che scolastico o banale, e insomma, scorgo la penna del narratore di razza. Per questi motivi, ti do il massimo voto senza dubbi o timori di ripensamenti.


    Voto: 4


    EDIT
    Riguardo ai refusi di cui sopra, te li riporto qui 8anche se non ce n'è bisogno: basta vedere le correzioni che fa Word):

    CITAZIONE
    «Inginocchiatevi sempre d’inanzi al Cristo.»

    CITAZIONE
    E in un periodo storico dove il massimo valore etico, più importante dei diritti umani, dell’ugualianza sessuale

    CITAZIONE
    Voglio dire una luce che se ne infischia di palpebre più serrate delle saracinestre di un ferramenta
    [..]
    Una luce capace di invadere, anche se solo per la frazione di un secondo, lo stesso posto che Don Sebastiano ha violato per anni. Quanto forte deve'essere?

     
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  3. RobertoBommarito
     
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    Ciao Gargaros :)

    Grazie. Il tuo commento mi fa molto contento per una semplice ragione: hai descritto esattamente quello che volevo comunicare. E se quelle sensazioni ti sono arrivate, vuol dire forse che il racconto riesce, almeno un pochino, a dire qualcosa.

    CITAZIONE
    mondi appunto che non sente propriamente come suoi

    è la sensazione che ho nella vita reale di tutti i giorni, e anche per questo è ciò che provo a comunicare nei racconti.

    Dick è per me un'influenza molto importante. A volte capita di leggere un autore e percepire delle forti risonanze con quello che scrive, una specie d'intesa. Appunto è quello che mi è successo con lui.

    Non so se mi merito gli altri complimenti, però di nuovo grazie mille! :)

    PS grazie anche per avermi segnalato le sviste. Rimedio subito!
     
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  4. kendalen
     
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    E veniamo agli Scarti.

    Un racconto notevole, che mi ha dato la sensazione di essere curato più nella seconda parte che non nella prima (anche in base al numero di refusi, pochi nella prima parte ma quasi del tutto assenti nella seconda - o forse non li ho notati, troppo preso dal racconto).
    Ti segnalo solo un paio di altri refusi:
    CITAZIONE
    mi disse la prima volta che allibito le domandai che cazzo stava stesse facendo

    CITAZIONE
    tapis roullant

    -> è roulant
    CITAZIONE
    Una volta trovato mio gemello scomparirò

    -> "il mio gemello"
    È una storia che ha fatto pensare a Dick anche a me, con un protagonista interessante (lo definirei quasi un Quasimodo che si libera della gobba) e un parterre di comprimari forse un po' stereotipati. Ma forse era questo il tuo intento: rendere vero solo il protagonista e il suo gemello.
    Ci sono alcune cose che non mi sono piaciute: i due inserti di giornale (se non ho male interpretato) mi sembrano poco credibili, per come sono scritti - però, non essendo giornalista (ma solo figlio di) non saprei come poterli modificare. Osservazione utile, eh? :(
    La politica e la guerra in sottofondo fa molto sci-fi anni '60, forse troppo, anche se non c'è un'Unione Sovietica a fare da nemico, ma un asse Cina-Pakistan-Corea del nord. Le modalità di attacco, soprattutto, sembrano abbastanza anacronistiche - almeno in Europa: sarebbe stato forse più verosimile (e quindi con maggiori possibilità di provocare empatia da parte del lettore nei confronti del protagonista) un attentato terrorista con rivendicazione e promessa di altri attentati.
    E avrei anche qualcosa da ridire sulla sequenza della palestra, soprattutto sul dialogo con la ragazza ansiosa di descrivergli tutte le meraviglie disponibili: qui, da lettore, mi sono sentito confuso - che forse è la stessa sensazione che prova il protagonista (che pure si ricorda benissimo ogni singolo e insignificante particolare del Sistema Fitness 3000?), ma un conto è far provare la confusione di un personaggio, un altro è sballottare il lettore tra ripetuto mentalmente di un personaggio, dialogo di un altro e di nuovo ripetuto mentalmente del personaggio. Gusti, forse, ma ho faticato parecchio, in quel punto.
    Poi però c'è l'intuizione del gemello. E davanti a una cosa del genere io posso dire solo una cosa: :imploro: (ma perché st'emoticon si chiama "imploro"? Mah!). È un'intuizione fantastica, davvero. Da sola vale tutto il racconto. E ha una sua impietosa coerenza anche il finale... che però io avrei gestito in maniera diversa. Come? Per esempio facendo in modo che il gemello sfrutti i sensi di colpa del fratello per trasformarlo in un procacciatore di cibo, anziché in cibo. Ma anche qui, siamo ai gusti.
    Sullo stile, non ho praticamente nulla da segnalare, a parte i due inserti giornalistici. L'unica frase che trovo fuori posto è
    CITAZIONE
    E, voltandomi per andarmene via, so d’istinto che non la rivedrò mai più.

