Posts written by Gargaros

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    CITAZIONE (Seth Belavoure @ 4/7/2011, 14:37) 
    sul titolo, sand in a fist, in inglese come spesso nei miei racconti

    Ecco, perché non scrivi tutto il racconto pure in inglese? Tanto che ce ne facciamo di questa lingua morta?
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    CITAZIONE (strellima @ 6/7/2011, 09:26) 
    senza riconoscerne neppure il valore di una copia gratis.

    O quanto meno di uno sconto del 50% :asd:
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    Non lo so, Fini... non mi ha convinto del tutto. Tu sei tagliato per il fantastico e per il racconto satirico-fantastico, alla El Cabron, ecco. Qui ho trovato stile zero e un tentativo arzigogolato e affaticato di far piangere il lettore. Ma dimmi tu come può piangere qualcuno vedendo una Famiglia Mulino Bianco che soffre! Cioè, un modello "fantasy" di famiglia felice: padre lavoratore, figli affettuosi, abbracci e baci sempre e comunque, sorrisi, lustroni agli occhi... e poi colleghi che ti festeggiano, il Super Direttore Mega Galattico che ti stringe la mano per ringraziarti... Brrr. Forse parlo così perché nel mio piccolo non ho mai visto famiglie siffatte; anche dove c'è un bene dell'anima, non ho mai visto atteggiamenti come quelli di questi personaggi. E la loro finzione mi rende finto anche il dramma che vivono; e perciò non riesco a piangere. Ora mi dirai che nel tuo racconto non ci sono le cose di cui parlo... In effetti di baci e abbracci ce ne sono pochi, ma nel complesso "ho respirato" quella qualità di famiglia manifesto di una merendina andata a male...

    Forse il motivo di questa sensazione risiede nella scontatezza, da fiction scritta male, di gesti e parole. Quando Lidia si chiede perché proprio suo padre deve soffrire, lui che è "la persona più buona su questa terra", ecco un esempio perfetto di elemento cliché. Un autore che non sa come far vedere la sofferenza e soprattutto che non sa inventare nulla di nuovo e più efficace, si rivolgerà ai luoghi comuni, ormai rodati e logorati: quindi, per lui, se l’uomo più buono del mondo soffre, i lettori si commuoveranno e forse piangeranno. Ma non è così, perché l’uomo più buono del mondo lo abbiamo visto fin troppe volte soffrire, e ormai, come i medici, anche noi ci siamo assuefatti a quella qualità di dramma.

    Può darsi però che il vero problema è la banalità della vicenda. Quanti racconti trattano di una morte avvenuta per malattia? E quanti lo fanno arricchendola con un risvolto umano o filosofico che rende l'idea degna di essere letta? Ben pochi, e tu purtroppo non rientri nel numero dei salvabili. Chiude il racconto un banale sogno di speranza, tra l'altro fatto da una sola delle ragazze. Se tutte e tre le donne avesse sognato la stessa cosa, almeno avrei il dubbio che sia avvenuto qualcosa di fantastico: il padre che saluta moglie e figlie in un mondo di sogno... ma così non è. Certo nel sogno c’è anche Sandra, ma pure lei è una visione, perché la scena finale, malgrado anche Sandra sia una protagonista, è vista dal solo punto di vista di Lidia…

    Insomma, stile piatto, vicenda banale, cliché. Una lettura inutile, e perciò lo boccio.


    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    Il 5 marzo 2011, poco prima dello scoccare della mezzanotte, il telefono squilla quasi contemporaneamente in tre distinti punti della piccola città di Sora: all'ospedale, reparto di oncologia

    Non ho capito perché il telefono squilli anche in quel reparto dell'ospedale. Cioè, se è la madre che chiama l'ambulanza, dovrebbe telefonare al Pronto Soccorso...

    CITAZIONE
    Al di là della/del"di una vetrata, alcuni infermieri ridono e sorseggiano un caffè.

    Ho due o tre libri che mi dicono che scrivere così sia ampolloso e inutile. Loro consigliano "di là della/del"...

    Da parte mia evito entrambe e scelgo "là dalla/dal".

    CITAZIONE
    «Lui ha cominciato a lamentarsi», si intromette Sandra

    Sandra deve essere una maga, visto che appare all'improvviso qui. Cioè, nell'introduzione sappiamo che riceve una telefonata. Ma quando Lidia arriva all'ospedale, che ci sprechi a dire che Sandra è già lì con la madre?

    CITAZIONE
    La dottoressa la guarda e le accarezza il viso.

    Eh? Cioè la dottoressa accarezza il viso a Lidia? O_o

    CITAZIONE
    «Giovanni», gli disse dandogli la mano emozionato quasi più di lui, «a nome della cartiera voglio ringraziarla per tutti questi anni di lavoro».

    Ma non era parrucchiere?

    CITAZIONE
    Sulla sedia c'è Sandra, abbracciata alla madre. Dormono.

    Dormono su una sola sedia?