    più che altro perché secondo me le premonizioni, per quanto possano piacere a chi le scrive (e a me piace un sacco scriverle, poi però cerco di tagliarle tutte), ammazzano la fantasia di chi legge. Oltre tutto, a quel punto del racconto, non è nemmeno necessaria: ormai il racconto è agli sgoccioli, non penso che il lettore si aspetti (o, per quello che vale, nemmeno voglia) un ritorno di Eva.

    Morale della favola? Sono molto indeciso sul voto. Non so se darti un 3 o un 4. Sono propenso più per quest'ultimo, ma mi prendo ancora qualche ora, visto che la formula me lo concede, per rileggerlo una seconda volta, con più freddezza.
    Comunque ti faccio i miei complimenti, è un racconto davvero buono.
     
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  5. RobertoBommarito
     
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    Ciao kendalen,

    Prima di tutto, grazie per il commento! Molto dettagliato, chiaro. Utile.

    Per quanto riguarda i personaggi stereotipati... sì e no. Prendi la figura del prete. Scrivo da Malta, e qui ultimamente gli scandali degli abusi sessuali da parte dei preti, e della Chiesa Cattolica che cerca di coprire tutto a spese delle vittime, è una questione molto attuale, anche perché il cattolicesimo qui ha un potere che si fa sentire parecchio (pensa che il divorzio è stato introdotto solo qualche mese fa, proprio perché per anni la Chiesa lo ha impedito). Gli stessi episodi si sono ripetute in molte altre parti del mondo. Quindi per quanto un personaggio possa apparire streotipato, a volte lo è anche la realtà.

    Gli inserti di giornale: darò loro un'occhiata per cercare di renderli più verosimili, magari aggiungendo qualche figura retorica tipica. Grazie anche per le altre segnalazioni. Appena trovo il tempo rileggerò quei passaggi per vedere se posso migliorarli. Per quanto riguarda il bombardamento, forse un attacco terroristico sarebbe stato più attuale, ma avrebbe stonato con la logica del racconto. La Cina afferma apertamente che qualsiasi embargo risulterebbe in una risposta bellica, non terroristica. Poi c'è anche il fatto che i paesi asiatici, in particolar modo la Cina, stanno investendo moltissimo nelle tecnologie stealth. L'obbiettivo futuro sembra essere quello non solo di proteggersi ma anche di essere in grado di aggredire. L'asse Cina-Pakistan-Corea (che nel mio racconto è Nuova Corea) riflette quelle che dovrebbero essere le dinamiche future del sistema geopolitico, specialmente una volta che collasserà la Federal Reserve americana e l'Asia avrà la possibilità di diventare la prima forza economica del mondo. In altre parole, ho fatto il possibile per inquadrare il racconto in una situazione geopolitica quanto possibile realistica in un futuro non troppo lontano.

    Grazie anche per i complimenti :)
     
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  6. RobertoBommarito
     
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    Ho modificato il dialogo con la ragazza della palestra. Adesso non dovrebbe più rischiare di creare confusione:

    CITAZIONE
    Gesticolando come un vigile stradale sovraeccitato, la tipa mi elenca tutti i pezzi che compongono la palestra perfetta: «Tapis roulant e cyclette con proiezioni 3D, dischi Ghisa magnetizzati, Kettler manubrio chilogrammi 1, appoggio Scot, Curl bar con chiusura a vite, asta bilanciere da 150 centimetri ondulato, DKS-1 Flat bench con monitorazione ritmo cardiaco, temperatura corporea, consumazione calorie, Squat machine...»
    ...e vario-Fit panca, Exergenic core pilot, Nordic track cable-cross e palloni di gomma sui quali fare tantissimi begli esercizi di cui davvero non me ne frega un cazzo.

     
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  7. kendalen
     
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    CITAZIONE (RobertoBommarito @ 2/8/2011, 06:33) 
    Ho modificato il dialogo con la ragazza della palestra. Adesso non dovrebbe più rischiare di creare confusione:

    CITAZIONE
    Gesticolando come un vigile stradale sovraeccitato, la tipa mi elenca tutti i pezzi che compongono la palestra perfetta: «Tapis roulant e cyclette con proiezioni 3D, dischi Ghisa magnetizzati, Kettler manubrio chilogrammi 1, appoggio Scot, Curl bar con chiusura a vite, asta bilanciere da 150 centimetri ondulato, DKS-1 Flat bench con monitorazione ritmo cardiaco, temperatura corporea, consumazione calorie, Squat machine...»
    ...e vario-Fit panca, Exergenic core pilot, Nordic track cable-cross e palloni di gomma sui quali fare tantissimi begli esercizi di cui davvero non me ne frega un cazzo.

    Benissimo! Mi pare che così vada decisamente meglio, poi, per carità, la decisione ultima è la tua... ;)

    Grazie per aver accettato il mio suggerimento (a quest'ora,poi! -_- )

    P.s.: dopo una notte di sonno, e dopo aver letto la tua risposta, mi sono deciso. Un 4 per te!

    Edited by kendalen - 2/8/2011, 06:44
     
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  8. RobertoBommarito
     
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    Era un suggerimento validissimo. Grazie a te (e dato l'ora appunto, buona giornata! :D)
     
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  9. Fini Tocchi Alati
     
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    Ciao Roberto, eccomi anche a te.
    Dunque:
    concordo con Gargaros: non sbagli un colpo! Un gran bel racconto, non c'è che dire. Si egge d'un fiato e la storia è di quelle che ti rimangono impresse. Però... però: non ho capito il finale!!! Di certo è colpa mia, però credo che mi sia sfuggito qualcosa, ma ho come l'impressione che manchi qualche passaggio. Vediamo se mi spiego.
    Allora c'è il gemello che dice:
    «No, tu sei qui solo per te stesso.»
    E poi aggiunge (dovrebbe essere sempre il gemello a parlare):
    «Sì, invece c'è. Eccome.»
    Dopo un po' riprende il dialogo e questa battuta è del protagonista/narratore:
    «Non farlo, sarebbe un errore.»
    Primo dubbio: cosa sarebbe un errore non farlo?

    Poi, viene legato, sta per iniziare il banchetto.
    E il nostro dice:
    «Perché... perché non sarebbe sano.»
    Cosa non sarebbe sano? Non fare l'errore di cui sopra?

    Quindi, il gemello:
    «Tempo due mesi e guarda cosa avete fatto. La differenza fra noi e voi - fra me e te - è che voi buttate via tutto» dice il mio gemello, i suoi occhi lottano per respingere le lacrime. «Noi, invece, non sprechiamo nulla.»
    Non sprecano cosa? Il cibo offerto? Ma si è offerto oppure costretto?

    Poi, c'è il banchetto. Mi pare di aver capito che lui volesse "rimediare" ai suoi sensi di colpa offrendosi al gemello e a tutti quelli come lui (quasi un novello Cristo che offre il suo corpo per redimere l'umanità). Però, allora non capisco perché sia andato prima da Eva e volesse portarla con sé. E non capisco perché dica di voler vivere con Eva e il gemello tutti insieme e felici?

    Non ho capito un cazzo, vero?
     
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  10. RobertoBommarito
     
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    User deleted


    Ciao Attilio,

    SPOILER (click to view)
    credo che hai ragione: il finale non è chiarissimo. Ho fatto delle modifiche. Magari puoi dirmi che ne pensi?

    Allora:

    1. aggiunte virgolette e specifico che a parlare è il gemello

    QUOTE
    «No, tu sei qui solo per te stesso.»
    «Come se ci fosse una differenza.»
    «Sì, invece c'è» dice lui. «Eccome.»

    l'errore da non fare sarebbe mangiarlo.

    ho modificato così:

    QUOTE
    Scuotendo la testa, l'unica cosa che posso muovere, dico: «Fermati!»
    «Perché?»

    QUOTE
    Non sprecano cosa? Il cibo offerto? Ma si è offerto oppure costretto?