    Voto: 2
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    Pure io ho bisogno di un appoggio morale: ho scoperto che non riesco a capire cos'ha Elena in avatar, e questo mi ha atterrato : (
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    CITAZIONE (strellima @ 5/7/2011, 10:07) 
    Avrebbero potuto almeno regalare una copia dell'antologia agli autori pubblicati... Non vedo perché gli autori dovrebbero scrivere gratis un'antologia che poi la casa editrice smercerà agli autori stessi , intascando il ricavato. Tanto vale che si faccia colletta e si paghi un'autopubblicazione, almeno se si riesce a venderne qualche copia i soldi vanno nelle tasche di chi ha scritto. Io passo alla grande.

    Ma infatti queste raccolte sono delle mere operazioni commerciali fatte sulle spalle degli autori. L'unica differenza è che non viene espresso l'obbligo alla compera del libro :asd:

    E' uno dei motivi per cui ho difficltà a partecipare...
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    Grazie anche a te, Federica. Hai capito molte cose, e inoltre hai visto lo squilibrio tra inizio e fine. Terrò presente i vostri consigli semmai lo rivedrò.

    Comunque, non devi scusarti di niente, neanche del fatto non leggi o leggi in ritardo a causa di impegni maggiori :asd:
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    Ah, ecco. Che deficiente che sono...
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    Mi sembra di capire che il senso della storia sia che i genitori sono importanti. Pure quando sono due pezzi di merda come questi due. Oh, che lo sono non ne dubito, visto che il ragazzo viene mandato in camera sua senza pranzo solo perché è tornato tardi. La madre non dice niente. La presenza di questi genitori è appena suggerita, ed è suggerita in negativo. La sgridata iniziale non ci viene spiegata, ma vista la seconda punizione, è possibile che il ragazzino abbia fatto davvero poco, e che i genitori siano troppo severi e distaccati.

    Ma proprio perché sono stronzi, faccio fatica ad accettare la "morale" del racconto. Anche se va detto che per un bambino i propri vecchi hanno importanza pure se il loro comportamento è tutt'altro che affettuoso e amichevole...

    Comunque, a parte questo, ho avuto la sensazione che il racconto sia una prima stesura e che alcuni passaggi siano ancora grezzi, se non contradditori. Natura dei genitori e morale finale cozzano tra loro, come ho già detto. Qui dovresti approfondire. Un'altra faccenda sono quei piatti sporchi del pranzo e la tavola che sembra sparecchiata al risveglio di Jonatan. Se i suoi sono scomparsi esattamente quando Jonatan esprime il desiderio, dovrebbe trovare la tavola ancora apparecchiata e i piatti sporchi sul tavolo, visto che sembrano passare solo pochi minuti da quando il padre lo rimprovera e gli ordina di andarsene in camera...

    Anche così, però i piatti sarebbero un problema. Perché i suoi scompaiono definitivamente, quindi scompaiono anche le "prove" che qualche ora prima stavano pranzando. Le foto sono comparse, i vestiti pure, anche il computer... e quindi perché lasciare i piatti?


    Qualche altro appunto:

    CITAZIONE
    I professori lo richiamarono diverse volte ma lui non se ne curava.

    Perché l'imperfetto, se l'evento è finito? Meglio dire che "non se ne curò". O no?

    CITAZIONE
    Il piccolo Jonathan correva a perdifiato sotto la pioggia battente. Stringeva i pugni con rabbia; il volto deformato dalla frustrazione. Quasi digrignava i denti, e correva fino a farsi scoppiare i polmoni. Perché non lo capivano? Come potevano essere contro di lui e non dalla sua parte?

    Il giorno seguente Jon andò a scuola come al solito. Passò l’intera mattinata a rimuginare sui fatti del giorno prima. I professori lo richiamarono diverse volte ma lui non se ne curava. Aveva ben altri problemi per la testa.

    La sera prima il padre era rientrato tardi dal lavoro. Appena mise piede nell’ingresso sua madre gli disse “cosa aveva combinato il loro figliolo”. L’uomo era stanco e s’innervosì subito, senza prestare troppa attenzione alla moglie, cominciò a urlare al figlio. Presto si sarebbe unita anche la madre, Jon lo sapeva. Ma quella sera no, non sarebbe successo. Aprì la porta e corse giù per le scale, uscendo in strada sotto l’acqua battente.

    Abbiamo tre paragrafi, di cui i primi due consequenziali. Il terzo ci riporta al giorno prima. Quindi va usato il trapassato prossimo, sennò incasini la lettura e basta. Occhio che a usare questo tempo rischi di fare molte ripetizioni, ma con dovuto accorgimenti puoi evitarle...

    CITAZIONE
    L’impazienza e i pensieri consolatori non gli fecero notare l’assenza della fotografia col matrimonio dei suoi genitori.

    "La foto col matrimonio" non si può leggere :nono:


    Non me la sento di dargli tre, per i motivi succitati. La storia in sé, in ogni caso, non mi sembra nuovissima.


    Voto: 2

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    Ci darò un'occhiata.

    Ho qualche dubbio sull'uso che fanno del termine "fantasy"... Intendono forse Fantastico? Come deve essere una urban-fantasy?
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    Io la raccolta horror l'ho snobbata, e credo che lo farò con questa.