    No, costretto, per questo è legato al tavolo. Per renderlo più chiaro ho aggiunto questa frase:
    QUOTE
    Un raggio debole di luce penetra dalla piccola finestra rettangolare, l'unica del seminterrato. Illumina dei volti sporchi, provati, minuscoli. E soprattutto scavati dalla fame.

    ho anche cambiato la frase finale del gemello in:

    QUOTE
    «Questo è il corpo dell'Uomo» dice, rivolgendosi agli altri piccoli uomini si siedono attorno al tavolo come i dodici discepoli nell'ultima cena.

    Parafrasando ovviamente "questo è il corpo di Cristo" che viene detto durante la messa.

    Riassumendo:

    QUOTE
    «Perché sei qui?»
    Sarà pure alto trenta centimetri scarsi, ma il mio gemello ha la mia stessa voce, solo con un timbro un po' meno marcato. Gli faccio: «Per te. Sono qui per te.»
    «No, tu sei qui solo per te stesso.»
    «Come se ci fosse una differenza.»
    «Sì, invece c'è» dice lui. «Eccome.»
    Solo due mesi sono passati dal primo bombardamento e già il mondo è cambiato. I cinesi continuano ad avanzare. I pakistani, pure. I coreani sono sbarcati sulle coste della California. E i russi, loro stanno a guardare senza sporcarsi le mani, speculando su chi la spunterà come se si trattasse di un incontro di boxe. Tutto cambia di giorno in giorno, come se adesso non fossi più io ma il mondo a essere fatto di creta.
    E le strade, con tutti i sistemi di smaltimento dei rifiuti fermi, sembrano rievocare lo spettro del Secolo Nero.
    Scuotendo la testa, l'unica cosa che posso muovere, dico: «Fermati!»
    «Perché?»
    Un raggio debole di luce penetra dalla piccola finestra rettangolare, l'unica del seminterrato. Illumina dei volti sporchi, provati, minuscoli. E soprattutto scavati dalla fame.
    Ribellandomi contro le funi che mi legano al tavolo, dico: «Perché... perché non sarebbe sano.» E la parola "sano" detta da me suona come una bestemmia.
    «Tempo due mesi e guarda cosa avete fatto. La differenza fra noi e voi - fra me e te - è che voi buttate via tutto» dice il mio gemello, i suoi occhi lottano per respingere le lacrime. «Noi, invece, non sprechiamo nulla.»
    Una questione di scarti, sempre.
    «Questo è il corpo dell'Uomo» dice, rivolgendosi agli altri piccoli uomini si siedono attorno al tavolo come i dodici discepoli nell'ultima cena.
    Eva. Penso a lei, per resistere al dolore del primo coltello che affonda nella mia carne.
    Penso alle sue curve. Al suo sapore. A lei che mi dice di fare qualcosa. Non sarebbe dovuta andare così. Lei avrebbe dovuto avere ragione. Io avrei dovuto salvare il mio gemello, dimostrando a me stesso di non essere un figlio di puttana. Noi tre avremmo dovuto vivere per sempre felici e...
    ... e per quanto possano tagliare e mordere e strappare via, la mia anima può sopravvivere a tutto e...
    ... poi ci sono solo le mie urla.

    Cosa ne pensi? E' più chiaro adesso?


    Edited by RobertoBommarito - 3/8/2011, 12:11
     
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  11. Fini Tocchi Alati
     
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    User deleted


    Sì, adesso mi è chiaro. (In effetti è bastato inserire un paio di battute, soprattutto questa: "Scuotendo la testa, l'unica cosa che posso muovere, dico: «Fermati!»". Ma te l'eri scordata? :lol: .

    Un'ultima cosa: c'è questa frase finale (che pure contribuisce non poco a chiarire il tutto) che stona rispetto a tutto il racconto: "Non sarebbe dovuta andare così. Lei avrebbe dovuto avere ragione. Io avrei dovuto salvare il mio gemello, dimostrando a me stesso di non essere un figlio di puttana. Noi tre avremmo dovuto vivere per sempre felici e...", troppo esplicita e, forse, melodrammatica rispetto al tono generale.
    Prenditi un po' di tempo e pensaci.

    Per il resto, nient'altro da dire: 4.
     
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  12. RobertoBommarito
     
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    User deleted


    Ok, grazie mille.

    SPOILER (click to view)
    QUOTE
    Un'ultima cosa: c'è questa frase finale (che pure contribuisce non poco a chiarire il tutto) che stona rispetto a tutto il racconto: "Non sarebbe dovuta andare così. Lei avrebbe dovuto avere ragione. Io avrei dovuto salvare il mio gemello, dimostrando a me stesso di non essere un figlio di puttana. Noi tre avremmo dovuto vivere per sempre felici e...", troppo esplicita e, forse, melodrammatica rispetto al tono generale.
    Prenditi un po' di tempo e pensaci.

    Ci penserò un po' su. A dire il vero l'ho aggiunta solo per ricapitolare ed essere certo che il lettore abbia tutto chiaro in testa.


     
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  13. =swetty=
     
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    Bel racconto, non aggiungerei niente di nuovo nei dettagli rispetto a quanto detto dagli altri. Sicuramente ti meriti un bel quattro, non fosse altro che perché mi hai tenuto qui a leggere e vista l'ora non è da tutti.

    Ti dico però che non mi ha soddisfatto fino in fondo. Arrivati a metà ho pensato che era davvero un racconto superlativo, ma poi l'andamento ha cominciato a stancarmi, sono arrivate cose nuove (la palestra, la guerra) che secondo me hanno allungato inutilmente e male la storia. Agli ultimi due-tre paragrafi mi sono ritrovata a desiderare che finisse, il che non è buon segno. Il finale, detto per inciso, è la parte peggiore, arriva tipo fulmine a ciel sereno senza alcuna giustificazione né costruzione precedente.

    Perché tutto questo? Secondo me hai sbagliato la taglia: o lo rendi un racconto piccolo tagliando via una marea di cose inutili che finiscono solo con lo stancare il lettore, oppure gli dai la sua dimensione, ossia lo trasformi in un romanzo, con tempi, approfondimenti e tecniche da romanzo. Anche breve, ma romanzo. Più personaggi, meno riassunti, racconti e ricordi, più scene, ecc. ecc.
     
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  14. RobertoBommarito
     
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    User deleted


    Ciao swetty,

    Grazie molte di lettura, commento e voto :) La parte della guerra e della palestra credo siano indispensabili. La guerra perché provoca l'esplosione e quindi la realizzazione da parte del protagonista che la sua anima è sopravvissuta e può sopravvivere a tutto, e anche perché delinea la tendenza dell'uomo a tornare alle sue abitudini "malate". La guerra serve anche a descrivere il mondo in cui il racconto è basato. Lo contestualizza. Cosa molto importante. La parte della palestra è necessaria perché quella poteosi di "salutismo" porta il protagonista a ribellarsi, a cambiare, a reagire.

    CITAZIONE
    Il finale, detto per inciso, è la parte peggiore, arriva tipo fulmine a ciel sereno senza alcuna giustificazione né costruzione precedente

    No, una costruzione precedente c'è.

    CITAZIONE
    Ci fu qualche attimo di silenzio. Poi, con una punta di preoccupazione malcelata nel tono della voce, una delle suore sbottò: «Circolano storie che questi piccoli uomini a volte si nutrano anche di carne umana.»
    «Come?»
    «È vero?»
    Il medico sorrise. «Si dicono così tante cose in giro...»

    Quindi il finale non è solo indicato ma addirittura mostrato e detto, ma ci si rende conto che è così solo all'ultimo.

    Anche se non sono molto d'accordo quindi, grazie lo stesso. Rifletterò comunque sulle tue osservazioni :)
     
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  15. =swetty=
     
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    QUOTE (RobertoBommarito @ 3/8/2011, 20:27) 
    QUOTE
    Il finale, detto per inciso, è la parte peggiore, arriva tipo fulmine a ciel sereno senza alcuna giustificazione né costruzione precedente

    No, una costruzione precedente c'è.

    Se a me la costruzione precedente non è arrivata e quindi il finale mi è sembrato frettoloso e ingiustificato, non vuol dire che tu non abbia cercato di costruirlo. Vuol solo dire che questa costruzione è inefficace e va rivista, tutto qui.

    Per il resto, se davvero quelle cose sono importanti, trasforma il racconto in un romanzo. Non per altro, ma perché come racconto è lungo e faticoso, ma non ti consente di sviscerare tutto. È troppo denso, se mi passi il termine.
     
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43 replies since 31/7/2011, 23:02   909 views
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