    Però da qui a settembre di tempo ne passerà...
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    CITAZIONE (Philo Beddoe @ 29/1/2011, 16:48)
    Italiano: lo stile, di Massimo Birattari, edizioni Ponte alle Grazie.

    Questo farà al caso mio. Malgrado sappia cos'è lo stile, non riesco proprio a "definirlo" e potrebbe aiutarmi...

    CITAZIONE (Philo Beddoe @ 15/3/2011, 12:43)
    Salve a tutti, avrei una piccola curiosità da chiedervi.

    Sono riuscito a procurarmi l'enciclopedia completa "Scrivere" della Fabbri Editori, e ho notato che i singoli volumi hanno gli stessi titoli, proprio identici, di quelli che compongono la collana di scrittura edita da Nord tempo fa (quella che poi venne raccolta nel volume "Il grande manuale di scrittura creativa"): "I temi e le strategie", "Inizio, sviluppo e finale", "I personaggi e il punto di vista", "L'ambientazione", ecc.

    Ora, io vorrei sapere se la collana Nord (e il volume singolo successivo) è la ripubblicazione delll'enciclopedia della Fabbri. Ho provato a controllare l'indice di uno dei volumi nella sua edizione in inglese con il corrispettivo dell'enciclopedia, ma all'apparenza non ci sono segni che indichino che il volume è lo stesso.

    Qualcuno saprebbe dipanare questo mio dubbio? Per capire se devo ancora dare la caccia al "Grande manuale di scrittura creativa" o posso fermarmi :)

    Scrivere ce l'ho pure io, ma non completo e pensa che devo ancora far rilegare i fascicoli!

    Una grande opera, chiara, concisa e praticissima.

    Sì, la sua base è nella collana Nord, quindi viene dopo. La collana Nord era precedente. Me lo ricordo benissimo perché prima di Scrivere potei prendere Manuale di scrittura creativa di Franco Gaudiano e nell'indice c'erano già i volumi su cui posi si aserebbe basato Scrivere.
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    Mi sa che puoi usarli entrambi e dici la stessa cosa.

    Poi non preoccuparti, che se verrai pubblicato da un editore serio, ci sarà un editor con cui poter discutere dei tuoi dubbi...
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    CITAZIONE (Peter7413 @ 4/7/2011, 08:57) 
    Gargaros: all in è quando nel poker metti tutte le chips, o dentro o fuori

    Quando l'ignoranza ci mette lo zampino! Infatti in cose di gochi sono un perfetto ignorante e non avevo capito...

    Comunque, devo precisare che io ho pensato a un errore in parole italiane. Mi suonava come inglesismo, ma proprio per l'ignoranza ho preferito pensare alla prima causa.

    Fossi in te, metterei all in in corsivo... Ma se scrivessi io, però; tu puoi lasciare tutto così come hai scritto :sisi:


    PS
    Ora abbiamo una psiegazione sull'azione di Barbero. Per me fila liscio anche così.

    Ah, a me la scena della tortura era piaciuta, ma non mi ci sono soffermato, sulla sua plausibilità... Mi è piaciuta l'idea in sé :sospysi:
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    Sono dubbioso sul voto da mettere. Un raccontino che si lascia leggere, che commuove, è scritto bene... Ma mi sa di troppo poco. Certo per quello che deve dire usa la misura giusta, ma... Boh, non saprei.

    Gli do un tre perché temo che i dubbi siano soggettivi.


    Voto: 3

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    Nel marcio anche gli innocenti sono marci. Che tristezza. Un racconto che angoscia. Scritto bene, scorrevole e con ritmo. Non so che altro dire, tranne che concordo con Federica68: quelle due frasi sono ermetiche, e andrebbero o spiegate, o tolte.

    Da parte mia, ho trovato anche questI:

    CITAZIONE
    - Bruslì, caro - e mi da un bacio sulla fronte



    CITAZIONE
    Non ho l’audio, mentalmente mi appunto che dovrò piazzare qualche cassa davvero micro

    Sei sicuro che non serva un microfono?

    CITAZIONE
    Il fato s’è compiuto e ora non resta che vedere se la mia mossa da all in andrà a segno

    Eh? Più avanti lo ripeti. Che significa?

    CITAZIONE
    Infine eccola, la zia, per tutti Lanternerosse l’ex puttana diventata pappona, cechi di merda.

    Cioè vengono dalla Cecoslovacchia? O sono ciechi (in senso metaforico)?

    Ho controllato sul dizionario e in effetti "ceco", per indicare la cecità, si può dire (è un termine raro, però). Però ti consiglio di aggiungere la I, visto che qualcuno potrebbe pensare alla nazionalità...


    Voto: 3


    EDIT
    Ora che ci penso, concordo anche con Bacardi sul fatto che barbero se ne frega della moglie. Mi sembra implausibile che poi corra a salvarla. Oppure fingeva il didinteresse? Ok, ma perché?

    Comunque, il tre lo lascio, ma non farmene pentire: rivedilo.
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